Si è spento Spagnoli, l’artista della “A”. Belais: “Ci mancherà tantissimo”
E' morto all'età di 90 anni l'artista livornese creatore della grande "A" di piazza Attias e di "Grido Rosso" in piazza Grande
“A nome della città e mio personale esprimo le più sentite condoglianze. Livorno perde, con Renato Spagnoli (nella foto in pagina accanto all’assessore Belais, ndr), un artista vero che ha segnato profondamente la vita culturale della città per oltre cinquanta anni”.
Con queste parole il sindaco Filippo Nogarin ha espresso le proprie condoglianze alla famiglia di Renato Spagnoli, l’artista livornese – scomparso il 13 marzo all’età di 90 anni – che realizzò la grande “A” di piazza Attias e “Grido Rosso”, la scultura posta in piazza Grande (entrambe le opere visibili nelle foto in pagina).
Il cordoglio dell’assessore Belais – Lo ricorderemo sicuramente per la grande A che campeggia dal 2011 in piazza Attias, ma l’opera di Renato Spagnoli ha segnato dagli anni’50 la storia artistica della nostra città con il suo linguaggio personale identitario e riconoscibile .
Un percorso artistico affascinante il suo che lo ha portato ad esporre nelle più prestigiose mostre d’avanguardia d’Europa e a fondare proprio a Livorno, nella sede della Federazione Anarchica, il gruppo Atoma, movimento di rilevanza nazionale, poco conosciuto ma oggi molto apprezzato.
Autore di dipinti – nella collezione permanente dei nostri musei conserviamo un suo acrilico del 1990 – sarà ricordato in particolare per le sue grandi installazioni tridimensionali, dai colori puri e squillanti, come la grande A di piazza Attias, appunto, un segno urbano che contrassegna l’area in cui si trova ma principalmente interagisce con chi gli passa accanto facendo riflettere il passante sul suo significato.
E’ questa la forza del suo segno, una lettera che sembra stare in piedi da sola e ci richiama a chissà quali pensieri. Del resto quando nel 2011 il Maestro donò l’opera alla città disse che la A da lui realizzata poteva richiamare semplici parole come “Amore, Amicizia, Arte….”
Vorrei che questo messaggio dell’artista rimanesse impresso in noi ogni volta che ci passiamo davanti….destandonci dal nostro torpore. Doveroso da parte nostra preservarne il ricordo e l’eredità artistica che ci ha lasciato. Doveroso da parte nostra conservare e valorizzare le sue opere.
Ci piace ricordare anche la sua figura umana, quel suo modo così caratteristico di dialogare con chiunque che lo faceva insieme livornese e unico. Una creatura senza età, appartenente ad un mondo creativo e di fantasia. Ci mancherà tantissimo”.
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