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Assemblea pubblica del Coordinamento dei comitati auto-organizzati post-alluvione

Lunedì 9 Aprile 2018 — 10:38

Sono passati già sette mesi dalla tragica alluvione che ha sconvolto Livorno nella notte tra sabato  9 e domenica  10 settembre, uccidendo nove persone,  lasciando senza casa decine di famiglie e cambiando definitivamente la vita ai residenti dei quartieri colpiti, da nord a sud della città, che ancora aspettano risposte e risarcimenti da parte delle istituzioni.

Come cittadini , fin dai primi giorni ci siamo riuniti in assemblee in tutti i quartieri, coordinandosi in comitati, e non abbiamo mai accettato di essere spettatori passivi o di delegare alle istituzioni il nostro futuro. In tutti questi mesi , con ogni mezzo possibile, anche attraverso una serie di iniziative e incontri con le istituzioni,  abbiamo continuato  a chiedere a gran voce che venisse fatta chiarezza su quanto è accaduto quella notte e su cosa si poteva evitare e, ancora oggi, non abbiamo nessuna intenzione di arrenderci.

I danni subiti da moltissime abitazioni e condomini sono stati davvero enormi e per ritornare alla normalità non possono certo bastare le briciole dei contributi erogati fino ad oggi dalla regione, quelli in fase di erogazione da parte del comune o i soldi delle donazioni che hanno messo a disposizione le associazioni che hanno raccolto fondi pubblicamente.

Così come i fondi regionali stanziati e autorizzati dallo stato non possono essere sufficienti per coprire tutti gli interventi in corso d’opera o progettati come necessari per la messa in sicurezza e la riduzione del rischio residuo sul nostro territorio, che comunque dovranno invece essere finanziati dai fondi nazionali per lo stato d’emergenza “alluvione Livorno”.

Resta  infatti ancora  irrisolto il “mistero dei famosi  risarcimenti statali” dopo che, fin dal mese di ottobre, lo stesso commissario per l’emergenza Enrico Rossi aveva invitato i cittadini a compilare e consegnare in fretta e furia le schede per la ricognizione dei danni a privati e aziende (moduli B e C), con la promessa , più volte pubblicata sui giornali, che in quel modo ci sarebbe stata la possibilità di metterli a bilancio nella legge finanziaria votata nel mese di dicembre.
Ma questo non è avvenuto e allora, quando è stata confermata la notizia, più di due mesi fa e in piena campagna elettorale, i parlamentari livornesi  del PD, Silvia Velo e Andrea Romano, avevano garantito che quei soldi sarebbero arrivati entro il mese di Marzo, tramite il fondo di emergenza nazionale della protezione civile, dopo le determinazioni del Ministero sulle risorse disponibili per gli indennizzi, ma ancora, ad Aprile inoltrato, non abbiamo più avuto nessuna notizia in merito.

Come comitati post-alluvione, stanchi di incontri, scadenze non rispettate e promesse non mantenute, abbiamo intenzione di avviare una azione legale specifica in merito a queste questioni con la prospettiva di costituirsi anche come parte civile nell’inchiesta per disastro e omicidio colposo aperta nei giorni immediatamente successivi all’alluvione e non ancora arrivata a conclusione delle indagini, che vede tra gli indagati anche il Sindaco Filippo Nogarin e il capo della protezione civile locale Riccardo Pucciarelli.

Per tutti questi motivi invitiamo non solo chi ha subito dei danni dall’alluvione ma anche tutti gli altri cittadini livornesi interessati alla sicurezza e al bene della nostra città a partecipare numerosi all’assemblea pubblica che si terrà il giorno mercoledì 11 Aprile dalle ore 21,00 presso i locali del circolo A.R.C.I. “Le mi’ Bimbe” (Ex “Pizzi”) di via della Gherardesca n° 30 a Ardenza.

Perché la più grande opera possibile è la messa in sicurezza dei territori.
Perché non accada mai più quello che è successo a Livorno.

Il Coordinamento dei Comitati auto-organizzati post alluvione Livorno

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