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Il candidato Salvetti si presenta: “Dopo 30 anni a raccontare, adesso è tempo di fare”

Venerdì 1 Marzo 2019 — 14:39

Nel dietro le quinte scatta l'abbraccio con Francesco Gazzetti, per tempo sulla bocca di molti come probabile scelta del Pd. "E' arrivato il momento di scendere di nuovo tra la gente"

di Giacomo Niccolini

“Dopo 30 anni passati a raccontare è arrivato per me il momento del fare, fare qualcosa per Livorno e per riportare il sorriso ai livornesi”. Si presenta così Luca Salvetti, candidato sindaco della coalizione di centro sinistra sostenuta, al momento, dal Partito Democratico e da Futuro! di Raspanti e Cepparello. Lo fa in uno scenario bellissimo quanto insolito e inaspettato. Una cantina raso fosso Reale con accesso da via Diaz e vista a pelo d’acqua sugli scali D’Azeglio, tra pietra ruvida a vista, mattoncini rossi, soffitto a botte e barche ormeggiate e velate da una tenda che viene solleticata da una leggera brezza. Una sala gremita per salutare colui il quale, un po’ a sorpresa e un po’ last minute, proverà a riprendere quello che il Pd stesso lasciò nelle mani dei Cinque Stelle cinque anni fa. Tra i presenti molti esponenti del mondo politico del centrosinistra come l’ex presidente della Provincia Giorgio Kutufà, il presidente del gruppo consiliare del Pd Pietro Caruso, l’attuale segretario dell’unione comunale del Pd livornese Rocco Garufo, il consigliere Alessio Ciampini, l’ex consigliere Adriano Tramonti e i rappresentanti di Futuro!, Andrea Raspanti e Giovanna Cepparello. Tra i volti “di partito” spiccano anche tanti della società civile come il registra Pietro Contorno a cui, confesserà Luca Salvetti, “mi sono rivolto subito per un sostegno appena ho saputo che le forze politiche in ballo avrebbero puntato su di me”.
Alla conferenza stampa aperta al pubblico presente anche la vice preside del liceo Enriques Eleonora Agostinelli, l’ex direttore artistico di Effetto Venezia, il maestro Mario Menicagli, il regista-attore Emanuele Barresi l’ex vice sindaco Massimo Bianchi e il presidente di Avis, Matteo Bagnoli. Ultimo ma non certo per ultimo, anzi, il consigliere regionale Francesco Gazzetti, sopraggiunto con qualche minuto di ritardo rispetto all’appuntamento fissato alle 12, ma tirato in ballo non appena notato dalla stampa per una domanda inevitabile sul rapporto tra i due.

