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Io, tifoso amaranto in trasferta. Altro che tv

Giovedì 28 Febbraio 2019 — 16:46

A volte lo chiedi pure a te stesso: "Perché fare km quando potresti vederla comodamente sul divano?". Ma una volta arrivato allo stadio il perché lo capisci sin da subito. IL RACCONTO

di Lorenzo Evola

Che cos’è che spinge circa 500 persone in un umido mercoledì sera di fine febbraio a prendere la macchina, un pullman o un treno direzione La Spezia, solo per sostenere un gruppo di ragazzi con la maglia amaranto in bilico tra un’agognata salvezza ed il baratro di una retrocessione? Per chi non ama il calcio è un concetto difficile da comprendere. Ti chiedono perché uscire prima da lavoro o magari dall’università, mangiare in fretta e furia in autogrill, lasciare a casa moglie e figli, consapevole di rientrare tardi quando l’indomani hai la sveglia troppo presto? A volte lo chiedi pure a te stesso: “Perché fare chilometri quando puoi vederla al caldo, comodamente sul divano?”. Ma una volta arrivato allo stadio il perché lo capisci sin da subito, quand’ancora i tuoi eroi stanno completando il riscaldamento e non vedi l’ora che l’arbitro fischi l’inizio, pronto a dar manforte dagli spalti. Certo, tra tutte le trasferte possibili, quella nella città ligure era la più sostenibile sia come costi che orari. Ma, probabilmente, senza quella passione che ci ha sempre contraddistinto nel bene e nel male, senza quel legame che si è venuto a creare negli ultimi tempi tra squadra e tifoseria, il 27 febbraio si sarebbero contate molte meno presenze nel settore ospiti dell’Alberto Picco. Purtroppo, però, la serata non rientra tra quelle da raccontare ai nipoti. La disfatta di Luci e compagni sul terreno di gioco incapaci di reagire ai colpi dei dirimpettai spezzini che confermano ancora una volta il loro status di bestia nera degli amaranto. Un passo falso comunque preventivabile nel cammino, fin qui molto positivo, del Livorno nell’anno nuovo. La salvezza è ancora là, a portata di mano. Ce ne usciamo così, affranti ed infreddoliti, ma consapevoli che non tutto è perduto, anzi. In trepidante attesa del riscatto tra le mura amiche, contro il talentuoso Benevento, nel monday night. Pronti alla prossima battaglia.

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