A vele spiegate per abbattere ogni barriera
Un giro con ospiti d'eccezione, diverso dal solito ma con una particolarità: la totale accessibilità
Un giro con ospiti d’eccezione, diverso dal solito ma con una particolarità: la totale accessibilità. Domenica 24 giugno, grazie alla collaborazione tra Unione Italiana Ciechi e “Gli Sbandati” Asd, un gruppo di persone ipovedenti ha avuto la possibilità di provare l’esperienza della barca a vela a tutto tondo: sia come passeggero che come velista vero e proprio. L’avventura è cominciata dal porto di Livorno, arrivando fino al Calambrone. Al ritorno è stata fatta una tappa alla scalinata di Antignano.
L’iniziativa rientra nell’ottica di abbattimento di barriere, sia fisiche che mentali, al centro dei progetti che l’Unione Italiana Ciechi porta avanti da tempo. “E’ stata una mattinata particolarmente significativa – sostiene Alberto Corda, membro Unione Italiana Ciechi, tra i pionieri di questa iniziativa – E’ importante far capire che i limiti, spesso e volentieri, sono solo nelle menti di coloro che credono che non tutti hanno il diritto di poter vivere un’esperienza simile. Lavoreremo per cercare di continuare la collaborazione con l’associazione velistica Gli Sbandati“.
La soddisfazione e l’entusiasmo dei partecipanti sono palpabili e si percepiscono chiaramente dalle loro parole. L’incredulità la fa da padrone. “Non credevo fosse possibile – dice Francesca – E’ stata una bellissima sorpresa. Gli istruttori sono stati eccellenti. Avevo avuto modo di salire a bordo di un’imbarcazione, ma la barca a vela è qualcosa di totalmente diverso. La sensazione di poter capitanare un mezzo considerato per pochi dà la forza di andare avanti e lottare ogni giorno. Se lo rifarei? Sicuramente, mi auguro che possa ripetersi presto”.
Per il futuro, lavori in corso: ci sono programmazioni ed idee che cercano di trovare concreta realizzazione. “Ci piacerebbe creare un corso vero e proprio – afferma Massimo Netto, presidente dell’associazione ‘Gli Sbandati’ – Organizzare degli equipaggi misti, con persone vedenti, ipovedenti e non vedenti, in un’ottica di collaborazione ed integrazione. E’ stata una grande soddisfazione per noi”.
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