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Omicidio-suicidio, tragedia in piazza Attias. L’ex marito ai domiciliari per stalking fino a novembre scorso

Martedì 13 Febbraio 2018 — 13:46

Tragedia all'interno di uno studio dentistico in piazza Attias. La donna, assistente del titolare dello studio, uccisa con un'arma da taglio dall'ex marito a sua volta trovato senza vita nel bagno dell'ambulatorio medico

Tragedia, martedì 13 febbraio, in piazza Attias. All’interno dello studio dentistico Marco Ghelardini (professionista che, specifichiamo, è del tutto estraneo ai fatti) è stata trovata senza vita una donna, Francesca Citi, 45 anni, dipendente dello studio. Sul suo corpo ferite di arma da taglio, inferte con un coltello poi rinvenuto dai carabinieri. Nel bagno dello stesso studio medico è stato invece rinvenuto il corpo senza vita dell’ex marito, Massimiliano Bagnoli, 43enne.
Ghelardini ha spiegato ai giornalisti sul posto che il martedì lo studio è chiuso al pubblico ma la sua assistente vi lavora all’interno. “Il martedì, giorno in cui io lavoro fuori città, a metà mattinata – ha detto Ghelardini – la chiamavo sempre per capire se andava tutto bene. Oggi non rispondeva né in studio, né al cellulare e per non insistere ho lasciato stare fino a quando poi non sono stato avvisato della tragedia. Ero fuori Livorno e sono arrivato subito qui. Lavorava per me da 15 anni. Era una lavoratrice impeccabile e una persona stupenda. Sapevo che aveva avuto problemi con l’ex marito e il periodo della separazione è stato molto turbolento”. Accompagnato dai carabinieri, Ghelardini è quindi salito in studio intorno alle 14.

IL DENTISTA MARCO GHELARDINI INTERVISTATO ALL’INGRESSO DEL SUO STUDIO INTORNO ALLE 14 DI MARTEDI’ 13 FEBBRAIO

L’allarme è scattato intorno alle 11,30 del 13 febbraio quando l’attuale fidanzato dell’assistente, preoccupato dal fatto che anche lui non riusciva più a parlarle, si è recato nello studio e bussando non riusciva a farsi aprire da nessuno. A quel punto ha chiamato i carabinieri. Sul posto sono intervenuti i volontari, con medico, della Misericordia di Livorno, i vigili del fuoco, i carabinieri e il reparto scientifico dei carabinieri. Davanti ai soccorritori e alle forze dell’ordine la scena del delitto. I militari, assieme al medico legale, stanno cercando di ricostruire i dettagli della dinamica. La coppia ha due figli in età elementare. Sono stati i carabinieri ad andare a scuola per portarli a casa.
I precedenti tra i due ex coniugi e i domiciliari per stalking –  Massimiliano Bagnoli era stato denunciato da Francesca Citi a metà del 2016 per molestie. Data la particolare gravità del reato i carabinieri di Castiglioncello richiesero alla Procura della Repubblica l’adozione di una misura cautelare. Il Gip nel giro di poco tempo, dispose il divieto di avvicinamento e di intrattenere qualsiasi tipo di contatto con la donna”.
In sostanza di questo provvedimento, tramite segnalazioni di vicini di casa della donna, i carabinieri accertarono la violazione del  divieto da parte di Bagnoli (il quale per motivi legati a vicissitudini personali era costretto a transitare vicino l’abitazione della ex moglie).
La tempestiva comunicazione di carabinieri alla procura di Livorno faceva sì che la misura cautelare fosse aggravata: nel luglio 2016 è stata emessa dal giudice del tribunale di Livorno un’ordinanza di custodia cautelare presso il proprio domicilio. Dal luglio 2016 il Bagnoli non ha più violato alcuna prescrizione impostagli. Nel frattempo il procedimento penale ha fatto il suo corso e dopo la condanna in primo grado ad ottobre 2017 è stato condannato in via definitiva dalla Corte d’Appello di Firenze alla reclusione di 1 anno e 4 mesi. La Corte d’Appello ha calcolato il fine pena alla data del 17 novembre 2017.  Dal 17 novembre 2017 Bagnoli, totalmente libero, non ha evidenziato ulteriori condotte persecutorie nei confronti della ex moglie.

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