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Finanza. In 5 mesi sequestrati 11 milioni.
I dati e le operazioni svolte da inizio anno

Venerdì 23 Giugno 2017 — 11:05

Il 23 giugno nella caserma “Gaetano Russo”, sede del Comando Provinciale di Livorno, sono stati celebrati i 243 anni della fondazione del Corpo.
Nel corso della sobria cerimonia, dopo la lettura del messaggio del Presidente della Repubblica, dell’ordine del giorno speciale del Comandante Generale e una breve allocuzione da parte del Comandante del Reparto Operativo Aeronavale, Colonnello Quirino Cera, e del Comandante Provinciale, Colonnello Paolo Borrelli, sono stati premiati alcuni finanzieri che si sono particolarmente distinti in attività di servizio. Il Comandante Provinciale ha avuto modo di sottolineare l’attività svolta dalle Fiamme Gialle, costantemente volta ad assicurare la tutela dell’economia legale, vigilando sul corretto impiego delle risorse destinate alla comunità e al sostenimento delle politiche di crescita.
Nell’occasione, è stata fornita una sintesi delle principali attività di servizio svolte nei primi cinque mesi del 2017. L’azione del Corpo è stata orientata al contrasto alle più gravi frodi fiscali, all’evasione e all’elusione, alla lotta agli illeciti in materia di spesa pubblica e ai fenomeni di illegalità nella Pubblica Amministrazione, all’individuazione e all’aggressione dei capitali illeciti confluiti nell’economia legale, integrando le funzioni di polizia giudiziaria con quelle tipiche di polizia economico-finanziaria. A tali target si è affiancata, naturalmente, la quotidiana attività di concorso alla sicurezza interna ed esterna del Paese.

La strategia di intervento si è articolata su piani operativi, attività investigativa e controllo economico del territorio. In particolare, l’azione dei Reparti dipendenti dal Comando Provinciale di Livorno si è sviluppata attraverso:
la realizzazione di 34 Piani Operativi, diretti all’aggressione delle più dannose e pericolose manifestazioni di illegalità economico-finanziaria; l’esecuzione, in attuazione dei Piani Operativi, di circa 5.900 interventi, distribuiti nelle due missioni fondamentali di polizia economica e polizia finanziaria; l’attività investigativa concretizzatasi nello sviluppo sull’intero territorio provinciale di oltre 530 deleghe di indagine pervenute dalla magistratura ordinaria e dalla Corte dei Conti, delle quali più di 470 sono state portate a conclusione;
il contrasto ai grandi traffici illeciti e il concorso al dispositivo di ordine e sicurezza pubblica.
Nell’anno in corso sono state complessivamente denunciate 252 persone, delle quali 22 tratte in arresto.
A seguito delle molteplici attività ispettive condotte, sono stati sottoposti a sequestro, anche nella forma per equivalente, beni per circa 11 milioni di euro.

Lotta all’evasione – 267 le attività ispettive eseguite, tra verifiche (62) e controlli (205), 4 delle quali condotte nei confronti di professionisti, con l’individuazione di 70 evasori totali (soggetti assolutamente sconosciuti al Fisco) e 11 paratotali (contribuenti che hanno dichiarato meno del 50% del reddito realmente conseguito). Le attività ispettive si sono basate su un’attenta selezione preventiva e mirata degli obiettivi, supportata dal ricorso alle oltre 40 banche dati e applicativi disponibili, dall’intelligence e dal controllo economico del territorio. E’ emerso, altresì, l’impiego di 41 lavoratori completamente in nero e di 24 irregolari, da parte di 29 datori di lavoro. 58 sono state le persone denunciate per reati di natura fiscale: le contestazioni vanno dall’emissione e utilizzo di false fatture, alla dichiarazione infedele (spesso mediante sottofatturazione di ricavi o omissione nella certificazione dei corrispettivi), alla sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, all’occultamento o distruzione delle scritture contabili, alle indebite compensazioni e al mancato versamento di imposte. Sono stati denunciati 44 soggetti per emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Si tratta, per lo più, di soggetti che, anche mediante società di comodo (c.d. “fantasma” o “cartiere”), hanno posto in essere frodi all’iva, per ingenti importi. Circa 3.636 interventi condotti nell’ambito del controllo economico del territorio. Tra questi, si segnalano, in particolare, quelli svolti in materia di trasporto merci su strada (anche nel settore della circolazione dei prodotti sottoposti ad accise), regolare rilascio di scontrini e ricevute fiscali nonché di rilevazione di indici di capacità contributiva. Sono stati eseguiti cinque interventi in materia di fiscalità internazionale. E’ stato implementato, in tale contesto, lo scambio informativo con organismi collaterali stranieri per acquisire informazioni connesse alle attività ispettive in corso.
13 gli interventi effettuati presso sale giochi e centri di raccolta scommesse, 4 dei quali nel Comune di Livorno e 9 in provincia: essi hanno portato alla verbalizzazione di 22 persone.

