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Il “dottor” Caroti va in pensione dopo 30 anni di polizia. “Grazie a chi ha lavorato con me”

Venerdì 2 Agosto 2019 — 15:26

Il dirigente della questura, Stefano Caroti, saluta i colleghi dopo 30 anni di servizio di cui 20 passati a Livorno

di Giacomo Niccolini

Per essere dei super eroi moderni non servono le ragnatele, i mantelli, la super vista o la velocità supersonica. Un super eroe, dei giorni d’oggi, non esce dalle pellicole della Marvel ma è fatto di sudore, sacrificio e passione infinita per il suo lavoro. Un super eroe è quello che rende ogni giorno della sua vita un esempio da seguire. E’ questo quanto ha fatto della sua vita da poliziotto Stefano Caroti, per tutti “IlDottorCaroti”, da pronunciare tutto attaccato, che si guadagna così la pensione dopo 30 anni di onorato servizio sul campo, in prima linea, senza mai risparmiarsi. Un uomo, prima che un dirigente della questura di Livorno, la cui educazione e rispetto lo hanno sempre preceduto. Il suo sorriso mite, come quello del gatto tra le botti si direbbe a Livorno, misto a quel grado di risolutezza e al suo garbo lo hanno reso senza ombra di dubbio uno dei migliori e più amati dirigenti della Polizia di Stato di Livorno degli ultimi decenni.
E non servono le parole per dimostrarlo. La dimostrazione è la fiumana di colleghi che venerdì 2 agosto, intorno all’ora di pranzo, tra caldo, ventilatori e afa, hanno assiepato la sala riunioni della questura di viale Boccaccio per un saluto e per farsi un selfie, proprio come si fa con le star, con il “Grande Capo”. Voglio una foto con “IlDottorCaroti” hanno ripetuto come un mantra i tanti che sono venuti per abbracciarlo.

IL SALUTO DEGLI UOMINI DELLA QUESTURA AL DOTTOR STEFANO CAROTI

Non è certo mancato il questore di Livorno, Lorenzo Suraci, il quale ha ricordato che è giusto vivere la pensione come una tappa e non come un traguardo e che sarà sempre parte della “grande famiglia” della polizia.
“Per fare un paragone calcistico – ha detto Stefano Caroti – per una squadra vincente non conta tanto l’allenatore quanto i calciatori che lui stesso ha a disposizione. E io, devo essere sincero, devo ringraziare tutti coloro i quali hanno lavorato a stretto contatto con me nella mia carriera. Perché hanno tenuto duro nei momenti più difficili e hanno gioito con me in quelli più felici”.
Trent’anni di servizio, di cui 20 a Livorno di cui 10 alla direzione della squadra volante. “Sono quelli indubbiamente gli anni più belli della mia carriera. Prima c’è stato il ruolo di vice questore aggiunto a Genova con il ruolo di responsabilità durante il G8. Poi Volterra e infine Livorno con  le volanti e l’ufficio immigrazione”.
Ed ecco che rispunta il super eroe che, quasi solamente per timidezza, da del Lei anche ai giornalisti che ormai conosce da tanto tempo. Rispunta proprio nel momento che, pur trattenendo le lacrime che bussano forte agli specchi dell’anima, interrogato su quale sia stato il suo servizio più significativo, senza tentennare butta sul motore di ricerca dei ricordi una parola chiave: “bambina”. Il servizio che più lo ha segnato è stato quello che ha aiutato una bimba di 9 anni rumena a ricongiungersi con la famiglia. Caroti racconta come se fosse accaduto ieri sera quando in realtà “era il 2006 e mi chiamarono alle 4 di notte a casa dalla sala operativa”. Inizia così il racconto come il miglior audio-libro di fiabe che noi da bravi nipotini siamo rimasti ad ascoltare. Manca solo il “c’era una volta” perché “IlDottorCaroti” (tutto attaccato mi raccomando) descrive
per filo e per segno quanto accaduto. Ve la facciamo breve, la storia chiaramente ha un lieto fine. Nel mezzo c’è il dettaglio di questa piccola che parla al telefono con la mamma e gli spunta una lacrima muta dalla guancia, il fratellastro che viene dalla Corsica per recuperare la bambina e riportarla a casa. “IlDottorCaroti” si ricorda tutto anche “quello sguardo dietro agli occhiali con la montatura dorata della bambina la quale, parlando con la mamma al telefono, riacquistò il sorriso”.
Ecco, al di là dei gradi, delle stellette, delle targhe dei premi, per noi “IlDottorCaroti” è tutto questo. Un uomo che ha sempre saputo insegnare tanto, anche a noi della stampa, solamente con il suo essere presente. Solamente con il suo esempio.
La questura perde un pezzo da 90, un faro per tutti e un super eroe senza mantello. E noi, insieme a tutti i suoi colleghi, non possiamo che augurare un buon nuovo inizio di cuore a “IlDottorCaroti”.

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