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Montano in tv: “La stoccata olimpica? Come quella di mio padre nel ’76”. VIDEO

Martedì 6 Febbraio 2018 — 11:00

Lo sciabolatore livornese racconta: "Poco prima della finalissima rividi un filmato della vittoria di mio padre a Montreal quasi 20 anni prima. E da lì ho tratto ispirazione per il mio successo finale"

di Giacomo Niccolini

L’avrà raccontata cento, mille volte. Forse più che meno. Ma mai così. Una stoccata che gli ha cambiato la vita quando tutto sembrava perso. Una stoccata nel Paese dove nacquero i Giochi Olimpici e dove, nel 2004, conquistò quella medaglia del metallo più prezioso nella sciabola  individuale che neanche suo padre e suo nonno riuscirono a conquistare. Ma è proprio da suo padre Mario Aldo, detto Mauzzino, che prese l’ispirazione per quella stoccata “in linea”. Aldo Montano racconta tutto, ancora con vivida emozione a distanza di 14 anni, nello speciale che il canale 59 del digitale terrestre, Alpha, dedica ai campioni dello sport italiano nel programma intitolato “Campi di Battaglia” (clicca qui per vedere il video dello speciale andato in onda lunedì 5 febbraio).

Aldo Montano durante un assalto nel 2013, ad un anno dall’oro olimpico (foto Bizzi)

“Avevamo un appartamento vicino al luogo della gara – spiega lo sciabolatore labronico alle telecamere che ripercorrono con flashback la sua avventura olimpica – e così tra la qualificazione e la fase finale sono andato lì per riposare. Nella libreria ho trovato un dvd intitolato “Montreal ’76” dove mio padre vinse l’oro a squadre. E così ho messo il dvd nel lettore e rividi un suo assalto con una sua stoccata decisiva, che in gergo viene detta “in linea”. Un gesto atletico molto particolare che consiste nel tendere l’arma con il braccio teso in avanti e svicolare l’attacco avversario per poi contrattaccare subito trovando bersaglio libero. In finale ero sotto di un punto, 14 a 13, praticamente a un passo dalla sconfitta. Ed è proprio lì che ho conquistato il pareggio decisivo con una stoccata “in linea” come quella di mio padre. Sul 14 pari poi ho agito d’istinto. Ho visto come l’avversario arretrare e poi andare in slowmotion. Io ho attaccato. E ho fatto il 15 a 14 definitivo”.

Padova 29/31 gennaio 2016 Sciabola Maschile TROFEO LUXARDO. Nella foto: Aldo Montano (Foto Augusto Bizzi)

Da lì le lacrime, i suoi amici di sempre venuti da Livorno con lo striscione amaranto 0586 che si riversano in pedana. Aldo è riuscito dove nessun “Montano” era riuscito: l’oro individuale olimpico. La gioia infinita e quell’abbraccio con Mauzzino. Padre e figlio insieme in un momento che durerà in eterno coronato da un obiettivo lungo una vita per ogni sportivo: il gradino più alto nei giochi a cinque cerchi. Emozioni ancestrali che danno un senso profondo a tutto questo gioco che è la vita. “Quando Aldo si mette in testa di non subire più stoccate, non ce n’è per nessuno”, ha commentato nello speciale di Alpha Beppe Pierucci, amico storico di Aldo nonché maestro di fioretto del Circolo Scherma Fides, il più medagliato al mondo. Ed è proprio così. Montano è cresciuto da quel 2004, adesso racconta quell’avvenimento con una pennellata di color seppia che ingiallisce la pagina dei ricordi. Come un gufo saggio. Adesso Aldo è padre di una bambina che, non a caso, ha chiamato Olimpia. E chissà che anche la piccola, come il babbo, tra 20 anni non si ricordi di quella storica stoccata in linea di suo padre e di suo nonno, magari poco prima di un assalto per l’oro olimpico nel suo personalissimo “campo di battaglia”.

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