Contrasto agli illeciti nel settore della tutela della spesa pubblica
Sono stati eseguiti 6 interventi che hanno fatto emergere fattispecie di illegittima percezione o richiesta di finanziamenti pubblici, nazionali e regionali, per circa 3 milioni di euro, a seguito dei quali sono state verbalizzate 6 persone, tutte denunciate all’Autorità Giudiziaria. Rilevati danni erariali per oltre 6 milioni di euro, all’esito di 4 interventi effettuati nello specifico settore, con la verbalizzazione di 30 persone. Sono stati eseguiti 85 controlli in materia di prestazioni sociali agevolate e in tema di spesa sanitaria nazionale, con la verbalizzazione di 71 soggetti, 9 dei quali denunciati alla competente all’Autorità Giudiziaria per aver prodotto dichiarazioni mendaci in ordine alle proprie situazioni reddituali, ottenendo indebitamente prestazioni sociali (esenzioni ticket sanitari, integrazioni finanziarie a fronte dei canoni di locazione dichiarati, buoni mensa, buoni per acquisto di sussidi scolastici, tariffe agevolate, ecc.) anche a discapito di famiglie (realmente) indigenti, penalizzate nelle relative graduatorie.

Contrasto alla criminalità organizzata ed economico-finanziaria
Nel settore della tutela del mercato dei capitali sono stati eseguiti 7 interventi afferenti il rispetto delle disposizioni antiriciclaggio, al cui esito sono state verbalizzate, ai fini amministrativi, 22 persone, intercettando il reimpiego di capitali di provenienza illecita per circa 1,1 milioni di euro. 59 sono le segnalazioni sospette pervenute dall’Unità di Informazione Finanziaria presso la Banca d’Italia, per il tramite del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria del Corpo, che sono state oggetto di approfondimento a cura dei Reparti operanti sull’intera provincia: di queste 14 sono confluite o hanno dato origine a procedimenti penali. Sono stati effettuati accertamenti patrimoniali nei confronti di 28 soggetti. Sono state svolte, inoltre, 16 indagini in materia di reati fallimentari (per fattispecie di bancarotta documentale, privilegiata e fraudolenta) con la denuncia di 30 soggetti, di cui 5 tratti in arresto e con il sequestro di oltre 500 mila euro. Accertato un caso di mendacio bancario con la denuncia a piede libero del responsabile. Sono stati eseguiti 46 interventi nel settore della lotta alla contraffazione dei marchi ed alla pirateria audiovisiva ed informatica, conclusisi con la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 31 persone.
Oltre 19.300 i prodotti, per la maggior parte capi di abbigliamento ed accessori, sequestrati, perché contraffatti, pericolosi o recanti falsa o fallace indicazione di origine o provenienza.

Controllo del territorio e contrasto ai traffici illeciti 
Sequestrate sostanze stupefacenti per oltre 2.700 Kg nel corso di 168 interventi, anche grazie all’intervento delle unità cinofile, in tutto il territorio provinciale, nell’ambito dei quali sono state controllate 173 persone.
35 i soggetti denunciati all’Autorità Giudiziaria per traffico o spaccio di stupefacenti, di cui 9 tratti in arresto, mentre 140 sono stati segnalati all’Autorità Prefettizia (per detenzione, questi ultimi, di sostanze stupefacenti ad uso personale).

