Livorno-Frosinone 2-2, la vittoria sfugge per un rigore generoso. Cessione società, il comunicato
Amaranto due volte avanti con Ferrari e Del Prato e ripresi prima da Citro e poi dall'ex Dionisi che segna dal dischetto
di Simone Panizzi
Non basta un ottimo Livorno, forse uno dei migliori visti questa stagione, ad aver ragione del Frosinone (cessione società: clicca qui). A mettere i bastoni tra le ruote a Breda, che finalmente sembra aver trovato la quadra con Awua in mediana e Ferrari in attacco (anche oggi tra i migliori come a Verona col Chievo), ci ha pensato il direttore di gara Minelli. A suo carico molte decisioni discutibili, e soprattutto il rigore assegnato agli ospiti al 68′ per un presunto fallo di Seck ai danni di Novakovich, poi realizzato dall’ex Dionisi (fischiatissimo anche lui). Giusto per dare un’idea, l’attaccante del Frosinone non aveva neanche protestato.
Il Livorno, una volta prese le misure alla squadra di Nesta, era passato per primo in vantaggio con Ferrari, bravo a smarcarsi in area sul cross di Marras e a mettere in rete di testa. Il Frosinone risponde subito con Maiello e Citro, ed è poi lo stesso Citro a trovare il pari con un tocco in area piccola. Prima del duplice fischio, un’altra occasione per parte: Rohden prende la traversa (seppur in leggero fuorigioco non rilevato) mentre Agazzi dall’altra parte calcia debole su Bardi invece di buttar giù la porta.
Il centrocampista amaranto si fa perdonare a inizio ripresa quando offre a Del Prato l’assist vincente, deviato in rete dall’esterno. Già detto del due a due di Dionisi, gli ultimi venti minuti sono vibranti ma senza nitide occasioni da gol.
La partita si chiude tra i fischi dei tifosi all’indirizzo dell’arbitro e gli applausi rivolti ai propri giocatori, usciti a testa alta dal campo. Il miglior modo di approcciare il derby di sabato prossimo.
IL TABELLINO
LIVORNO: Plizzari, Di Gennaro, Silvestre, Bogdan, Del Prato, Agazzi, Awua, Porcino (46′ Seck), Marras (83′ Brignola), Ferrari (81′ Braken), Marsura. A disposizione: Zima, Ricci, Boben, Luci, Viviani, Morganella, Rizzo, Rocca, Simovic. All. Breda
FROSINONE: Bardi, Brighenti, Ariaudo, Zampano, Krajnc, Rohden, Maiello (62′ Dionisi), Haas (66′ Vitale), D’Elia, Citro, Novakovic (84′ Paganini). A disposizione: Iacobucci, Trovato, Salvi, Capuano, Beghetto, Szyminski, Tribuzzi, Luciani. All. Nesta
Arbitro: Minelli di Varese (assistenti Pagliardini e Miele, quarto uomo Baroni)
Reti: 15′ Ferrari, 31′ Citro, 50′ Del Prato, 69′ Dionisi rig.
Note: ammonito Marras (L), Agazzi (L), Awua (L), Novakovich (F), Krajnc (F); calci d’angolo 4-5; recupero 1’+4′; spettatori 3946.
Plizzari 6: nessuna incertezza, prende un gol nell’area piccola e uno su rigore.
Di Gennaro 6: qualche errore in impostazione, ma non è il suo compito principale. Difende bene la zona.
Silvestre 6,5: dietro è il migliore, mette una pezza in svariate situazioni potenzialmente pericolose.
Bogdan 6: troppo lento nel raddoppiare su Novakovich, ma nel complesso non sfigura di fronte ad attaccanti di razza.
Del Prato 7: primo gol in amaranto, un premio all’impegno messo in questi mesi. Gioca a tutta fascia, tiene basso il diretto avversario.
Agazzi 6,5: pesa il gol sbagliato a fine primo tempo, ma l’assist per il raddoppio arriva con una gran giocata.
Awua 7: altra prestazione importante, corre senza sosta e a questo abbina una discreta qualità tecnica.
Porcino 5: dal suo lato il Livorno soffre nei primi 45′, lascia troppo spazio sul primo pari del Frosinone (46′ Seck 5,5: l’insufficienza è per qualche incertezza in fase difensiva, non per il rigore dove sembra non commettere alcun fallo).
Marras 7: non segna ma fa segnare Ferrari, mette a ferro e fuoco la sua fascia puntando in continuazione la difesa di Nesta (83′ Brignola sv).
Ferrari 7: forse abbiamo trovato il centravanti? Segna un gol da attaccante vero, si muove su tutto il fronte offensivo e tiene alta la squadra (81′ Braken sv).
Marsura 6: ha voglia di spaccare il mondo, ma gli riesce la metà di quello che tenta, soprattutto in ripartenza.
All. Breda 6,5: indovina la formazione di partenza, cambiando solo il minimo necessario. La squadra avrebbe meritato anche di più del risultato finale, arbitro permettendo.
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