Indice della salute, Livorno è 102esima su 107 province. La replica dell’Asl
La nostra provincia non gode... di ottima salute. A rivelarlo la speciale graduatoria del quotidiano economico di riferimento nazionale. Tutti i dati
Il Sole 24 Ore ha fotografato, con uno speciale pubblicato lunedì 20 maggio 2019, la salute degli italiani nelle 107 province dello Stivale attraverso 12 indicatori che rilevano mortalità, speranza di vita, diffusione dei farmaci per malattie croniche e l’accesso ai servizi sanitari sul territorio. Secondo questi parametri il podio vede premiare Pescara al primo posto, Bolzano al secondo e Nuoro medaglia di bronzo. E la nostra provincia? Male. La classifica è ingenerosa e parla di un 102esimo posto totale su 107 province prese in esame (clicca qui per consultare la classifica interattiva del quotidiano economico italiano di riferimento riguardante la nostra provincia).
Nella grafica riassuntiva del Sole 24 Ore pubblicata qui in pagina come foto principale è possibile avere un quadro globale delle classifiche separate, indicatore per indicatore. Siamo “bassi” come numero di medici di base ovvero come numero di professionisti di medicina generale ogni mille abitanti: 97esima posizione. Ma anche come numero di pediatri attivi (0-15) ogni mille abitanti. Anche in questo settore la classifica non premia: 91esimi. In fondo alla classifica anche come indice di mortalità per infarto (82° posto) e per tumore (91°).
Il tasso di mortalità generale, standardizzato ogni 10mila abitanti, vede la provincia di Livorno scalare qualche posizione piazzandosi un po’ sopra la media nazionale guadagnandosi la 53esima posizione.
La replica dell’Asl. “Indicatori scelti arbitrariamente, faremo le nostre valutazioni” – “L’indagine pubblicata su ‘Il Sole 24 ore’, che valuta lo stato di salute delle diverse provincie italiane ci ha stupiti e, soprattutto, non ne condividiamo il merito e il metodo. Per questo abbiamo dato incarico ai nostri epidemiologi di analizzare tutti gli indicatori e appena avremo il quadro completo sarà nostra cura chiedere conto al provider che ha redatto la classifica”. Così la direzione della ASL interviene per chiarire quanto pubblicato dal quotidiano economico. “Una scelta arbitraria degli indicatori di salute rappresenta la maggiore criticità”. “L’analisi mette, infatti, sullo stesso piano indicatori che valutano lo stato di salute della popolazione e indicatori relativi al numero di personale (fra cui geriatri per abitante). Tali dati non si possono valutare sempre con una funzione lineare e comunque premia le zone con maggiore concentrazione di abitanti: in particolare per numero di geriatri (ad esempio negli ospedali della provincia di Lucca sono 8) si entra nel merito di scelte professionali e organizzative, diverse da regione a regione, quindi non è possibile il confronto con un modello dove la logica è solamente quella del numero assoluto”. “A dimostrazione del fatto che si sta parlando di una ricerca parziale e non verificabile, è la mancanza dell’indicazione del criterio di scelta degli indicatori, tale informazione sarebbe importante perché il risultato varia notevolmente in base a queste scelte”. “E’ importante anche sottolineare che i dati sulla mortalità si riferiscono al quadriennio 2012-2016, mentre quelli sulla speranza di vita all’arco di tempo 2002-2017, perché due intervalli di tempo tanto diversi?”.
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