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Il contrassegno Ztl e quell’amara sorpresa…

Venerdì 6 Aprile 2018 — 16:26

Sono un agente di commercio che dal 2007 utilizza per lavoro il contrassegno per accedere alle Ztl della città, rinnovandolo ogni volta entro marzo come da sempre indicato dal Comune di Livorno (cosa da me fatta regolarmente anche quest’anno).

Poco tempo fa ho ricevuto tutti insieme nello stesso giorno quattro verbali per transito non autorizzato il 12, 13 (due volte) e 14 febbraio.

Penso subito si tratti di un errore, il sistema collegato alle telecamere dei varchi sarà andato in tilt e sono sicuro che potrò risolvere tutto chiarendo presto la mia posizione, contrassegno alla mano da esibire presso gli uffici amministrativi della Polizia Municipale.

A questo punto l’amara sorpresa: nel contrassegno del 2017 mi accorgo che è riportata per la prima volta, contrariamente a tutti i contrassegni dal 2007 al 2016, in basso sulla facciata una piccola scritta che indica “prorogabile fino al 31 marzo 2018 alle condizioni indicate sul retro”.

Dietro viene spiegata la procedura dell’autocertificazione e del pagamento della tariffa 2018 per la proroga al 31 marzo. Questa  novità, con una postilla poco visibile non resa pubblica con comunicati stampa sulle testate locali, non segnalata all’interessato via mail, nè a voce tramite gli addetti comunali preposti alla consegna dei contrassegni, ha di fatto annullato l’uso e la consuetudine consolidata da anni della proroga automatica senza condizioni, prendendosi gioco della mia perfetta buona fede e di chissà quanti altri nella mia stessa condizione.

Consideriamo che la stragrande maggioranza di titolari di contrassegno, una volta entrato in possesso del tagliando, in genere si limita a controllare che la targa sia esatta, per riporlo visibile sul cruscotto dell’auto pensando che i 150 euro spesi (contro i 58 fino a due anni fa) siano un doveroso e necessario tributo . Non si può  pensare che si debba passare alla “vivisezione” del documento alla ricerca di chi sa che cosa.

Mi rimane solo una triste e rabbiosa evidenza di come in questo caso l’amministrazione non brilli in trasparenza e capacità di comunicazione al servizio del cittadino.

L’unico modo per limitare i danni e la beffa per le sanzioni ricevute e per quelle che riceverò prossimamente, visto che l’involontaria infrazione è stata commessa in seguito anche altre volte, sarà la procedura da attivare con il Giudice di Pace. Amen.

Fabio Bellini

 

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