Concorso nei servizi di ordine e sicurezza pubblica 
Nell’ambito dell’attività di concorso al mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica, le pattuglie in servizio sul territorio provinciale hanno proceduto al controllo di 6.158 veicoli e di 8.927 soggetti. 58 sono state le telefonate pervenute al numero di pubblica utilità “117”, con le quali i cittadini hanno inteso segnalare irregolarità di varia natura.

Principali operazioni concluse

Tra le principali attività di servizio poste in essere nei primi 5 mesi del corrente anno si segnalano le seguenti operazioni, indicate in ordine cronologico di esecuzione:

1. “Ghost Truck”, che ha consentito la ricostruzione degli anomali rapporti commerciali instaurati tra imprese labroniche operanti nel settore del trasporto merci su strada per conto terzi e l’individuazione di diverse ditte c.d. “cartiere”, intestate a “prestanome”, che emettevano fatture relative a trasporti per importi nettamente superiori a quelli reali, consentendo ai destinatari l’indebita deduzione dei relativi costi e la detrazione dell’iva esposta in fattura. L’attività si concludeva con l’arresto di una persona e la denuncia di ulteriori 18 soggetti responsabili di reati fiscali. Calcolata in circa 5 milioni di euro l’imposta complessivamente evasa a fronte della quale, su provvedimento del locale Tribunale, sono stati sequestrati denaro, oltre 50 automezzi stradali (trattori stradali, rimorchi ed autovetture) e quote societarie.

2. “Basket Livorno”, conclusa con l’avvenuta richiesta del rinvio a giudizio nei confronti di 12 persone ritenute responsabili, a vario titolo, in concorso tra loro, di fatti di bancarotta fraudolenta patrimoniale e societaria, commessi nella gestione della società sportiva Basket Livorno s.r.l., dichiarata fallita nel 2014, a seguito della rilevazione di una situazione debitoria di oltre 2,8 milioni di euro.

3. “Rambo”, condotta, in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane, nei confronti di un’organizzazione per delinquere finalizzata ad evadere l’Erario. Le indagini hanno consentito di far luce sulle molteplici condotte illecite poste in essere da otto indagati – due dei quali tratti in arresto ed altri due destinatari del provvedimento di presentazione alla p.g. – che, mediante il coinvolgimento di nove aziende, hanno emesso ed utilizzato fatture per operazioni inesistenti per circa 60 milioni di euro. Sequestrati conti correnti, immobili ed autovetture per oltre 4 milioni di euro;

4. “Fine Corsa”, nel corso della quale sono stati appurati fatti di bancarotta fraudolenta patrimoniale con distrazioni di denaro per circa 2,7 milioni di euro, culminata con l’applicazione della misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriale e ricoprire uffici direttici in persone giuridiche e imprese nei confronti di un livornese settantenne. Le indagini sono scaturite da una verifica fiscale nei confronti di una società livornese operante nel settore del commercio di autoveicoli sottoposta alla procedura del concordato preventivo.

5. “Money Ghost”, che ha fatto emergere condotte illecite poste in essere da un funzionario giudiziario del locale Tribunale che, sfruttando il suo ruolo di pubblico ufficiale e avendone la disponibilità per ragioni di ufficio, si era appropriato, in più occasioni, di denaro contante, titoli di credito e libretti di deposito intestati a terzi, per una somma complessiva di oltre 230 mila euro. Nel corso delle investigazioni sono state rilevate responsabilità anche in relazione ad ipotesi di reato di ricettazione e di truffa aggravata. Essendo emerso il pericolo di non poter recuperare l’ingiusto profitto, è stato sottoposto a sequestro cautelativo un immobile del valore di circa 300 mila euro di proprietà dell’indagata.

