Coppa Italia. Livorno avanti ai rigori
Il Livorno avanza in coppa Italia sconfiggendo la Feralpisalò ai calci di rigore. Decisive le parate di Mazzoni. Prossimo impegno il 6 agosto in casa del Carpi
Il Livorno avanza in coppa Italia grazie ai calci di rigore. Può sembrare assurdo, ma è la verità. Quei maledetti penalty che la passata stagione hanno regalato solo lacrime, per una volta hanno sorriso agli amaranto. Ma si tratta di un sorriso a metà visto che nel finale del secondo tempo Maritato dagli undici metri ha fallito l’occasione che avrebbe evitato i supplementari, calciando sulla traversa (LA CRONACA). Era importante vincere e passare il turno e questo è stato fatto magari faticando anche più del previsto. Sottil ha sicuramente di che rallegrarsi, specie dal punto di vista atletico, ma deve ancora lavorare molto sulle palle inattive visto che i pericoli maggiori sono arrivati da calci d’angolo con Mazzoni che in più di un’occasione ha dovuto fare gli straordinari per mantenere inviolata la propria porta (LE INTERVISTE).
Primo Livorno – Com’era lecito attendersi, il Livorno si è schierato con il 4-2-3-1, schema tanto caro a Sottil. A supporto di Maritato, il trio Moscati, Valiani e Murilo mentre a fare da diga davanti alla difesa la coppia Luci-Gemmi. L’inizio di gara è stato tutt’altro che spettacolare. Gli amaranto si sono affidati troppo al lancio lungo favorendo di fatto la difesa avversaria. Di contro la Feralpisalò non ha quasi mai affondato il coltello per tutta la prima parte se non con un paio di conclusioni, innocue, dalla distanza. La ripresa è stata sicuramente più spettacolare anche se le occasioni migliori sono capitate all’undici di Serena con due colpi di testa di Ranellucci prima e Marchi poi sui quali Mazzoni è stato provvidenziale a chiudere. Come detto, il Livorno ha avuto sul finire la più ghiotta delle occasioni. Doumbia è stato atterrato in area. Dal dischetto si è presentato Maritato che ha calciato sulla traversa. Inevitabilmente nelle menti dei tifosi sono tornati i fantasmi della passata stagione con gli amaranto incapaci di segnare dagli undici metri. Con l’errore dell’attaccante la partita si è chiusa e sono stati necessari i tempi supplementari.
La vittoria – Con ancora 30 minuti da giocare, le due squadre hanno tirato un po’ i remi in barca visto che nelle gambe i giocatori avevano soltanto due settimane di allenamenti. Nel primo extratime è stato il Livorno ad avere una ghiotta occasione per passare in vantaggio con Valiani che però da solo davanti a Caglioni si è fatto ipnotizzare dal portiere avversario. Nei secondi 15 minuti invece è stata la Feralpisalò a sfiorare la rete con un colpo di testa di Marchi, ma ancora una volta Mazzoni è stato super a respingere. Lo 0-0 ha portato la partita ai rigori. Probabilmente nessuno avrebbe giocato un euro sul fatto che il Livorno sarebbe stato in grado di segnarne 5 su 5. Invece così è stato e grazie all’errore al quinto tiro di Luche (parata di Mazzoni), la partita si è conclusa. Al termine, bellissimo il lungo applauso che tutto lo stadio ha rivolto a Emerson, ex mai dimenticato. Il brasiliano ha ricambiato visibilmente emozionato.
Il tabellino
Livorno: Mazzoni, Pedrelli, Gonnelli, Gasbarro, Franco (67′ Morelli), Luci, Gemmi (112′ Marchi), Moscati (75′ Doumbia), Valiani, Murilo, Maritato. A disp: Romboli, Blondett, Raimo, Bardini, Giandonato, Di Curzio, Camarlinghi. All. Sottil
Feralpisalò: Caglioni, Marchi, Emerson, Ranellucci, Alcibiade, Magnino, Staiti (106′ Turano), Capodaglio, Boldini (55′ Luche), Guerra (88′ Surraco), Marchi. A disp: Livieri, Rausa. All. Serena
Arbitro: Marchetti di Ostia Lido
Note: angoli 12-9 per la Feralpisalò, ammoniti Murilo, Surraco, recupero 0′ + 4′, spettatori 2.009. Sequenza rigori: Valiani gol, Capodaglio gol, Murilo gol, Surraco gol, Pedrelli gol, Emerson gol, Gasbarro gol, Marchi M. gol, Doumbia gol, Luche parato
Mazzoni 7,5: prima è decisivo su almeno tre colpi di testa da dentro l’area, poi (con un gomito acciaccato) respinge il rigore che regala il passaggio del turno.
