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“YouPol”, arriva l’app per combattere spaccio e bullismo

Mercoledì 16 Maggio 2018 — 07:50

Simile alle app di messaggistica, questo contatto diretto con la polizia consente di inviare segnalazioni anche anonime

di Federico Bacci

E’ attiva da martedì 15 maggio in tutte le province italiane YouPol, l’app sviluppata dalla polizia di Stato indirizzata a combattere gli episodi di bullismo, cyberbullismo e spaccio di droga. Visto l’incrementarsi di questi fenomeni all’interno delle scuole e delle cerchie giovanili, questa applicazione vuole essere un modo sicuro, rapido e soprattutto anonimo per incentivare i ragazzi a denunciare i soprusi. La presentazione è avvenuta la mattina del 15 maggio nell’aula magna dell’Iti Galilei.

“Il funzionamento è molto semplice – ha spiegato Roberta Gambardella, responsabile sala operativa della polizia livornese – si può scrivere un messaggio, anche in forma anonima, che verrà letto direttamente dal comando operativo e verrà immediatamente preso in esame. E’ possibile allegare foto ed entro poco tempo anche video di modo da avere testimonianze più forti. Inoltre, premendo un tasto si può chiamare direttamente il 113. Invitiamo i ragazzi ad essere sempre chiari riguardo alle dinamiche e soprattutto al luogo dove avvengono i soprusi”.

Subito un grande boom di download da parte dei ragazzi delle classi prime dell’istituto presenti all’incontro; incontro che si inserisce in una serie di appuntamenti a cura dell’ITI Galilei proprio improntati alla sensibilizzazione del fenomeno del bullismo.

“Abbiamo già effettuato due incontri – ha raccontato Patrizia Garsia, docente di diritto dell’istituto e responsabile, come vuole la legge 71/2017 sul cyberbullismo, per le attività di sensibilizzazione al bullismo – indirizzati alle classi prime, con la presenza di psicologi e legali, di modo da abbracciare tutti gli ambiti che questo fenomeno tocca. 4 classi prime hanno preso inoltre parte al progetto NoTrap!, promosso dall’Istituto Pertini di Lucca e dall’Università di Firenze (che si è occupata della formazione di 2 professori e 5-6 alunni per classe), sempre indirizzato a combattere il fenomeno tramite la promozione della cultura da parte degli studenti tra le mura scolastiche. La scuola ha un protocollo da attivare in casi gravi di bullismo, ma fortunatamente fino ad ora non ce n’è mai stato bisogno: preferiamo prevenire“.

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