6. “Falco”, nell’ambito della quale è emersa una frode milionaria nel settore del trasporto di merci su strada. Cinque le persone denunciate per emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per circa 1,5 milioni di euro. Cinque, al pari, le aziende coinvolte nel sistema fraudolento nell’ambito del quale sono stati individuati anche 9 lavoratori in nero. In esecuzione di provvedimento dell’Autorità Giudiziaria, sono stati sequestrati conti correnti, un immobile ed un ciclomotore del valore di circa 300 mila euro;

7. “Gruppo Q”, conclusasi con l’arresto di un soggetto e la denuncia di altre sei persone ritenute responsabili di bancarotta fraudolenta documentale e patrimoniale oltre che di diversi reati fiscali, con evasione di imposte per oltre un milione di euro. L’operazione, che ha fatto emergere il coinvolgimento di 6 società gestite da “prestanome” ma di fatto riconducibili all’arrestato, ha consentito anche di pervenire al sequestro preventivo finalizzato alla confisca delle quote societarie, dei beni aziendali e delle autovetture a questi riconducibili.

8. “False Guardian”, conclusasi con l’arresto di tre persone e la denuncia di una quarta, ritenute responsabili di diverse condotte delittuose: circonvenzione di incapace, bancarotta fraudolenta, sottrazione fraudolenta dal pagamento delle imposte e interesse privato del curatore fallimentare. Circa 250 mila euro le somme oggetto di appropriazione indebita in danno di un cittadino livornese in deficitarie condizioni psico-fisiche mentre pari a circa 5 milioni di euro sono risultate le imposte evase.

9. “Case Popolari”, nell’ambito della quale sono stati eseguiti specifici controlli finalizzati ad accertare la corretta assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, che hanno consentito di riscontrare la presenza di 35 mendaci dichiarazioni, idonee all’ottenimento di canoni di locazione inferiori al dovuto, con il conseguente appuramento di altrettanti casi di malversazione ai danni dello Stato.

10. “Underground”, che ha permesso di far luce sull’illecita attività di spaccio di sostanze stupefacenti posta in essere da tre fratelli albanesi, tutti raggiunti da ordinanza di custodia cautelare in carcere. Nel corso delle indagini, sono stati complessivamente sottoposti a sequestro 4,4 kg. di droga (tra cocaina, hashish e marijuana) ed è stato arrestato in flagranza di reato un cittadino livornese, appena rifornitosi di 1,2, kg di marijuana dai tre albanesi.

11. “Save The Place”, culminata con la denuncia per sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte ed al conseguente sequestro preventivo di disponibilità finanziarie, quote societarie e di immobili che un imprenditore livornese aveva fittiziamente conferito in due trust. Essendo debitore verso il Fisco di imposte dovute per oltre 500 mila euro, l’imprenditore si era spogliato di tutti i suoi beni immobili conferendoli nei predetti trust. Le indagini hanno consentito di rivelare che il medesimo soggetto aveva di fatto continuato a gestire autonomamente il patrimonio immobiliare trasferito, peraltro riscuotendo i relativi canoni di locazione e non pagando le relative imposte.

12. “Black Coop”, conclusasi con l’applicazione della misura cautelare personale nei confronti di cinque persone e la denuncia a piede libero di altri 15 soggetti ritenuti responsabili di associazione per delinquere, reati fallimentari, reati tributari e contro il patrimonio. Constatato il mancato versamento di imposte dovute per oltre dieci milioni di euro. Nei confronti dei principali responsabili, che conducevano un elevatissimo tenore di vita caratterizzato da numerosi viaggi all’estero, da ingenti spese in gioielli e frequentazioni di casinò, sono stati sottoposti a sequestro cautelare denaro, autovetture di lusso, immobili e un’imbarcazione del valore complessivo di 8,8 milioni di euro.

13. “Doge Vesuviano”, nell’ambito della quale sono state denunciate cinque persone, tre delle quali agli arresti domiciliari, per i reati di contrabbando aggravato di tabacchi lavorati esteri, falsità ideologica e contraffazione.
7.322,40 i kg. di tabacchi di provenienza tunisina che, congiuntamente ai funzionari dell’Agenzia delle Dogane, sono stati individuati all’interno di un container sbarcato nel porto di Livorno e dichiarato contenere lana di vetro. Le successive indagini hanno consentito di individuare gli organizzatori e gli esecutori dell’illecita importazione oltre ad appurare che parte della merce risultava essere contraffatta, facendo scattare nei confronti dei responsabili anche il reato di introduzione nello Stato di prodotti con segni falsi.

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