Sincronicità dell’antico nella pittura surrealista di Scheibel
In onda giovedì 24 ottobre, alle 17, alla Pinacoteca Comunale Carlo Servolini, la terza puntata del Calendario Autunno 2019, promosso dal Comune di Collesalvetti, ideato e curato da Francesca Cagianelli
In onda giovedì 24 ottobre, alle 17, alla Pinacoteca Comunale Carlo Servolini, la terza puntata del Calendario Autunno 2019, promosso dal Comune di Collesalvetti, ideato e curato da Francesca Cagianelli, dal titolo: “Tra Arte e Archeologia: addenda storiografici e documentari”, finalizzato a promuovere l’inedita e versatile personalità di Ottorino Razzauti, incline perfino alle mode archeologiche.
Si tratta stavolta della conferenza di Cristina Cagianelli, archeologa e storica dell’arte, insegnante di Scuola Secondaria, dal titolo “Sincronicità dell’antico nella pittura surrealista di Alessandro Scheibel”, nell’occasione della quale saranno esposte tre opere di Alessandro Scheibel, ovvero “Composizione surrealista con figura egizia”, 1952; “L’urna etrusca”, 1955 ; “Profilo sullo sfondo di un tempio”, 1950-1955.
La produzione pittorica e grafica di Alessandro Scheibel, attivo a Firenze tra l’inizio degli Anni Trenta e la fine degli Anni Settanta del Novecento, parte dall’alunnato presso Felice Carena per arrivare poi al Surrealismo e all’Astrattismo sotto l’egida della famosa gallerista Fiamma Vigo. Nell’ambito di tale produzione è centrale il recupero di culture arcaiche e addirittura preistoriche, e in particolare di quella egizia ed etrusca, recupero previsto a vario titolo nel repertorio figurale della pittura italiana tra gli Anni Quaranta e Cinquanta e presente, tra l’altro, sulle pagine della rivista fiorentina “Numero”, diretta da Fiamma Vigo e di cui Scheibel fu a lungo Segretario di Redazione.
A differenza però di quanto si verifica per artisti a lui contemporanei, tale recupero non si connota come continuità con il passato, o come rimando alle proprie radici culturali, ma piuttosto come un fenomeno che si colloca fuori dal tempo storico, proprio perché proveniente dalla sfera dell’inconscio, dove le immagini seguono un flusso analogico. Scheibel attinge infatti alla filosofia junghiana, in cui assume particolare rilievo la teoria degli archetipi visti come tratti comuni a tutte le culture e che vanno a costituire l’inconscio collettivo, quali la nascita e la morte, il sole e la luna, i fenomeni naturali e sovrannaturali.
Si tratta di una visione incentrata sul concetto estremamente attuale di intercultura, secondo cui si evidenziano elementi comuni nella storia dell’umanità, alla continua ricerca di un rapporto di armonia fra sé e l’Altro.
Pur trattandosi di un percorso di pensiero interiore si possono comunque individuare degli avvenimenti storici che indubbiamente contribuirono a integrare tale percorso.
E così, per il recupero dell’arte preistorica, furono fondamentali gli stimoli provenienti dal Primo Congresso Internazionale di Arte Moderna, tenutosi in Spagna, a Santillana del Mar e nelle Grotte di Altamira, dal 19 al 25 settembre 1949, celebrato sulle pagine di “Numero”.
Per quanto riguarda l’arte etrusca ebbe un notevolissimo impatto la mostra nei chiostri delle Oblate a Firenze del 1952 e la grande mostra del 1955, che si articolò su più sedi, Zurigo, Milano, Colonia, l’Aia e Kioto. Per quanto riguarda l’arte egizia, invece, è possibile mettere in rilievo il clamore suscitato dalla scoperta della tomba di Tutankhamon, evento travolgente quest’ultimo da cui l’artista rimase particolarmente colpito.
Cristina Cagianelli – Insegnante nella scuola secondaria, si è laureata in Lettere Classiche all’Università di Pisa con una tesi in Etruscologia e si è quindi specializzata presso La Sapienza di Roma. Ha partecipato a campagne di scavo nei territori dell’antica Etruria, ha collaborato alla realizzazione di mostre archeologiche ed è stata tra i relatori di importanti convegni scientifici. Tra le sue numerose pubblicazioni di argomento archeologico particolare rilievo hanno lo studio della raccolta di piccoli bronzi etruschi del Museo dell’Accademia Etrusca di Cortona del 1992, lo studio del tempio etrusco di Fiesole del 1996 e la monografia dedicata alle sculture in bronzo etrusche del Museo Gregoriano Etrusco edita nel 1999. E’ membro dell’Accademia Etrusca di Cortona e dell’Accademia dei Sepolti di Volterra. Dal 1999 si occupa della didattica dei beni culturali collaborando con istituzioni museali di Pisa e del territorio. A questa attività didattica affianca la pubblicazione di libri di argomento storico-artistico rivolti ai più giovani, come “Pisa. La Fabbrica dei Miracoli” del 2006, “Pisa etrusca. Il tumulo del Principe” del 2009, i due volumetti “Scopri Pisa”, pubblicati nel 2013 a cura della Società Storica Pisana e “Galileo racconta Pisa”, pubblicato dalle edizioni ETS nell’ambito del progetto “Pisa A.D.2014” promosso dal Comune di Pisa. Nell’ambito dei suoi studi sulla storia e l’arte di Pisa e della Toscana dall’antichità all’età contemporanea si inserisce la pubblicazione del libro “Garibaldi a Pisa. Dalla foce dell’Arno all’Albergo delle Tre Donzelle”, edito a Pisa alla fine del 2015 da Pacini Editore, lo studio della decorazione ad affresco di Palazzo Gambacorti, nel volume Il Palazzo Gambacorti”, n.33, 2016 della collana “Mirabilia Pisana” e “Gli affreschi del Camposanto di Pisa” del giugno 2019. E’ impegnata nel campo dell’associazionismo ed è attualmente presidente dell’Inner Wheel Club di Pisa. Ha curato, per conto di Istituzioni, Associazioni e Clubs di servizio dell’area pisana, numerose attività culturali e restauri di opere d’arte.
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