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Nuovo direttore alla Svs, alla scoperta dei servizi dell’associazione. Al via corso gratuito per volontari

Venerdì 8 Settembre 2017 — 07:56

Qual è l’organizzazione adottata dalla associazione per garantire i servizi alla comunità livornese? Siamo andati a scoprirlo visitando la sede di via San Giovanni e parlando con il neo direttore Francesco Cantini

di Chiara Mariottini

L’Svs, società volontaria di soccorso, è un vero e proprio cuore pulsante per la nostra città in grado di soddisfare le più svariate richieste sociali e sanitarie di tutti i cittadini. Ma com’è che si svolge la vita di tutti i giorni di questa importante associazione e qual è l’organizzazione adottata per garantire sempre i servizi (clicca qui – al via il corso gratuito per diventare volontari) alla comunità livornese? Siamo andati a scoprirlo visitando la sede di via San Giovanni (foto Lanari) dove si trova la sala operativa che coordina le tre sedi Svs di Livorno (la sede centrale, quella di via San Giovanni, la sede sud di via Ricci all’Ardenza, e la sede nord di via delle Corallaie, al Picchianti) e i vari operatori, volontari e non, che prestano servizio in esse. “Presso la centrale operativa lavorano 7 operatori e un coordinatore, che è il responsabile della centrale operativa – spiega Francesco Cantini, neo direttore dell’associazione – Sono organizzati in tre postazioni la mattina, due il pomeriggio e una la notte e sono loro che pianificano i diversi servizi, sulla base delle varie chiamate che ricevono”.
Fra queste ci sono le situazione di emergenza comunicate dai cittadini al 118, il quale gira, poi, i casi e le informazioni ad essi relative alle varie società di primo soccorso: le chiamate per la prenotazione di servizi ordinari di trasporto e gli allarmi che vengono mandati da quelle persone che possiedono l’apparecchio di telesoccorso. Questo è un servizio di cui al momento usufruiscono 118 utenti, gestiti dalla collaborazione fra l’SVS e l’ufficio comunale per l’istallazione di servizi alla persona. Il Comune verifica le condizioni sanitarie e sociali del cittadino richiedente e decide per l’istallazione dell’apparecchio, mentre la società volontaria risponde al paziente nel caso in cui utilizzi il telecomando per mandare l’allarme. “Sono i più anziani solitamente a usufruire di questa opportunità – continua Francesco Cantini –, data la loro maggiore fragilità. Noi dell’Svs cerchiamo di rispondere alle loro varie richieste, non solo sanitarie, ma anche sociali: spesso le persone avanti con l’età hanno bisogno di medicine a domicilio o hanno bisogno di essere trasportati in ambulanza per faccende ordinarie, come andare in banca oppure alla posta, se non hanno la possibilità di muoversi”.
In generale, sono molti i servizi ordinari gestiti e la centrale operativa continuamente cerca di coordinarli. Per prima cosa raccoglie le richieste dei pazienti che hanno bisogno di un trasporto – convenzionato con il servizio di trasporto nazionale, riconosciuto dall’USL – da casa all’ospedale, da casa alle varie strutture sanitarie o dall’ospedale a casa, nel caso in cui siano dimessi; successivamente organizza le varie ambulanze per garantire tutto ciò. “Ma non solo – spiega Silvia Papini, vice responsabile della Centrale Operativa – tante volte cerchiamo di gestire il trasporto anche di pazienti che non godono di questa convenzione. Ci sono tante persone che devono fare cure o visite e non hanno la possibilità di spostarsi verso la struttura di cui necessitano; quando ci è possibile li portiamo noi gratuitamente”.
L’Svs gestisce circa 300 trasporti al giorno e impiega per questa attività 10 ambulanze la mattina e 5 il pomeriggio. Per quanto riguarda, invece, i mezzi per le emergenze, quotidianamente ci sono un’ambulanza medicalizzata e un’ambulanza BLSD – con operatori qualificati per l’utilizzo del defibrillatore – in via San Giovanni; un’ambulanza BLSD all’Ardenza e un’ambulanza per le emergenze alla sede del Picchianti. In tutto, una settantina di volontari montano ogni giorno su questi mezzi.
Un’altra grande responsabilità è il trasporto di sangue ed organi, di cui SVS si occupa dal 2010, anno in cui ha vinto l’appalto per gestire questa attività. “Abbiamo 70 macchine, in giro per la regione, che garantiscono il trasporto in tutta la Toscana – prosegue Francesco Cantini – la nostra centrale operativa coordina le varie attività di trasporto e monitora i mezzi”.
L’Svs dà la possibilità a tutti di dare un contributo: c’è la possibilità sia di fare donazioni all’associazione, sia di divenire volontari tramite corsi, non solo per la formazione sanitaria, ma anche di istruzione sociale, per trasportare con il pulmino i pazienti che ne necessitano o per portare loro spese e beni a domicilio. “Vorrei rivolgere un ringraziamento a tutti coloro che da lavoratori o da volontari ci danno un grande contributo. Sono proprio loro la vera forza motrice dell’associazione. La centrale operativa è la nostra testa, quella che ogni giorno ci mette l’esperienza. I nostri volontari sono il cuore dell’Svs”. Ricordiamo infine il numero di servizio Svs: 0586 888888.

 

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