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Confcommercio contro la contraffazione: “spettacolo” sulla legalità

Martedì 26 Settembre 2017 — 15:19

Una iniziativa (il 4 ottobre) finalizzata alla sensibilizzazione sulla contraffazione e su tutte le forme di abusivismo che alterano il mercato e falsano la concorrenza a scapito delle imprese sane, alla conoscenza di fenomeni quali il racket, l’usura la corruzione. Una iniziativa finalizzata alla sensibilizzazione sulla contraffazione e su tutte le forme di abusivismo che alterano il mercato e falsano la concorrenza a scapito delle imprese sane, alla conoscenza di fenomeni quali il racket, l’usura la corruzione.  Nell’ambito di un progetto nazionale di educazione all’acquisto responsabile, la Confcommercio provinciale porta a Livorno l’iniziativa Tutto quello che sto per dirvi è falso dedicata alle scuole e agli imprenditori, nell’ottica di una costruzione dal basso di una economia migliore.  “Cosa c’è dietro i prodotti contraffatti? Chi ci guadagna davvero?  Come possono i nostri acquisti diventare uno strumento immediato per l’affermazione della legalità e di uno sviluppo sano dell’economia?” Il presidente provinciale Confcommercio Alessio Carraresi elenca le domande che tutti dovremmo porci prima di procedere a comprare un qualsiasi prodotto.  “Abbiamo invitato le istituzioni, le scuole e gli imprenditori di Livorno a una mattinata di riflessione sulle nostre consuetudini di acquisto e su come esse possano influire su economia e società” afferma il direttore di Confcommercio Livorno Federico Pieragnoli. “La forma scelta è quella della rappresentazione teatrale per arrivare meglio a stimolare pensiero e discussione nei più giovani”. “Verrà affrontato il tema del business della contraffazione a 360 gradi – continua Pieragnoli – e mostrati gli ambiti in cui il “falso” prospera (agroalimentare, moda, farmaceutica, meccanica, audio/video ecc) e  assicura utili alle mafie che lo gestiscono. Racconto e interazione con il pubblico costruiranno un appassionante show multimediale in cui parola, immagini, riprese, metteranno a contatto i giovani spettatori con l’industria del falso che si fa sistema”. “Soltanto diventando consumatori consapevoli e responsabili – conclude Carraresi – si può combattere un sistema che sfrutta invece di produrre reddito, che altera il mercato invece di creare sviluppo”. Il prefetto Anna Maria Manzone, oltre a contribuire, insieme al Provveditorato, a invitare le scuole di Livorno, ha affermato: “Le iniziative rivolte alle scuole sono importanti e vanno sostenute, perché si deve far capire ai giovani che l’acquisto di prodotti contraffatti non solo danneggia l’economia legale, ma è anche un comportamento che può costituire un rischio per la salute, in quanto le merci che provengono dal mercato illegale non rispondono alle normative di sicurezza. Da parte di tutti, passando per la scuola e la famiglia, è fondamentale impegnarsi per un progetto educativo giusto, che metta al bando convinzioni distorte e errate. Per esempio ai giovani si dovrebbe diffondere il messaggio che un marchio non è un segno di distinzione dell’individuo che lo indossa, bensì un indicatore di qualità del prodotto”.

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