L’ABBRACCIO E LA STRETTA DI MANO TRA FRANCESCO GAZZETTI E LUCA SALVETTI

“Siamo amici e colleghi da oltre vent’anni – sottolinea Salvetti – dopo un primo momento in cui era uscito fuori il mio nome ma era ancora tutto embrionale, non mi era sembrato giusto contattarlo. Quando la situazione si è stabilizzata mi è sembrato giusto inviargli un messaggino scherzoso in cui dicevo: oltre a battermi a fantacalcio la domenica (i due giocano insieme ad un gruppo di amici al famoso fantasy game basato sul calcio, ndr) non sarebbe il caso di vederci e ragionare un po’ io e te? E così è stato. Due ore dopo eravamo insieme e abbiamo parlato sul presente e sul da farsi. Francesco è stato fondamentale a rendersi disponibile per fare il candidato e anche a rendersi disponibile per non farlo. Si è messo a disposizione completamente. La scelta sul suo nome sarebbe stata di una natura politica prettamente dettata dal partito. Quella sul mio nome è stata fatta affinché si potesse abbracciare una realtà condivisa di un progetto aperto ad altre forze per una coalizione ampia su cui stiamo ancora lavorando e su cui stanno ancora riflettendo Mdp, CambiaMenti, Città Diversa di Marco Cannito e Più Europa per trovare quale sia il percorso più idoneo e utile per loro. Nessuno scontro quindi interno sul nome o sulla persona, ma sulle caratteristiche estrinseche di ognuno di noi due: un candidato politico ed un candidato civico”.
Al termine della conferenza stampa, un dietro le quinte bello e, forse per alcuni inaspettato, dove i due (come testimonia la foto qui in pagina scattata da Quilivorno.it) si lasciano andare ad un abbraccio fraterno e sentito. “Bella atmosfera. Luca bravo e davvero bella ed evocativa anche la scelta del luogo – scrive sulla sua bacheca Facebook Gazzetti – Un posto di cui pochi conoscevano l’esistenza e che dimostra quante potenzialità e bellezze nascoste abbia la nostra Livorno. Ottima partenza. Forza Luca!”.
“Mi voglio giocare questa sfida – dice Salvetti – per il bene di questa città. Un impegno importante per me. Coraggioso? Non direi, il coraggio sta altrove. Vedendo però negli occhi delle persone che hanno creduto in me sono sempre stato ancora più convinto che poteva essere il momento giusto. So cosa mi perdo, in questi tre mesi. Non so cosa mi succederà. Ma di sicuro so che sto per vivere un’esperienza che sarà per sempre. Lo faccio con lo spirito giusto cercando di rimanere in tutto e per tutto Luca Salvetti. Non mi piace il concetto che per fare politica ci si debba sporcare. Perché? In tanti, in questi giorni mi hanno fatto un in bocca al lupo e poi mi hanno detto: non ti sporcare. Io credo che per cercare di amministrare il bene cittadino non serva sporcarsi ma serva rimanere come siamo”.
Partiamo dalla domanda più scontata ma, in questo caso, non banale… Chi te lo ha fatto fare?
“Ho un bellissimo lavoro, una bella famiglia e una rete di conoscenze. Tutte queste cose mi hanno sempre dato soddisfazione, sempre. Nel fare il mio lavoro, per 30 anni ho raccontato Livorno e soprattutto negli ultimi anni la raccontavo con una certa amarezza di fondo. La raccontavo ma, concretamente poi, cosa mettevo sul campo? E allora ho detto, se qualcuno pensa che io possa rappresentare un qualcosa di diverso per interpretare il futuro di Livorno mi sembra giusto il momento di dire sì e provarci”.
Attualmente sei il candidato di chi? E… farai una tua lista?
“Io sono il candidato prima di tutto di un’idea e di un progetto che è stato prospettato e organizzato da tante forze e tanti elementi. Al momento attuale le forze più strutturate che sono con me sono il gruppo Futuro! di Raspanti e Cepparello e di tanti altri, che sono dei ragazzi fantastici. E poi c’è una forza storica che ha messo insieme tantissima gente, che è il Partito Democratico, che è la forza che in queste ultime settimane ha camminato di più verso gli altri. Lista personale? E’ un discorso tecnico che dobbiamo ancora affrontare e vedere”.
Si poteva cercare di coinvolgere Buongiorno Livorno in questo cammino di unità della sinistra?
“In Buongiorno Livorno ci sono ragazze e ragazzi che hanno belle idee ed è anche giusto che in questo momento ritengano di poterle e doverle esprimere con un percorso autonomo”.
Cos’è mancato quindi per cercare un legame e un percorso condiviso con Buongiorno Livorno? Il tempo? Non c’è il rischio di favorire la destra?
“Il tempo è stata la cosa che è mancata. Se un processo del genere fosse iniziato un annetto e mezzo fa l’esito forse sarebbe diverso. C’è stato l’incontro franco e vero con le persone che sono all’interno di Bielle che rimarrà a prescindere e che tornerà utile. Rimane un po’ di amarezza per non esserci riusciti ma i punti in comune rimangono molti”.
Dici che è mancato il tempo. In realtà ci sono stati cinque anni per costruire qualcosa di programmatico con le venti sigle che stanno nel centrosinistra. Perché è mancato il tempo? Quali sono i rischi?
“Beh i rischi ci sono. Sono tanti e riguardano altri cinque anni di governo Cinque Stelle o, peggio ancora, la Lega che arriva a Livorno e sbarca con il suo modo di fare. Pensavo che queste situazioni potessero favorire un ragionamento senza ombra di dubbio più costruttivo tra le forze in campo. Questi rischi che ci sono spero che possano far fare un cammino per avvicinarci tutti ad un centro di gravità comune, almeno in un’ipotesi di ballottaggio”.
Da quali avversari politici, dal tuo punto di vista, ti dovrai guardare di più?
“Innanzi tutto non possiamo correre il rischio nel presentarci alla gente guardando quello che c’è stato dietro per dar forza a quello che dicevano. Potrebbe essere molto facile chiedervi quanto ci avete messo a trovare posto a venire qua in motorino o in macchina, o altre situazioni. Ma ora conviene guardare avanti a quello che possiamo proporre noi. Poi è certo che le formule della Lega, che sono vere e proprie operazioni di marketing aggressivo che non rientrano nel mio modo di ragionare, che sta cercando di mutuare dal nazionale sul locale sono sotto gli occhi di tutti. Prima era: prima il Nord. Poi hanno visto che non bastava per vincere e quindi è stato… prima gli italiani. Ora, sul locale, ecco che ho sentito un’intervista dire… prima i livornesi. Queste sono operazioni che creano ancora paura nella testa della gente. Non c’è bisogno di paura, io se ci riesco vorrei creare un po’ più di voglia di tornare a sorridere”.
Di cosa ha bisogno Livorno?
“Livorno e i livornesi, l’ho visto facendo trenta chilometri a piedi da solo in tre giorni per parlare con la gente e annusare l’aria che tira, hanno bisogno di vedere e poter parlare con chi potenzialmente  guida la rincorsa di Livorno a ritrovare il sorriso e un po’ di certezze. Ha bisogno di parlarci per capire se ci si può fidare. I confronti quindi si possono fare ma da oggi si deve scendere in mezzo alla gente”.
La prima cosa che farete se riuscirete a vincere?
“Sarebbe facile dire il lavoro prima di tutto. Ne sentiamo sempre tanti dire questa cosa. Io credo però che fattivamente ci sarebbe da riorganizzare totalmente la struttura del Comune. Perché lì dentro ci sono degli uomini e delle donne che sanno lavorare e sanno lavorare anche bene ma sono in giro nel Comune senza un’idea base. Sono stati mandati via dei dirigenti che sapevano fare il loro lavoro. C’è un clima pesantissimo dentro l’amministrazione comunale e, insieme all’azienda sanitaria, sono le due più importanti aziende del territorio. Noi dobbiamo riorganizzare queste due cose, e il sindaco lo può fare subito dal giorno dopo la sua elezione. E dovremo farlo da subito”.

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