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La “Coltelleria Parigi” spegne 95 candeline. “Ecco come resistiamo alla crisi”

Domenica 17 Marzo 2019 — 00:00

Un negozio nel cuore del centro cittadino che si trasforma in un esempio lampante di memoria, resistenza e storia del commercio labronico

di Jessica Bueno

Quattro generazioni di passione. Un negozio nel cuore del centro cittadino che si trasforma in istituzione, in un esempio lampante di memoria, resistenza e storia del commercio labronico, di voglia di aggiornarsi ed essere al passo coi tempi mantenendo la qualità che l’ha sempre contraddistinto. La “Coltelleria Parigi”, boutique del coltello di via delle Bandiere, tra le poche della regione conosciute in tutta Italia e anche all’estero, compirà 95 anni il prossimo 24 marzo. E adesso la voglia di puntare al secolo è più alta che mai. Abbiamo ripercorso la sua storia insieme a Elisa Parigi, che dal 2011 gestisce l’attività di famiglia.

Il 24 marzo 1924, Alfonso Parigi, bisnonno di Elisa, iscrive la sua ditta all’ufficio provinciale dell’economia corporativa di Livorno. Il primo negozio ebbe sede in piazza Cavallotti al civico 5, nei pressi del forno della famiglia Mascagni. La passione di Alfonso nasce nel suo luogo natale, Scarperia. Si tratta di un comune di circa 8000 abitanti vicino a Firenze, rinomato per la lavorazione dei metalli e dei ferri taglianti e proprio per questo definito paese dei coltelli.

IL PRIMO NEGOZIO DELLA COLTELLERIA PARIGI IN PIAZZA CAVALLOTTI

“Il mio bisnonno ha imparato laggiù l’arte di costruire e arrotare i coltelli – spiega Elisa Parigi – In occasione della prima guerra mondiale venne chiamato a Livorno in quanto esperto nella lavorazione dei ferri, quindi andò a lavorare al cantiere navale come battitore. Dopo la guerra ha deciso di rimanere in questa città e nel 1924 ha aperto il nostro primo negozio nel palazzo Mascagni, accanto al forno Italia”.
Il negozio divenne da subito punto di riferimento per alcune categorie di commercianti come i macellai per la qualità dei coltelli artigianali. Riforniva anche le cucine dell’ospedale. Con la seconda guerra mondiale la zona di piazza Cavallotti divenne interdetta ed inaccessibile. Per questo il negozio fu temporaneamente spostato in corso Amedeo e, dal 1953, in via delle Bandiere, luogo da cui non è più stato trasferito e in cui ha sempre mantenuto alti gli standard qualitativi, passando dal bisnonno Alfonso al nonno Umberto al padre Giuseppe ed infine ad Elisa. La crisi economica che ha attraversato l’Italia si è indubbiamente fatta sentire, così come l’avvento delle grandi catene di distribuzione. Nonostante questo, la coltelleria non ha ceduto e non è stata costretta a chiudere i battenti, triste sorte toccata a molti negozi familiari storici, proprio in funzione delle sue peculiarità.

UNO DEI PRIMI COLTELLI REALIZZATI A MANO DAL FONDATORE DEL NEGOZIO

“Abbiamo avuto indubbiamente un calo – dice Elisa – Adesso non trattiamo neanche più determinati tipi di articoli rispetto a prima, soprattutto per la grande distribuzione che ci ha tagliato una fetta di mercato. Abbiamo resistito per la nostra tradizione storica, la gente ci conosce come coltelleria di qualità, con articoli più particolari e pregiati. In passato avevamo un laboratorio dove affilavamo coltelli soprattutto per la mensa dell’ospedale – continua Elisa – C’è stato un calo di lavoro e lo abbiamo chiuso, non potevamo mantenerlo. Ricerchiamo oggetti di qualità e partecipiamo anche a fiere nazionali ed internazionali sul settore della cura della persona, ricercando prodotti che ci facciano distinguere”.
La coltelleria Parigi infatti, oltre che ad un’ampia gamma di coltelli di qualità, si è anche specializzata in settori come la cura della persona, in particolar modo pennelli e rasoi da barba, oltre che in numerosi attrezzi da cucina. Il prossimo 24 marzo verrà allestita una vetrina particolare in occasione del novantacinquesimo anniversario e verrà dato un piccolo omaggio ai clienti. “Adesso puntiamo ai cento tondi – conclude Elisa – L’obiettivo sarebbe quello di organizzare una mostra, mettendo a disposizione della clientela reperti storici dell’attività, come coltelli e forbici realizzate nel dopoguerra. Per adesso andiamo avanti così, puntando sempre e comunque sulla qualità”.

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