Pedrelli 6,5: dal suo lato sbattono in diversi, sembra avere anche una discreta personalità.
Gonnelli 6: centralmente si balla un po’, concede qualcosa di troppo a Mattia Marchi.
Gasbarro 6: prova senza acuti, la difesa deve registrare le posizioni sui calci da fermo avversari.
Franco 6,5: tra i più attivi nel primo tempo, la catena di sinistra affonda bene. Esce a metà ripresa per un problema muscolare (67’ Morelli 5,5: entra con molta foga, che spesso si traduce in confusione).
Luci 6: giro palla diligente anche se a tratti un po’ lento, manca della giusta cattiveria su un paio di conclusioni dal limite.
Gemmi 6: alterna buone cose a qualche errorino dovuto all’inesperienza, ma tutto sommato se la cava (112’ Marchi A sv).
Valiani 6,5: inizialmente da trequartista sembra meno incisivo che in mediana, poi si abitua al ruolo e per due volte spreca a tu per tu con Caglioni.
Moscati 6,5: salta spesso Alcibiade, che infatti poi rimane basso ad aspettarlo. Se rimane in Lega Pro è un bel colpo (75’ Doumbia 6,5: entra e si procura subito un rigore, però la squadra sfrutta poco il suo passo. Sembra aver confidenza nei propri mezzi e giocate non banali. Suo il penalty decisivo).
Maritato 5,5: la solita partita di sponde e di lotta, impreziosita da una volee che Caglioni toglie dall’incrocio. Al segno meno l’ennesimo rigore sbagliato, tirato stavolta sulla traversa.
Murilo 5,5: tra i più vivi in avvio, si perde poi in giocate banali e timorose. Sottil lo tiene in campo per 120’ sperando in un guizzo che non arriva. Però segna dal dischetto.
All. Sottil 6: passaggio del turno ottenuto, ma che fatica. La squadra alterna momenti di stasi ad altri di frenesia, in cui mette sotto l’avversario. Da ex difensore non avrà apprezzato i buchi sui corner della Feralpi.
FERALPISALO’
Caglioni 6,5: spettatore non pagante per oltre un’ora o quasi, sale in cattedra nel finale e nei supplementari.
Alcibiade 5,5: vede le streghe nella prima parte, poi non passa più la metà campo e cerca di limitare i danni.
Emerson 6,5: ex applauditissimo, sbaglia poco o niente compreso il rigore.
Ranellucci 6,5: concede il minimo sindacale a Maritato, davanti si rende pericoloso chiamando Mazzoni al mezzo miracolo.
Marchi P. 6: ci mette un po’ a prendere le misure a Murillo, al quale dopo chiude la porta in faccia.
Magnino 5,5: prestazione grigia, aggravata dal fallo da rigore su Doumbia.
Boldini 5,5: prova ad appoggiare l’azione delle punte, ma palla a terra la Feralpi produce poco (56’ Luche 6: rapido e brevilineo, impegna su più fronti la difesa di casa. Sbaglia il penalty decisivo dopo aver segnato al primo tentativo, invalidato dall’arbitro Marchetti).
Capodaglio 5,5: benino in fase di costruzione, ma se è lui a dover badare a Valiani se lo lascia sfuggire qualche volta di troppo.
Staiti 6: copre sul centrosinistra della mediana, soprattutto in interdizione. Pericoloso di testa nel primo tempo (106’ Turano sv).
Guerra 5,5: gira intorno a Marchi senza trovare spunti decisivi (88’ Surraco 5,5: altro ex, ma che qui ha lasciato poche tracce. Di lui si ricorda soprattutto un giallo per fallo su Marchi appena entrato).
Marchi M. 6,5: bravo nel gioco aereo, sul quale Gasbarro e Gonnelli pagano dazio. Preciso dal dischetto.
All. Serena 6: con una squadra ridotta all’osso (solo 15 giocatori a referto compresi 3 portieri) viene a giocarsela a viso aperto e cede solo alla lotteria dei rigori.
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