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Gangemi (Pd): “Dopo l’emergenza serve una programmazione per il futuro”

Domenica 24 Settembre 2017 — 08:42

Sicuramente  passata la fase dell’emergenza che sta vivendo oggi la nostra città  dovremo iniziare a capire come affrontare in futuro i problemi legati  all’ambiente,  alla prevenzione del rischio idrogeologico e dell’ adattamento ai cambiamenti climatici.

Temi,  che lo si voglia o no,   dovranno avere       una maggiore centralità nell’agenda politica , temi   sui quali non potrà non confrontarsi chi vorrà  candidarsi  ad amministrare la città nei prossimi anni .

L’eccezionalità  e la forza dell’evento che ha colpito Livorno, oltre a portare un impressionante carico di morte e distruzione, ha messo a nudo molte  criticità  e debolezze,   mettendo anche in discussione alcune delle  certezze sulle quali si basavano la programmazione urbanistica,  la messa in sicurezza del territorio e le politiche di gestione dell’emergenza.

Se forse la discussione di questi giorni è  apparsa  molto concentrata sui possibili errori e sulle  responsabilità della politica –  del  passato e del presente –  è anche vero che  dal dibattito –  cittadino e nazionale – sta   emergendo una nuova  consapevolezza, così come è evidente a tutti l’urgenza e la nonprocrastinabilità  degli interventi per la  riduzione del rischio idrogeologico e la necessità di superare la frammentazione e la sovrapposizione delle competenze.

Uno degli strumenti che potranno aiutare ad aprire questa  fase nuova è il Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici , piano sul quale dal febbraio di quest’anno   è avviata una  consultazione pubblica   .

Il  PNACC sarà  infatti un importante strumento di supporto della SNAC (Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici)    con il preciso scopo di  individuare i principali impatti dei cambiamenti climatici   e proporre azioni di prevenzione del rischio  ed adattamento.

Anche  per il  livello locale  (ma non a Livorno ) è da tempo operativo un altro strumento,  il nuovo “Patto dei sindaci” –  denominato “Covenant of Mayors for Climate & Energy”, – patto che  prevede appunto la stesura di Piani di Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima rivolti ad integrare mitigazione e adattamento secondo una visione comune basata su una maggiore sostenibilità ambientale.

Criteri nuovi dovranno servire ad aggiornare anche   il ruolo strategico della protezione civile nell’ambito della programmazione urbanistica,  dato che – al netto degli attuali problemi successivi  al riassetto di questi ultimi mesi –  non sarà certamente sufficiente    ripercorrere a ritroso  un percorso ormai inadeguato, come sarà d’obbligo  procedere ad una revisione ed una messa punto degli attuali   strumenti di gestione dell’emergenza  per la popolazione.

Ma la cosa più importante è portare avanti i progetti di mitigazione del rischio e soprattutto di presentarne a più presto di nuovi. Le risorse ci sono.

Grazie al progetto Italiasicura sono stati stanziati  9,9 miliardi fino al 2023  dei quali ne sono stati spesi – dal 2016 fino al terzo trimestre del 2017-  ben  1 miliardo e 114 milioni..

Gli strumenti oggi quindi  ci sono, le risorse pure, occorre a questo punto una forte volontà politica e soprattutto una politica capace di lavorare  per ottenere risultati  non immediatamente monetizzabili elettoralmente:  spendere oggi in prevenzione e adattamento ai cambiamenti climatici , oltre a salvare vite umane, significa ridurre le future spese pubbliche per far fronte ai danni provocati da tali cambiamenti.

Al di là dei recenti eventi un primo bilancio dell’amministrazione uscente  possiamo comunque già farlo. Grazie al progetto Adapt, a Livorno siamo riusciti solo a progettare il rifacimento del marciapiede di via Montebello,  per la precisione un “ intervento di realizzazione di una pavimentazione drenante e permeabile sugli spazi di parcheggio”  per un costo di 115 mila euro.

Un po’ poco per tre anni di governo della rivoluzione 5 stelle.

Il Responsabile Ambiente PD Livorno
Renato Gangemi 

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