Con Reahc l’integrazione si fa con la cultura
Il 27 e 28 giugno il convegno di chiusura al Museo di Storia Naturale.I risultati del progetto che ha coinvolto rifugiati e organizzazioni di accoglienza
Promuovere e facilitare l’integrazione dei rifugianti e dei migranti arrivati nel nostro territorio, è stato l’obiettivo centrale del progetto Rehac (Re-inventing Europeans through History, Art and Cultural Learning) i cui risultati saranno illustrati nel convegno in programma il 27 e 28 giugno al Museo di Storia Naturale del Mediterraneo.
Il progetto, finanziato dal programma Erasmus+ 2016-2020, si è mosso, in particolare, sull’idea di utilizzare le espressioni della cultura, dal teatro alla letteratura, dalla storia alla fotografia fino alla cucina, per costruire una metodologia didattica innovativa che ha coinvolto sia i formatori sia i soggetti, rifugiati e migranti appunto, cui il progetto era rivolto.
Una metodologia che è stata sperimentata su base volontaria da tutti i Paesi partner, Grecia (Capofila), Slovenia, Svezia, Norvegia e Italia e dalle associazioni di accoglienza operanti nei vari territori.
Per il nostro Paese i soggetti attuatori sono stati la Provincia di Livorno e Provincia di Livorno Sviluppo che si sono avvalsi della collaborazione di organizzazioni di accoglienza e supporto ai migranti e rifugiati della nostra provincia, della Toscana e alcune a livello nazionale.
Fra queste, Caritas, Arci solidarietà, Cesdi, Svs, Croce Azzurra, Misericordia, che hanno avuto un ruolo attivo in tutte le attività connesse agli incontri e alla formazione dei rifugiati.
Il convegno sarà aperto giovedì 27 giugno, alle ore 9.30, dai saluti della presidente della Provincia, Marida Bessi e dell’Amministratore unico di Plis, Paolo Nanni. La prima parte dei lavori darà dedicata all’illustrazione del progetto e della metodologia di apprendimento sperimentata. Nel pomeriggio i lavori saranno dedicati al tema delle espressioni culturali come mezzo per promuovere l’integrazione. Venerdi 28 giugno, alle ore 9.30, si parlerà, invece, delle opportunità offerte dal nuovo programma Erasmus + 20121-27 in una tavola rotonda alla quale parteciperà Pietro Michelacci, dell’Agenzia nazionale italiana Erasmus-Indire.
Nel nostro territorio l’attività di Rehac ha visto il coinvolgimento di 14 richiedenti asilo, segnalati dalle organizzazioni che hanno seguito il progetto. La prima fase di attività è stata caratterizzata dalla raccolta dati, realizzata con la somministrazione di un questionario a 51 organizzazioni che si occupano di rifugiati e finalizzata a capire in che modo le espressioni della cultura potessero aiutare i migranti a integrarsi nella nostra società, a cercare lavoro, e ad inserirsi, nonché a fornire nuovi stimoli e strumenti ai loro formatori. Successivamente la stessa modalità di raccolta di informazioni è stata attuata con i rifugiati seguiti dalle organizzazioni più coinvolte dell’area livornese: Caritas, Croce Azzurra, CESDI, Arci Solidarietà e Misericordia. I dati esaminati hanno consentito di mettere a punto una specifica metodologia di lavoro che è poi stata sperimentata con successo in tutti i Paesi partner del progetto.
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