La Madonna del Buon Rimedio abbraccia i suoi fedeli

di Roberto Olivato

Dopo essere stata sotto i riflettori nella serata del 30 maggio per l’inaugurazione del restauro dell’altare maggiore, la chiesa di S. Ferdinando è tornata ad essere protagonista mercoledì 31 sera con la processione della Madonna del Buon Rimedio compatrona dell’Ordine Trinitario, la cui statua è stata trasportata a spalla da quattro profughi presenti nella struttura adiacente la chiesa,   attraversando le viuzze della Venezia fra gli sguardi attoniti della gente seduta ai tavoli dei ristoranti dell’antico borgo.
Guidato dal vescovo Simone Giusti ed alla presenza del provinciale dei Trinitari padre Gino Buccarello, il corteo religioso ha ricalcato il percorso che ormai si ripete da quattordici anni.
Ecco l’itinerario: piazza Anita Garibaldi, viale Caprera, scali Rosciano, Scali del Monte Pio, per poi raggiungere la Cantina del Venezia dove il corteo  preceduto monsignor Giusti è stato accolto dal presidente  Luigi Vettore.
Dopo una breve sosta di preghiera accompagnata dai canti di una mini Corale Sarda per l’assenza di diversi suoi cantori, la statua è stata imbarcata sul gozzo per raggiungere l’Andana degli Anelli ricevuta dall’Ammiraglio Vincenzo Di Marco, comandante la Direzione Marittima, dal questore Orazio D’Anna e da un numeroso  pubblico. Al termine della cerimonia il vescovo non ha fatto alcun accenno alla crisi cittadina, come solitamente ci ha abituati, ma si è limitato a recitare la preghiera alle vittime del mare a cui è seguita quella del marinaio. Subito dopo, il tradizionale lancio di fiori che ha preceduto il rompete le righe non molto apprezzato da molti parrocchiani, che avrebbero preferito rientrare in processione a San Ferdinando.