Livorno-Reggiana 1-2. Ora serve l’impresa. Armenia: “Arbitro? Tutta Italia ha visto”
Il Livorno esce sconfitto nell'andata dei quarti di finale contro la Reggiana. Alle reti di Cesarini e Guidone ha risposto nella ripresa Maritato. Ora servirà vincere a Reggio per passare il turno
C’è modo e modo di perdere un quarto di finale playoff, ma così fa davvero male. Ci poteva stare che la Reggiana vincesse al Picchi però non così. Raramente accusiamo un arbitro di essere tra i principali responsabili di una sconfitta, ma in questo caso non possiamo esimerci dal farlo. Nel primo tempo non ha concesso un rigore grande come una casa agli amaranto, ha sorvolato su un altro intervento quantomeno dubbio in area di rigore romagnola ma non ha esitato a indicare il penalty quando Valiani ha toccato a mala pena Cesarini (le immagini Rai parlano chiaro). Le malelingue diranno che il signor Giua è della sezione di Pisa e quindi ha il dente avvelenato contro il Livorno. Beh, la certezza non ce l’avremo mai però un vecchio detto dice “a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”. Detto questo, bisogna essere onesti e ammettere che l’1-2 è stato il frutto anche di una partita giocata non da Livorno, con una squadra che a metà del secondo tempo quando doveva ancora recuperare un gol aveva la lingua in terra.
Adesso c’è da fare pochi conti: serve vincere a Reggio con almeno un gol di scarto per portare la gara ai supplementari (non vale la regola dei gol fuori casa che valgono doppio). Un’impresa difficile ma non impossibile anche perché la Reggiana non ha fatto una grandissima impressione, anzi. Ha sfruttato al meglio le uniche due amnesie della retroguardia amaranto e una volta sul doppio vantaggio si è limitata soltanto a difendere la propria porta. Logico che al Mapei Stadium servirà una gara diversa perché gli emiliani difenderanno con le unghie e con i denti questo 1-2. La speranza è di recuperare un Vantaggiato in forma decente perché sia Murilo che Calil anche oggi sono stati impalpabili lasciando a Maritato tutto l’onere dell’attacco.
Quanti errori – Foscarini è tornato al 4-3-1-2 dando fiducia in attacco a Murilo visto che Vantaggiato era ai box per infortunio. La scelta però non ha ripagato le aspettative vista la prova opaca del brasiliano. Il match ha iniziato a prendere una piega strana al 12’ quando l’arbitro ha assegnato un rigore per fallo di Valiani su Cesarini. Rivedendo le immagini la decisione del direttore di gara lascia più di un dubbio. Dal dischetto lo stesso attaccante reggiano ha sbloccato il risultato. Doccia fredda per il Livorno che è diventata gelata dieci minuti più tardi quando Guidone di testa ha raddoppiato. Sotto di due reti, gli amaranto si sono ricomposti per cercare quantomeno di dimezzare lo svantaggio ma non avevano fatto i conti con il direttore di gara. Che prima ha sorvolato su un tocco di mano dubbio di Sabotic poi non ha visto il braccio largo dello stesso difensore sul colpo di testa di Borghese. Rigore grande come il Burj Khalifa di Dubai ma tra le proteste generali il signor Giua ha lasciato proseguire.
La speranza – Ad inizio ripresa Foscarini ha mandato in campo Galli al posto di uno spento Toninelli. La mossa si è rilevata più che azzeccata visto che il terzino al 51’ ha pennellato un cross perfetto per la testa di Maritato che ha insaccato riaprendo i giochi. Il gol avrebbe dovuto dare nuova linfa al Livorno che però si è spento lentamente complice un netto calo fisico. La Reggiana non chiedeva altro visto che si è limitata soltanto a difendere a volte anche con tutti gli effettivi dietro la linea della palla. Un ultimo sussulto l’ha regalato ancora Galli. Punizione dai 25 metri che si è stampata sulla traversa. E’ stata l’ultima emozione di un match che poteva avere certamente un epilogo differente. Adesso uniti e compatti: vincere a Reggio Emilia non è impossibile.
