Porto, vertici dell’Authority interdetti dai pubblici uffici
Enrico Rossi: "Bene tempi rapidi per il commissario, ma necessario concertare la nomina". Nogarin: "L'interesse pubblico impone che questa fase di paralisi duri il meno possibile"
Il Gip di Livorno ha accolto la richiesta di interdizione per un anno dai pubblici uffici per il presidente dell’Autorità di Sistema dell’Alto Tirreno Stefano Corsini e per il segretario generale Massimo Provinciali avanzata dai magistrati di Livorno per i due che risultano indagati nell’ambito di un’inchiesta per abuso d’ufficio nella concessione temporanea di alcuni accosti del porto toscano. Il provvedimento è stato notificato mercoledì 27 febbraio. A scriverlo sul suo sito online è l’agenzia di notizie Ansa.
“Gli effetti dell’inchiesta che sta sconvolgendo il porto di Livorno rischia di avere pesanti ripercussioni sulla nostra città e soprattutto sull’occupazione. E’ indispensabile che la fase di stallo duri il meno possibile e, da sindaco, mi auguro che tutti gli attori in campo possano fare il possibile affinché la situazione si sblocchi al più presto”. Così il sindaco di Livorno Filippo Nogarin commenta la decisione del giudice di Livorno di interdire dai pubblici uffici il presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno settentrionale, Stefano Corsini, e del Segretario generale, Massimo Provinciali.
“Non intendo entrare nel merito delle indagini – aggiunge il sindaco – e mi limito a prendere atto dell’attuale situazione. Verosimilmente, a questo punto, i destinatari di questa misura faranno ricorso contro il provvedimento e dunque, prima di ufficializzare qualsivoglia ipotesi di commissariamento, sarà necessario attendere il pronunciamento del Tribunale del Riesame. Potrebbero dunque passare alcune settimane prima che il porto torni ad avere una guida legittimata e io auspico che questo periodo sia utilizzato al meglio per concertare una soluzione condivisa da tutti, compresi i rappresentanti della città”.
“Una cosa è certa – conclude il sindaco – l’interesse pubblico impone che questa fase di paralisi duri il meno possibile. Il porto, come tutti sanno, è un universo complesso: ogni giorno devono esser prese decisioni strategiche per garantire il traffico delle merci e non soltanto. E’ del tutto evidente che non si può stare troppo a lungo senza un governo del porto. Quindi ben venga la concertazione, ma l’importante è fare presto”.
“Ci sono necessità urgenti di governo del porto di Livorno, pertanto è opportuno che si proceda subito alla nomina del commissario. La nota inviata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è, in questo senso, positiva”. Così il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, dopo la notizia dell’interdizione dai pubblici uffici del presidente e del segretario generale dell’Autorità di Sistema portuale di Livorno e il conseguente annuncio di intervento da parte del MIT.
“Voglio tuttavia precisare – prosegue – che l’articolo 7 della legge 84 prevede che il MIT possa procedere alla nomina di un commissario per un periodo massimo di sei mesi solo nei casi in cui non sia approvato il Piano operativo triennale, non siano approvati i bilanci nei termini o si evidenzi un disavanzo nel conto consuntivo. Inoltre, l’articolo 8 della stessa legge stabilisce che il presidente dell’Autorità di Sistema portuale sia nominato dal Ministero d’intesa con il presidente della Regione. Poiché – continua Rossi – il periodo di commissariamento sarà presumibilmente di 12 mesi, quanti sono i mesi di interdizione dai pubblici uffici del presidente dell’Autorità portuale, ritengo opportuno chiedere al ministro di essere convocato per concertare la nomina del commissario, salvaguardando così il principio di leale collaborazione tra lo Stato e la Regione e lo spirito della stessa legge 84. Questa mia richiesta, infine, è fortemente motivata anche in virtù degli ingenti impegni finanziari – conclude – che la Regione Toscana ha assunto per la realizzazione delle infrastrutture portuali della città labronica”.
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