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“La kickboxing è la mia vita”. La favola di Irene neo campionessa del mondo

Sabato 22 Settembre 2018 — 20:49

Entusiasta il maestro Rizzoli: "Ha dato una lezione a tutti, non ha sbagliato niente. All'età di 3 anni le dissi che un giorno...". Per la 18enne è il secondo titolo mondiale dopo quello nella classe cadetti kick light

Diciotto anni compiuti il 3 settembre, la livornese Irene Cipriani il 22 settembre a Jesolo si è laureata campionessa del mondo di kickboxing WAKO (World Association of Kickboxing Organizations) classe pesi medi junior. Allenata dal maestro Massimo Rizzoli, livornese, titolare della scuola di combattimento Rendoki Dojo – dove si allenano, tra gli altri, Chiara Penco campionessa mondiale di MMA (pesi paglia 52 kg), Dario Bellandi campione europeo MMA (pesi medi 83,9 kg), Giorgio Pietrini, Davide Baneschi, Ashley Rosi, oltre ad una rosa di atleti di belle speranze classe junior kickboxing – Irene, già campionessa del mondo classe cadetti kick light, ha battuto in finale una croata. Ecco l’intervista a cura di Giulia Bellaveglia.

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Irene, cosa rappresenta per te la kickboxing?
“È molto semplice, io ho sempre fatto questo sport, quindi rappresenta la mia vita, il mio passato, presente e futuro”.

Da quanti anni lo pratichi?
“Fin da piccolissima, ho iniziato a quattro anni con il jujitsu e all’età di sei anni mi sono spostata verso la kickboxing. Quindi da dodici anni”.

Come mai hai cambiato?
“Onestamente non so dirlo, ero molto piccola ed è probabile che la kickboxing semplicemente mi abbia attratto di più”.

Ti sei sempre allenata a Livorno?
“Sì, e sempre nella solita palestra, la Rendoki Dojo”.

Ti aspettavi questa vittoria?
“Naturalmente io puntavo a quella, ma è stato comunque una grande sorpresa inaspettata”.

Vuoi ringraziare qualcuno per questo tuo successo?
“Sì, sicuramente in primis il mio maestro Massimo Rizzoli, la palestra che mi allenata e cresciuta, i miei compagni di kickboxing che non mi hanno mai fatto mancare il loro sostegno e i miei genitori”.

Rizzoli, raggiunto telefonicamente nella serata del 22 settembre, è entusiasta: “Ha dato una lezione di kickboxing a tutti i presenti. Irene ha fatto un lavoro fantastico, non ha sbagliato niente. Ha sofferto forse un po’ troppo in semifinale dove io purtroppo non ho potuto essere presente per poi in finale dare il meglio di sé. Ha ascoltato i miei consigli all’angolo e ha saputo interpretarli al meglio sul ring dimostrando di essere superiore all’avversaria sia da lontano che da vicino. Ha vinto ai punti dilagando nel secondo e terzo round”. Rizzoli poi scherza ma non troppo: “Qualche piccolo neo lo trovo sempre, mi è dispiaciuto un po’ non essere riuscito a brontolarla. Ripeto, ha dato una lezione a tutti. Irene è entrata in palestra all’età di 3 anni e mezzo. Le dissi: se non molli un giorno diventerai una campionessa del mondo sul ring”.

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