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Addio Renato, storico presidente del Carli Salviano

Martedì 1 Gennaio 2019 — 19:17

Fondò la Polisportiva Carli Salviano nel 1951 intitolandola ad un giovane ciclista morto durante una gara. Uomo verace e di grandi passioni ha dedicato la sua vita alla politica e allo sport

di Giacomo Niccolini

La passione. Una passione di quelle che oggi “non usano più”. E’ stato questo il vero e proprio motore, la parola chiave di tutto, il cuore pulsante di Renato Pretini, storico fondatore e presidente della Polisportiva Carli Salviano, società che tirò su nel 1951 dedicandola e intitolandola a Pasqualino Carli, giovane ciclista morto sotto ad un treno durante una gara. Eh già perché non c’era solo il calcio, ma anche la bicicletta, sport dove di passione ce ne voleva tanta, dove il sudore spesso non era ripagato con un applauso della curva. Renato Pretini si è spento il 1° gennaio, all’alba del 2019, all’età di 88 anni. Una vita vissuta in prima linea, sul campo, tra le sue tante passioni appunto: la famiglia, il lavoro di dipendente dell’Aamps, il mondo della voga e del canottaggio dove ha vogato a livello regionale prima, e cittadino poi nelle gare remiere con il Pontino. La sua passione infinita per il calcio e la sua Polisportiva dove ha visto crescere campioni del pallone come i fratelli Lucarelli. Poi c’era il Partito. Punto. “Non c’era bisogno di aggiungere altro – racconta commosso Claudio Ritorni, ex assessore allo Sport di Livorno raggiunto al telefono dalla nostra redazione – Quando si diceva il Partito si intendeva quello Comunista. A Livorno era così. Per me è stato un vero e proprio esempio, un punto di riferimento come per tante altre persone a Salviano. Ha fatto sì che la storia sportiva e sociale del quartiere avesse un inizio, al di là del pionerismo, negli anni del dopoguerra. Riuscì ad essere un faro per molti in quel particolare periodo storico in cui il quartiere si allargava e si faceva spazio con le case popolari. E’ stato veramente un pioniere per lo sport cittadino grazie proprio alla sua Polisportiva. E’ stato un punto di riferimento anche politico per la città – continua il racconto Ritorni – Era per quelli come me un esempio da seguire da un punto di vista morale e umano. Era un uomo di una passione davvero incredibile per le cose in cui credeva”.
Oltre al Carli Salviano, Pretini ha ricoperto anche il ruolo di addetto agli affari generali nel Livorno Calcio dal 1989 al 1999 e con la maglia amaranto aveva intessuto uno speciale legame proprio con un altro campione del calcio di oggi: Giorgio Chiellini che Renato accompagnava spesso in auto ai vari raduni delle rappresentative giovanili.
“Che tipo di persona era Renato? Era… verace, genuino, schietto e spontaneo – ricorda l’attuale presidente del Carli Salviano, Adriano Tramonti – L’ultima volta che lo vidi è stata alla Sagra dei Baccelli, qui a Salviano. Aveva saputo che ero diventato presidente del Carli e mi dette uno scappellotto, sorridendomi felice, dicendomi bravo, bravo… ci voleva, ci voleva. Mi ricordo che abitava di fronte al campo. Era la sua passione, la sua vita”.
La salma è esposta al cimitero dei Lupi e la tumulazione avverà giovedì 3 gennaio alle 9,30.

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