Associazione Animalista Livornese: “Bene il canile ma era meglio una gestione totalmente pubblica”
Con riferimento al vostro articolo relativo al canile vorremmo esporre il nostro punto di vista.
Innanzitutto siamo assolutamente favorevoli ad una gestione pubblica. Il moltiplicarsi di associazioni in passato é da addebitare alla necessità di colmare un vuoto lasciato dalle amministrazioni pubbliche in tutta Italia che non avevano i mezzi, le competenze, la volontà di occuparsi direttamente di servizi complessi e costosi.
La presenza delle associazioni ha quindi alleggerito il loro compito seppure con qualche ovvio limite dato dalle le scarse risorse disponibili.
In pratica i comuni hanno affidato la gestione del problema alle associazioni in cambio di un contributo economico estremamente più basso rispetto a quanto avrebbbero speso con una gestione diretta.
Purtroppo quello che si evince dalle dichiarazione dell’assessore é la sua poca conoscenza del tema. Nel variegato panorama nazionale infatti Livorno é da considerarsi un’eccellenza.
Il nostro canile esiste dal 1979 e nel 1981 ad esempio, su nostra iniziativa e con la preziosa collaborazione dell’allora sindaco Nannipieri, Livorno é stata la prima città in Italia che ha interrotto la barbara pratica dell’uccisione dei cani randagi nella camera a gas.
Il canile del Corbolone ma anche gli altri presenti nel territorio hanno raccolto migliaia di cani, togliendoli dalle strade, curandoli e affidandoli in adozione. La nostra città non conosce i “luoghi di detenzione e disperazione” che l’assessore cita. Per sua informazione decine di controlli negli anni hanno attestato la qualità del nostro e degli altri canili.
Lui stesso ha visitato le strutture e, ricordiamo perfettamente, si è dichiarato molto soddisfatto delle condizioni dei cani ospiti. Siamo tutti abituati alle repentine giravolte dei politici ma in questo caso sembra che le Sue dichiarazioni siamo state dettate da altri.
Bisognerebbe che l’assessore capisse che la gestione dei canili non è un business, basta faccia due conti per rendersene conto. Anzi se ne è reso conto benissimo offrendo ben 4.000 euro all’anno alla associazione che dovrà occuparsene.
Purtroppo però business è il traffico di cani per la vivisezione verso il nord Europa e per il combattimento nel sud Italia. È anche per questo che abbiamo sempre cercato di affidare i cani con procedure sicuramente severe a persone che ci potessero dare le più ampie garanzie e abbiamo sempre lottato contro questi orribili traffici che purtroppo non vedono immune la nostra città.
Noi pensiamo ancora una volta che sarebbe preferibile e auspicabile una gestione totalmente pubblica del canile ma se così non fosse sarà importante che l’amministrazione tenga ben presente questo ultimo aspetto anche e soprattutto nella nomina della associazione che avrebbe la convenzione. Giusto per evitare equivoci questa lettera è dettata da motivi di orgoglio e di timori per il futuro ma non è nostra intenzione partecipare al bando.
Dopo circa 40 anni di attività ci saremmo soltanto aspettati di essere contattati per poter fornire preziosi consigli alla amministrazione.
Sarà comunque nostra premura assicurarci riguardo alla rintracciabilità degli affidatari dei cani e al rispetto delle leggi esistenti.
Associazione Animalista Livornese
Elsa Timmermenn Meniconi
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