“Iron people”, atleti paralimpici in mostra negli scatti di Cariello
Ilaria Cariello avvera il suo sogno: una mostra fotografica attraverso la quale ci permette di conoscere da più vicino i campioni paralimpici protagonisti delle sue foto
“Iron People“. E’ così che si intitola la mostra fotografica che vede protagonisti i campioni paralimpici ritratti nelle loro discipline. Si tratta di veri e propri “atleti di ferro”, pronti ad affrontare qualsiasi avversità, rimanendo pur sempre motivati per raggiungere il meglio nel loro sport. Ogni atleta ha una propria storia particolare e così emozionante da trascinarti dentro il proprio passato e farti “osservare” da più vicino la forza che è in loro.
Questo progetto è stato idealizzato e concretizzato da Ilaria Cariello, atleta e fotografa, che ha deciso di far luce sulle potenzialità degli sportivi paralimpici e, allo stesso tempo, ha voluto denunciare la scarsa attenzione per gli sport minori, immortalando questi super-sportivi in diverse discipline.
Sabato 9, a partire dalle 17 e a seguire fino a domenica 24 marzo, alla Biblioteca Labronica dei Bottini dell’Olio, avrà inizio la mostra fotografica di Cariello, promossa dal Comune di Livorno, dal Coni e dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP) Regionale.
“Questa iniziativa era nei miei piani dal 2016. Tutto è iniziato da una gara di atletica, durante la quale mi divertivo a fotografare i miei amici e proprio nel momento in cui stavo immortalando uno dei miei compagni di allenamento sulla curva della pista, davanti all’obiettivo vedo correre un atleta… senza gambe – racconta Cariello – Sono rimasta meravigliata perché si trattava di un atleta paralimpico che stava partecipando a una gara di normodotati. Da quel momento ho chiesto subito al suo allenatore di farmelo conoscere”.
Da questo momento per Ilaria tutto ha avuto inizio e il suo inizio ha un nome: Andrea Lanfri.
Andrea è l’atleta che Ilaria Cariello ha visto sfrecciare davanti alla sua macchina fotografica, detenendo il record italiano di 22 secondi nei 200 metri. E’ sempre stato uno scalatore, ma dopo essere stato affetto dalla meningite nel 2015, perdendo così entrambe le gambe e sette dita delle mani, ha cominciato a praticare atletica proprio per dispetto alla malattia.
Inizialmente Cariello non aveva né mezzi né basi di studio per poter mandare avanti il sogno che aveva, ovvero quello di diventare fotografa, perciò decise di iscriversi all’Accademia fotografica di Firenze. Così, nel 2018, dopo due anni dal concepimento del suo progetto, è finalmente riuscita a realizzarlo.
Sono le sue 36 foto a colori, infatti, ad essere le protagoniste assolute della mostra: ad ogni atleta saranno dedicati 5 scatti, in cui sono rappresentati singolarmente e inoltre sarà aggiunta una sezione nella quale la fotografa si vede ritratta insieme ai suoi compagni d’avventura.
“La scelta di essere presente anche io nelle foto è stata sia per avere personalmente un ricordo insieme agli atleti sia per dare a loro tutto il mio sostegno ed essere protagonista con loro in questo progetto”.
Queste le parole di Ilaria Cariello che spiegano quanto questo suo progetto sia stato per lei così coinvolgente su tutti i punti di vista, in quanto tutte le fotografie sono state scattate nei campi di allenamento degli atleti. In questo modo Ilaria ha potuto osservare da vicino dove questi sportivi si preparano prima delle loro competizioni, riuscendo così a conoscerli meglio.
“Ero molto soddisfatta dell’incontro con questi atleti perché tutti si sono presentati molto entusiasti durante gli scatti e sono stati loro a mettermi a mio agio – sottolinea Cariello – Sin da subito ho trovato un grande feeling con l’arciere paralimpico Matteo Panariello, anche se all’inizio mi spaventava l’idea di come potermi rapportare con lui, e invece siamo entrati subito in sintonia”.
Le fotografie scattate da Cariello presentano uno scenario teatrale con sfondo scuro. Durante gli scatti veniva chiuso quasi tutto il diaframma così da far entrate meno luce nell’obiettivo e con il flash puntato sul soggetto vengono messi in risalto l’atleta e lo sfondo su cui posa.
“Lo sport fa bene ed è ciò che permette di far crescere l’atleta paralimpico e far trasportare tutte le sue esperienze vissute con lo sport, nella quotidianità, per questo c’è qualcosa in più nell’atleta Paralimpico rispetto a un normodotato”. Queste invece le parole incoraggianti di Maurizio Melis, Garante delle Persone con Disabilità del Comune di Livorno, presente con viva partecipazione alla conferenza stampa per la presentazione della mostra fotografica.
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