Salviano, un grazie di cuore a chi è venuto ad aiutarci

Quello che è successo a Livorno la notte tra il 9 ed il 10 settembre non doveva succedere. Perché nessuno dovrebbe vedersi portar via la propria casa in così poco tempo, nessuno dovrebbe doversi trovare davanti ad una massa d’acqua che non riserva pietà neanche alla più innocente delle anime. Così come nessun uomo merita di perdere la mano della donna che ama e che con tanta forza stringeva a sé. Nessuno, e sottolineo nessuno, dovrebbe vivere un’esperienza simile. Purtroppo è successo e non si può tornare indietro per rimediare ad errori commessi da noi stessi, ma possiamo guardare avanti e camminare a testa alta. Soprattutto lo possiamo fare grazie a tutti coloro che già nelle prime ore della mattina di domenica 10 settembre hanno lasciato le loro coperte calde per recarsi nei luoghi del disastro: Salviano, Collinaia, Ardenza ecc.. Tutti quei ragazzi che hanno rinunciato alla loro routine o che magari hanno chiesto addirittura un permesso a lavoro per andare a recuperare l’irreparabile e cercare di donare un sorriso a tutti coloro che non credevano di avere più un motivo di sorridere. La volontà di tutti questi ragazzi rappresenta la speranza che riesce a sopravvivere nonostante la distruzione che ci circonda. Rappresenta il fatto che a Livorno, ma come in tutti i luoghi dove hanno luogo queste tragedie, non ci si arrende di fronte a niente. Ci sappiamo rialzare, con fatica, ma lo sappiamo fare. Vorrei quindi che ogni singola persona che in questi giorni si sta “sporcando” le mani riuscisse a sentire l’eco di un grande grido, un grido di tutte le persone che si sono viste aiutate da quelli che vengono ormai chiamati “gli angeli del fango” : un grido che dice GRAZIE!

Perché umanità significa anche fare ciò che è giusto senza preoccuparsi del fatto che magari nessuno lo noterà : il vero disastro si ha nel momento in cui si rimane a guardare.
Virginia Risaliti