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Jacopo, un “Rubini” iridato tra gli arbitri livornesi

Giovedì 22 Marzo 2018 — 13:30

"Il mio sogno è quello di poter arrivare alle olimpiadi. Grazie all'arbitraggio mi sono pagato buona parte degli studi per diventare fisioterapista. E ora mi godo questa convocazione"

di Giacomo Niccolini

Se un diamante è per sempre un “Rubini“… è iridato. Jacopo, 28 anni, il cui cognome richiama i preziosi minerali, è stato convocato per arbitrare i mondiali under 20 di scherma che si svolgeranno a Verona dal 1° al 9 aprile (foto in pagina di Bizzi/Trifiletti).
Una seconda convocazione per Livorno dopo quella “in rosa” di Simona Pierucci (clicca qui per leggere l’intervista), che continua a dare lustro allo sport cittadino, ancora una volta fiore all’occhiello della nostra città.
Giovanissimo e già con dieci anni di esperienza sulle spalle, di cui 4 da arbitro internazionale, Rubini arriva ad un traguardo importantissimo solitamente destinato a colleghi con qualche stagione in più sulle spalle. “Per me è un obiettivo importantissimo di cui vado fiero – spiega il 28enne a Quilivorno.it – che mi ripaga di tanti, tantissimi sacrifici fatti per questa mia grande passione che coltivo dall’età di nove anni”.
Era poco più che un bambino infatti quando ha indossato la sua prima maschera e impugnato la sua prima sciabola sulle pedane del Circolo Scherma Fides di via Allende. “All’età di 18 anni, su consiglio del mio maestro Nicola Zanotti, ho intrapreso questa carriera da arbitro. Era un modo per iniziare a percepire qualche euro con i quali, tra l’altro, ho contribuito a pagarmi gli studi”.
Jacopo Rubini infatti nella vita è un fisioterapista. “Grazie all’arbitraggio mi sono potuto pagare buona parte dell’università così da poter portare a termine gli studi in fisioterapia e laurearmi”.
Arbitro delle tre armi (fioretto, sciabola e spada) Jacopo sogna a tutti gli effetti, e con tutte le ragioni del mondo vista la sua giovane età e le sue ottime capacità, le Olimpiadi. “Il mio sogno ovviamente è quello di poter arrivare un giorno ad arbitrare i Cinque Cerchi, il traguardo a cui ogni arbitro, ed ogni sportivo, in questo ambiente sogna – spiega Rubini – ma la strada è ancora lunga e chissà, vedremo. Per adesso mi godo questo momento felice, la mia prima convocazione ai campionati mondiali di scherma, una cosa che fino a qualche anno fa era solo un piccolo sogno in un cassetto, ma che adesso è diventato realtà”.
Una carriera fatta di piccoli e importanti passi  dalla prima gara arbitrata nel 2008, per poi, due anni dopo diventare arbitro nazionale fino ad arrivare alla “serie A” della scherma: i campionati italiani assoluti, il primo nel 2012 a soli 22 anni. Un vero e proprio fenomeno del settore che inorgoglisce tutto l’ambiente e la Livorno dello sport.  “Nel 2014 sono diventato arbitro internazionale in tutte e tre le armi  ed ho iniziato ad arbitrare le gare di coppa del mondo under 20. Nel 2015 sono stato convocato per arbitrare i Giochi del Mediterraneo a Guadalajara e nel 2016 ho arbitrato i campionati europei under 20 che si sono tenuti a Novi Sad, in Serbia. Nel 2017 poi – continua Rubini – è arrivata la prima convocazione per arbitrare  il  Trofeo Luxardo la più prestigiosa gara di coppa del mondo di sciabola maschile della massima categoria ed infine pochi giorni fa è stata ufficializzata la mia convocazione ai campionati del mondo under 17 e 20 che si terranno a Verona dal 1-9 aprile”.
Qualche particolare ringraziamento? “E’ un sogno che condivido insieme a Simona Pierucci  anche lei convocata per la competizione iridata nonché responsabile della formazione e designazioni arbitrali per la Toscana, una collega molto valida che ha sempre qualcosa da insegnarti e una persona ottima. Un altro ringraziamento da fare – conclude Rubini – è per tutti i miei affetti, la mia famiglia e il mio datore di lavoro.  La passione per questo sport, infatti, viene alimentata compiendo molti sacrifici i weekend spesi tra le pedane sono tantissimi e spesso ne fanno le spese amici, familiari e fidanzata. E’ grazie a tutto il loro sostegno che trovo spesso gli stimoli per andare avanti in questo percorso. Uno special thanks inoltre a Massimiliano Viti, proprietario dello studio Fisiolab dove collaboro, per aiutarmi nel portare avanti questa passione, e un grazie a tutto lo staff che mi supporta”.

 

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