Chiede aiuto al telefono ma la scambiano per un molestatore

Nel pomeriggio di giovedì 10 maggio la centrale operativa del comando provinciale  dei carabinieri di Livorno è stata contattata dai colleghi della stazione di Città di Castello (Perugia), dove si era recata una cittadina lamentandosi di ricevere telefonate moleste da parte di un numero con prefisso “0586” e, quindi, livornese.
La cittadina ha riferito che l’ignoto interlocutore in tutte le telefonate ansimava in modo ripetuto. Gli operatori della centrale hanno quindi effettuato subito degli accertamenti e verificato che il numero era intestato ad una donna anziana di 93 anni residente nella zona di Coteto.
Gli operatori, intuendo che non si trattasse di un molestatore, ma che al contrario l’interlocutore potesse avere bisogno di aiuto, hanno inviato prontamente una gazzella sul posto.
In effetti, i militari arrivati all’indirizzo dell’abitazione, hanno trovato in casa la 93enne che, come poi ha spiegato ai carabinieri, aveva avuto un leggero malore e per questo stava tentando di contattare il figlio. Presa dal panico, la donna però stava componendo il numero sbagliato, non riuscendosi ad esprimersi in maniera comprensibile a causa di problemi con la protesi dentale.
Al momento dell’intervento l’anziana si era già ripresa, non necessitando di cure mediche. I carabinieri l’hanno dunque  aiutata a prendere contatti con il figlio.