Gare remiere, anche noi donne vogliamo vivere le stesse emozioni dei colleghi maschi

Il mondo del remo è un esempio concentrato di cuore, sudore, amicizia, collaborazione e solidarietà. È scoprire di avere una famiglia ancora più grande che ti sostiene, tifa, lotta per e con te, lo abbiamo visto anche in queste gare. Ma non tutti hanno il privilegio e la possibilità di vivere queste emozioni a pieno, pur desiderandolo ardentemente, pur allenandosi con costanza, pur facendo tutto quello che magari tuo fratello, il tuo fidanzato fanno.
Non importa quanto sei forte, quanto sudi, quanto ti alleni: se sei donna il mondo del remo non sarà mai completamente tuo.
Perché la voga è uno sport da uomo! Come il basket, come il calcio, come il rugby.

Come se la palla rotolasse diversamente sull’erba se è una donna che la calcia, come se il pallone rimbalsasse diversamente sul parquet se è una donna a farlo, come se le leggi della fisica e le proprietà dell’acqua cambiassero se sono 4 donne quelle che spingono insieme i remi in mare.

Come se il sudore e la fatica fosse diverso, come se a noi donne non facesse piacere avere le spallette piene di gente che fa il tifo per noi, invece di gareggiare venerdì sera alle 23.30 quando tutti dormono.

È da poco che mi sono affacciata al mondo del remo, ho iniziato perché l’ho conosciuto grazie al mio fidanzato, ho scelto di essere di più che una semplice spettatrice e di mettermi in gioco, perché vogare è emozionante, a prescindere da quale genere tu appartenga; e quante più ragazze ne verranno a conoscenza, quante più vorranno avvicinarsi in questo mondo che presto o tardi non sarà più di soli uomini.

Celeste Caluri, vogatrice del Salviano