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Nogarin: “Chiederemo di fare tutte le verifiche. Calafuria è al primo posto”

Giovedì 16 Agosto 2018 — 14:39

I fatti di Genova spostano l'attenzione dei livornesi verso i due più importanti viadotti cittadini. Nogarin: "In corso un iter. Al primo posto il ponte di Calafuria. Sul Lotto Zero approvata mozione pre Genova"

I fatti di Genova, inevitabilmente, spostano l’attenzione dei livornesi verso i due principali ponti presenti nel nostro territorio anche se, come spiega il sindaco nel corso del colloquio con Quilivorno.it del 16 agosto, “non dobbiamo farci prendere da fobie”. Il pensiero va dritto sul Romito: a Calafuria e Calignaia (realizzazione di entrambi datata anni Cinquanta). Qual è il loro stato di salute si chiedono in molti in queste ore sui social? La risposta non può certo essere data in quattro e quattr’otto dal sindaco-ingegnere in poche righe. Che, tuttavia, da una parte ricorda quanto sia importante ora più che mai riprendere in mano i lavori del Lotto Zero (tra l’altro la mozione “Lotto Zero e completamento asse logistico tirrenico” è stata approvata all’unanimità nell’ultimo consiglio comunale del 26 luglio), dall’altra spiega: “Su queste due strutture le verifiche sono attive da tempo. Ricordo, per esempio, i lavori eseguiti a Calafuria nel 2017 e a Calignaia nel 2015 per circa 200mila euro. Pur non essendo “nostri” da un punto di vista giuridico-amministrativo l’amministrazione li segue da vicino. E non da ieri. Da amministratore pubblico, penso che al manifestarsi di eventi come quello di Genova le istituzioni debbano subito saper reagire e dimostrare di aver imparato la lezione. E nell’elenco al primo posto metteremo il ponte di Calafuria”.
Inoltre, va detto che non più tardi di due mesi fa il sindaco e l’assessore Aurigi hanno partecipato ad un tavolo tecnico su sicurezza e manutenzione stradale a Firenze nel corso del quale si è fatto il punto anche sul tratto che va da Livorno a Quercianella, con particolare attenzione proprio ai due viadotti. “E’ in corso un iter che, voglio precisarlo bene, non è frutto della tragedia di Genova ma come si è capito va avanti da tempo. Chiederemo però con più forza ai vari organi responsabili di fare tutte le verifiche del caso affinché sia garantita la sicurezza collettiva di chi se ne serve e di chi gli sta intorno. Appena avremo delle novità le comunicheremo”. Infine, una riflessione: “La questione relativa alla sicurezza delle infrastrutture deve essere affrontata anche dal punto di vista culturale: dobbiamo capire che la manutenzione ordinaria è parte integrante di un’opera e che un manufatto non ha una vita infinita ed esiste un momento in cui va tirato giù e rifatto. All’estero non mancano esempi in questa direzione”.

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