Il “vero” Cyrano de Bergerac sul palco del Grattacielo
Sabato 24 marzo alle 21,30 presso il Centro Artistico il Grattacielo, via del Platano, andrà in scena un’originale reinterpretazione della celeberrima storia di Cyrano, scritta dalla penna del poeta drammaturgo Edmond Rostand e ispirata alla figura storica di Hercule Savinien de Cyrano de Bergerac.
Nello spazio scenico non comparirà però il personaggio del poeta-spadaccino, bensì il vero Cyrano, quello realmente esistito nel ‘600: sì, proprio lui. Perciò non un personaggio fittizio con un naso spropositato, come vuole tradizione, bensì quello vero, quello vissuto con onore e profondo sentimento.
Se vi chiedete come tutto ciò possa accadere e da dove egli giunga sino a noi, beh, increduli e diffidenti spettatori, è semplicemente lui in carne ossa, caduto dalla Luna, sua grande amica, come lo è di tutti i poeti e i sognatori.
Cyranoè richiamato dal prodigioso incanto del teatro, è da questo convocato per rivivere emozioni e cantare sogni che nella vita egli non poté mai realizzare.
Interprete Claudio Monteleone, testo e messa in scena a cura di Maurizio P. Formichini Gori. Costumi Amerio -Torino. Tecnico luci-audio Ephraim Pepe. Foto Domenico Cascio
Produzione OFFicinaOFF teatroarte/mpfg di Livorno e TRABAGAI arteculturaspettacolo di Livorno
Si ringraziano la Feltrinelli di Pisa-Livorno e l’Arci Lemibimbe di Livorno.
NOTE SULL’ATTORE
Claudio Monteleone, autore, attore, regista, illustratore, nel suo girovagare fra generi si appassiona alla formazione di laboratori centrati sul grande gioco dell’Animalità Teatrale, un percorso originale di sviluppo della personale energia espressiva e comunicativa.
In parallelo si appassiona all’arte dell’illustrazione e si catapulta nell’alchimia acrobatica fra teatro e
illustrazione, focalizzando l’esperimento sul piacere di inventare e raccontare storie.
Dopo aver diretto per anni la scuola di Teatro del Centro Artistico il Grattacielo è attualmente docente presso la Fondazione Teatro Goldoni di Livorno.
Fra gli spettacoli interpretati si ricordano:
– Harvey,
– Ricorda con rabbia,
– La Fattoria degli Animali,
– Frankenstein Junior,
– Melò,
– Rumori fuori scena,
– La cena dei cretini,
– Rosencrantz e Guildenstern sono morti,
– Il Sogno e il Bidone,
– Biografia non autorizzata di una Bicicletta,
– Xanax.
NOTE SUL REGISTA
Maurizio Paolo Formichini Gori, medico-psichiatra- picoterapeuta, nasce come attore e scenografo e, in seguito, come regista e autore da quella moltitudine di esperienze artistico-socio- culturali che nella realizzazione dei servizi territoriali di salute mentale hanno avuto come obbiettivo primario la promozione di “occasioni di vita” per gli utenti stessi. In ambito teatrale ha al suo attivo molti lavori, di cui ha spesso curato la messa in scena e il testo.
Tra questi i più significativi :
– “Krucunò: la prova generale”,
– “Le tre mele”,
– “Metamorphosis”,
– “Bernardino, il cretino”,
– “Il Signor Q”,
– “Ali(e)na”,
– “Melò”,
– “La madre del prete”,
– “Le Iene”,
– “Eros”,
– “Giorgio Caproni, il viaggio e l’incontro”,
– “Giorni felici”,
– “L’amante”,
– “Cyranò”.
Gran parte di questa produzione è stata attuata mediante un “lavoro d’insieme” tenendo presente
alcuni principi propri del Terzo Teatro.
Inoltre, in occasione d’ importanti eventi cittadini, su commissione di enti pubblici, essenziale il
suo contribuito alla realizzazione di grandi installazioni artistiche mediante l’utilizzo di materiali
di scarto partendo dal concetto che “il rifiuto – così come la diversità – non è un disvalore”.
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