Unicoop Tirreno: lo sciopero all’Ipercoop fatto grave. Presidio a Vignale Riotorto
Lo sciopero del 22 dicembre è un evento finalizzato a impedire a soci e clienti della Cooperativa di fare i loro acquisti e non contribuisce alla soluzione dei problemi che le organizzazioni sindacali pongono alla base delle loro rivendicazioni (nelle due foto in pagina sotto a quella principale, il presidio dei lavoratori a Vignale Riotorto, sede di Unicoop Tirreno). E’un fatto grave per il periodo nel quale avviene (quello natalizio) e per le modalità che presenta (astensione dal lavoro per l’intera giornata). E’ un’iniziativa di protesta indirizzata a penalizzare i risultati economici della Cooperativa in contrasto con l’interesse dei soci e clienti e anche di chi vi lavora con l’obiettivo comune di rilanciarla. La Cooperativa farà tutto quanto possibile per minimizzare il disagio per i soci e clienti augurandoci che comprendano i nostri sforzi per garantire un adeguato servizio. Per il rinnovo del Contratto nazionale di lavoro non possiamo che ricordare la disponibilità dell’Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori a chiudere la trattativa sulla base di una proposta chiara e comunque distintiva che salvaguardi la capacità competitiva, garantisca un adeguato servizio e tuteli così anche l’occupazione. In merito alle rivendicazioni sindacali collegate alla riorganizzazione della Cooperativa risulta evidente come il risultato economico che Unicoop Tirreno sta conseguendo si collochi pienamente all’interno degli obiettivi del Piano Industriale adottato per il risanamento.
Gli accordi sindacali sono stati rispettati evitando i licenziamenti, agevolando le uscite incentivate e facendo ricorso agli ammortizzatori sociali in misura ben più limitata di quanto inizialmente si potesse prevedere (massimo 62 persone in Cassa Integrazione) e ricollocando il personale dei negozi in chiusura come previsto dagli accordi.
Sono stati comunque realizzati investimenti finalizzati al miglior funzionamento complessivo ed alla ristrutturazione di negozi in Toscana e Lazio per un importo totale di 17,5 milioni di euro.
Per le criticità più acute, inerenti la Campania e Terracina, è sopravvenuta nel frattempo la prospettiva di possibili cessioni dei tre punti vendita.
Sulla gestione degli esuberi della Sede la Cooperativa è disponibile a perfezionare l’accordo di utilizzo della CIGS (come evidenziato dalle Organizzazioni Sindacali) purché in tal modo non si disincentivi la ricollocazione degli esuberi nella rete vendita.
In merito ad eventuali future cessioni di punti vendita la Cooperativa ha manifestato la propria disponibilità a far sì che la cedibilità di un punto vendita sia annunciata con un preavviso più ampio di quello stabilito dalla normativa di legge per i trasferimenti d’azienda. Queste considerazioni non sono purtroppo risultate sufficienti ad evitare lo sciopero: sarà necessario (se lo stato delle relazioni sindacali lo permetterà e vi sarà convergenza di intenti) riprendere il confronto con le rappresentanze sindacali per individuare tutte le soluzioni necessarie per proseguire nel percorso di rilancio della Cooperativa.
Unicoop Tirreno
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