Gonnelli presenta il suo ultimo libro “Scintilla”
Nel paese, che l'autore descrive come tranquillo e sornione, si nasconde qualcosa legato ad un fatto misterioso. E da qui parte l’appassionante vicenda che trasforma il romanzo in giallo
di Paolo Rognini
Mercoledì 21 novembre, nei locali della Cantina Nardi in via Cambini, in una sala gremita di gente, e di bottiglie, è stato presentato il nuovo romanzo di Leonardo Gonnelli: “Scintilla”.
Presente, oltre all’autore, il giornalista Alessandro Guarducci che ha introdotto e presentato il libro.
Gonnelli vive e lavora a Livorno dove è nato nel 1962. In quest’opera ci sono elementi che in qualche modo riconducono al nostro territorio. “Le maledette rotatorie – afferma sorridendo – ed un paese vicino al mare dove campeggiano due grandi ciminiere ed un’area industriale”.
“Forse Rosignano”, si chiede Guarducci? In ogni caso, il carattere molto particolare di questo luogo è che il tempo si è fermato a cinquant’anni fa e l’unico elemento di progresso sono le parabole della Tv e la piazza che si chiama “magnetica”.
Ma nel paese, che appare tranquillo e sornione, si nasconde qualcosa legato ad un fatto misterioso. E da qui parte l’appassionante vicenda che trasforma il romanzo in giallo.
“La cosa che si apprezza in questo romanzo è la descrizione dei personaggi tratteggiati con finezza psicologica”, dice il relatore.
Giovanni Scintilla è il giovane protagonista affetto da una lieve forma di autismo e senza i genitori ai quali si sostituiscono i nonni, ben descritti attraverso l’amore verso il nipote. Poi c’è don Luciano, il prete del paese, il signor Tempestini, imprenditore, il sindaco e l’amica Fiamma…
Molto valore viene dato ai dialoghi e al ruolo dei personaggi, alcuni dei quali sembrano insignificanti, come Tonino Guerra, il benzinaio e invece…
“Quando ho lavorato a questo libro – racconta Gonnelli – era molto lungo quasi 500 pagine. Poi l’ho semplificato ed ho scelto questa stesura. Secondo me non c’è bisogno di pagine e pagine di descrizione per tratteggiare il carattere delle persone: ogni lettore con la sua fantasia si immaginerà il personaggio”.
Non mancano anche i riferimenti autobiografici. “Questo ragazzo, Giovanni, di 19 anni ha il dente scheggiato come me – dice Gonnelli – è abbastanza robusto, si mangia le unghie… è molto simile a me”.
Verità, con la “V” maiuscola, accoglienza e generosità, sono i punti cardine della poetica di questo romanzo nel quale, “dove fai del bene ottieni sempre qualcosa di buono”.
Insomma, “Scintilla” è un’opera avvincente che appassiona il lettore non solo per i fatti e le misteriose circostanze in cui si svolgono ma anche per l’indagine psicologica che scandaglia nella più recondita profondità dell’uomo.
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