Livorno: una storia di cui andare orgogliosi
Finalmente, dopo anni di lavori, di attese e discussioni, è stato inaugurato ed aperto al pubblico il nuovo Museo della Città, che insieme alla rinnovata Biblioteca Comunale va a completare il Polo Culturale Bottini dell’Olio.
Come tanti livornesi molti di noi hanno approfittato dell’ultimo fine settimana per visitare questo luogo, che raccoglie in sé buona parte del patrimonio culturale della nostra storia e della nostra identità.
Un percorso utile per ricordare o scoprire per la prima volta le nostre radici, le nostre tracce, le nostre peculiarità, le nostre prospettive. Una potenziale proposta in più per far innamorare i turisti della nostra città: uno strumento per invogliarli a visitare le bellezze che sono rappresentate nell’allestimento e per approfondire i capitoli di una storia e di una coscienza mai banale e con molti tratti originali se non unici. Non ci sfuggono ovviamente alcuni limiti e lacune, che speriamo possano essere colmate con piccoli sforzi successivamente, consapevoli che tutto è sempre migliorabile e perfettibile.
Un’apertura importante quindi, che per un allestimento simile forse sarebbe dovuta arrivare in città con qualche decennio di anticipo (per troppo tempo molto del materiale ora esposto è stato accantonate in magazzini polverosi) ed inserirsi all’interno di una strategia di sviluppo culturale e turistica del territorio, cittadino e regionale, che purtroppo in questi decenni è mancata: lo abbiamo detto e scritto spesso evidenziando lo stato di precarietà con cui sono state (e sono ancora) gestite le istituzioni culturali livornesi in un contesto nel quale invece Livorno avrebbe sempre più bisogno di una seria e forte politica culturale, che sapesse armonizzare le competenze di chi opera nel settore con le esigenze di una città interessata da profonde trasformazioni. Ci auguriamo che questa strategia e prospettiva d’ora in poi, a fronte dell’investimento non solo economico ma di aspettative che tutta la città ha fatto per l’apertura di questa struttura, diventi prioritaria.
Speriamo che l’Amministrazione e i livornesi facciano di tutto per renderlo un bene comune e per farlo diventare un patrimonio da difendere, conservare, rilanciare fin dall’immediato futuro e che sia nodo di valorizzazione e promozione degli altri luoghi culturali della città.
Perché non solo la cultura ribadiamo essere un bene primario ma è e dovrà essere secondo la nostra prospettiva politica la base di sviluppo, sociale ed economico, del nostro territorio.
Buongiorno Livorno
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