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“L’era dei Tycoon: lo strano caso di Walt Disney”

Giovedì 7 Marzo 2019 — 00:41

Il corso, coordinato dal professore Massimo Ghirlanda, si articola in due parti: nella prima, “L’età d’oro di Hollywood”. Nella seconda parte, “Dentro e oltre Hollywood”

Appuntamento al “Cinema Vespucci” con il corso di storia del cinema “C’era una volta Hollywood”. Giovedì 7 marzo, alle 15, nell’Aula Magna dell’Istituto Vespucci-Colombo, via Chiarini, 1, Marco Vanelli parlerà diL’era dei Tycoon: lo strano caso di Walt Disney”.

C’è chi dice si sia fatto ibernare. Chi lo accusa di essere stato un reazionario, il responsabile del cattivo gusto di massa, un imprenditore che ha imposto al mondo la sua estetica cancellando l’immaginazione dei bambini. Se poi si va su internet fioccano i siti dove vengono scrutati i fotogrammi per trovarvi messaggi subliminali satanici o sessuali. In genere ci si concentra su di lui, sulle sue contraddizioni e poco sulla sua opera che è enorme, variegata e di diversa portata. Ma chi era Walter Elias Disney (1901-1966)? Un disegnatore? Un manager? Un autore? E’ difficile parlarne tante sono le cose da dire. Ci proveremo giovedì affrontando alcuni aspetti del suo cinema cercando di andare oltre ai luoghi comuni, con occhi bambini ma anche critici.

Ha il record del numero di premi Oscar vinti ricevendo in 34 anni di carriera, per i suoi cortometraggi e documentari, 59 nomination e 26 premi di cui 4 onorari alla carriera. Nel 1956 ha vinto il David di Donatello per il miglior produttore straniero per Lilli e il vagabondo.

Marco Vanelli è nato a Lucca dove vive e insegna Lettere in una scuola media. Insegna anche Cinema e Teologia all’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Pisa. Da anni fa parte dell’associazione nazionale Cinit – Cineforum Italiano, di cui è vicepresidente, e dirige la rivista “Cabiria – Studi di Cinema” edita dal Cinit. Nel corso delle sue ricerche storiche sul cinema italiano, ha ritrovato e fatto restaurare un film ritenuto perduto di Mario Soldati del 1945, di fatto, assieme a Roma città aperta, la prima attestazione di neorealismo nel cinema. Di recente ha scritto su Vittorio Storaro (G.M. Rossi e M. Vanelli [a cura di], Piani di luce. La cinematografia di Vittorio Storaro, ETS, 2017), Totò e Fabrizi (Alberto Anile [a cura di], Guardie e ladri, Iacobelli Editore, 2018) e Alberto Sordi per il numero monografico di “Bianco&Nero” in uscita.

Il corso, coordinato dal professore Massimo Ghirlanda, si articola in due parti: nella prima, “L’età d’oro di Hollywood”, sono affrontati i temi del divismo, dello stile classico, dell’apparato produttivo, dei generi fondamentali, del codice di censura più importante della storia del cinema. Nella seconda parte, “Dentro e oltre Hollywood”, le analisi verteranno sugli autori che si sono affermati dentro e (poi) fuori la fabbrica dei sogni.

Il corso, di 22 ore, di carattere multidisciplinare, con incursioni nella storia, nella musica e nell’arte, rientra nell’ambito del progetto della Fondazione Sistema Toscana Lanterne Magiche ed è realizzato dall’Istituto Vespucci-Colombo in collaborazione con il Centro Studi Commedia all’italiana, le Edizioni Erasmo e il Circolo Kinoglaz. È aperto a tutte le scuole e a tutta la cittadinanza: rilascia agli insegnanti un attestato di partecipazione valido come corso di formazione e agli alunni un certificato che può essere presentato come credito formativo ai Consigli di Classe.

INFO: Segreteria didattica Vespucci, via Chiarini, tel.0586 893228; aperta dal lunedì al sabato dalle 11 alle 12; il martedì dalle 17 alle 19; il giovedì dalle 15 alle 17.

www.commediaallitaliana.it 

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