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Porto, nuovo modo di rifornimento idrico. Inquinamento: campagna rilevamenti

Giovedì 10 Agosto 2017 — 11:20

Una campagna di rilevamenti a 360 gradi per valutare le emissioni delle navi commerciali e passeggeri. L’obiettivo: avere un quadro conoscitivo ampio ed aggiornato sullo stato ambientale e acustico in porto.

Molo Italia – lato nord: è stato inaugurato, alla presenza del presidente dell’Autorità di Sistema dell’Alto Tirreno, Stefano Corsini, e dei vertici di Asa, il nuovo sistema di rifornimento idrico in porto. Si tratta di una nuova condotta di 350 metri realizzata direttamente in banchina: sei idranti sono già funzionanti e possono essere usati per rifornire le navi che attraccano. Stamani la prova inaugurale è stata fatta con la Disney Magic, nave da crociera della compagnia di navigazione Disney Cruise Line, da 2400 passeggeri. Grazie a questi idranti, la nave ha potuto rifornirsi di acqua potabile da terra senza dover ricorrere alle bettoline, servizio, quest’ultimo, che ha per gli operatori costi più alti rispetto al rifornimento da terra e genera emissioni in atmosfera. “L’impianto – ha dichiarato Corsini –  è il frutto di un lavoro di squadra che ha coinvolto Port Authority e ASA. Il sistema è stato realizzato in tempi brevi anche per rispondere ai picchi della stagione estiva e presto entrerà a pieno regime. Si tratta di un importante risultato che migliora ulteriormente la qualità del servizio di fornitura di acqua potabile e che contribuisce a mitigare le preoccupazioni degli operatori”. “Gli idranti garantiscono 8 litri al secondo di acqua potabile, pari a quasi 30 Mc all’ora – ha detto il dirigente Acquedotto di Asa, Mirco Brilli – ma questo risultato già di per sé soddisfacente è ulteriormente migliorabile”. Per aumentare la pressione sulla rete portuale nel suo complesso, e per soddisfare, quindi, nel minor tempo possibile più navi, Asa ha reso indipendente la frazione di Villaggio Emilio, storicamente collegata al sistema idrico portuale, tramite una propria distrettualizzazione idrica. “Proprio grazie a questa separazione – ha aggiunto Brilli –  siamo da oggi in grado di aumentare o ridurre tramite il nostro telecontrollo, presidiato 24h,  la pressione della rete portuale in funzione delle richieste delle navi senza creare danni alle tubazioni e alle utenze poste a monte del porto”.

Inquinamento: parte la campagna dell’Authority – A promuovere l’iniziativa, l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, che pochi mesi fa ha attivato una convenzione con l’Arpat nell’ambito di un accordo con la Regione Toscana. L’agenzia Regionale per la protezione ambientale della Toscana effettuerà per un anno intero, trenta giorni per ogni stagione, una serie di misure in due punti del porto: area Terminal Darsena Toscana, nei pressi della Torre del Marzocco, e porto passeggeri, nelle adiacenze della calata Sgarallino. I laboratori usati saranno mobili e sosteranno 15 giorni in un punto e 15 nell’altro. La campagna rilevamenti dell’Arpat, che nasce per rispondere alle prescrizioni del NURV, l’organismo tecnico di supporto alla Giunta regionale per le attività di valutazione, monitoraggio e verifica degli investimenti pubblici ed Autorità competente per la VAS (valutazione ambientale strategica) sul Piano Regolatore del Porto, fa il paio con un’altra iniziativa sviluppata quasi in contemporanea dall’Adsp. È stato infatti da poco affidato all’ATI composta dall’Istituto di Biometeorologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche e da ARIANET, l’incarico di realizzare un sistema modellistico a scala regionale sulle emissioni in porto. L’obiettivo è quello di produrre mappe dettagliate di concentrazione al suolo in modo da valutarne la distribuzione spaziale e individuare se necessario possibili soluzioni mitigatrici. L’ATI userà postazioni mobili e fisse in diversi punti dello scalo portuale per realizzare i propri rilievi. Una delle postazioni prescelte è il tetto di Palazzo Rosciano, quartier generale dell’ADSP. Sul fronte acustico, i campionamenti saranno fatti dall’istituto di fisica dell’Università di Pisa e dalla società IPOOL, mentre delle emissioni veicolari lungo la viabilità di cintura del porto si occuperà il laboratorio LOGIT, del Polo Universitario Sistemi Logistici dell’Università di Pisa.

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