Il tabellino
Livorno: Mazzoni, Toninelli (45′ Galli), Borghese, Gasbarro, Lambrughi (60′ Franco), Marchi, Luci, Valiani, Venitucci, Maritato, Murilo (78′ Calil). A disp: Vono, Romboli, Morelli, Gonnelli, Benassi, Ferchichi, Giandonato, Gemmi, Dell’Agnello. All. Foscarini
Reggiana: Perilli, Ghiringhelli, Sabotic, Panizzi, Contessa, Bovo, Genevier, Sbaffo, Carlini (83′ Riverola), Guidone (64′ Marchi), Cesarini. (69′ Maltese) A disp: Dermalija, Errera, Trevisan, Pedrelli, Lombardo, Zito, Calvano. All. Menichini
Arbitro: Giua di Pisa
Rete: 14′ Cesarini, 26′ Guidone, 51′ Maritato
Note: angoli 5-3 per il Livorno, ammoniti Sbaffo, Bovo, Gasbarro, recupero 2′ + 4′, spettatori 5.508
Mazzoni 6: due tiri due gol, o poco ci manca. Il colpo di testa di Guidone non è forte ma lo frega il rimbalzo.
Toninelli 5: sempre a metà del guado, difende malino e attacca senza convinzione (46’ Galli 6,5: entra e mette subito sulla testa di Maritato il pallone che dimezza lo svantaggio, poi due punizioni bomba: una sulla traversa e una respinta da Perilli).
Borghese 6: dietro come al solito è quello che sbaglia poco o niente, Giua nega un netto rigore sul suo colpo di testa in area avversaria.
Gasbarro 5: al rientro, non è lucidissimo. Perde Guidone nell’azione del raddoppio ospite.
Lambrughi 5,5: trova qualche buono spazio nel primo tempo, però è leggerino nell’opposizione su Ghiringhelli (60’ Franco 5,5: non impatta bene sul match, trova poco il fondo e sbaglia diversi appoggi facili).
Marchi 5,5: molta quantità ma non incide nella gara come avrebbe potuto, impegnandosi in un prezioso lavoro di copertura.
Luci 6: testa ben presente in campo, detta un minimo di geometrie ma la manovra risulta stagnante.
Valiani 5,5: ingenuo nell’andare in scivolata su Cesarini che si lascia cadere, si riscatta con una prova gagliarda ma l’errore iniziale pesa.
Venitucci 5: stretto tra Genevier e la difesa non trova mai lo spazio giusto per essere decisivo negli ultimi trenta metri.
Murilo 5: ha una buona occasione in avvio ma calcia debole, poi mette in fila una serie di ingenuità (78’ Calil sv).
Maritato 6,5: ormai una delle poche certezze a cui appellarsi nei momenti difficili, mette dentro in tuffo il cross di Galli e lotta da solo contro tutta la difesa reggiana.
All. Foscarini 5,5: squadra poco concentrata nei momenti chiave, quando regala di fatto le due occasioni da gol agli ospiti. La reazione nella ripresa si spenge subito e nel finale non c’è la verve giusta.
REGGIANA
Perilli 6,5: presente sul deviazione ravvicinata di Valiani e sulla punizione di Galli.
Ghiringhelli 5,5: affonda molto bene sulla destra, però perde Maritato nell’azione del gol.
Sabotic 6: regge senza affanno alla pressione del Livorno, rischia con la mano su Borghese.
Panizzi 6,5: buona prova del centrale, in qualche modo riesce sempre a spazzare le minacce.
Contessa 6: autoritario su Toninelli, quando entra Galli deve correre un po’ di più.
Bovo 5,5: partita ordinata, macchiata dal giallo assurdo che gli costa la sfida di ritorno.
Genevier 6: l’ex di turno gioca senza strafare davanti alla difesa, limitandosi al compitino.
Sbaffo 7: impressionante in un paio di ripartenze palla al piede, è l’uomo con più qualità nella mediana di Menichini.
Carlini 6,5: punge un po’ dove capita, senza dare riferimenti. Suo il cross vincente per Guidone (83’ Riverola sv).
Guidone 6,5: puntuale nel deviare di testa l’unico cross decente che gli arriva (64’ Marchi 5,5: l’ombra del centravanti decisivo visto a Vercelli).
Cesarini 7: si guadagna e realizza il rigore, dimostra buone dote di palleggio (78’ Maltese sv).
All. Menichini 6: senza fare niente di trascendentale la Reggiana si trova avanti di due gol, e si limita solo ad amministrare il vantaggio rinunciando ad attaccare.
Parla Armenia – Niente Foscarini nel post gara. In sala stampa si presenta solo il direttore generale Paolo Armenia, a nome della società: “Nessuno tra giocatori e allenatore verrà a parlare”, spiega, “non per la sconfitta, ma per evitare di dire cose spiacevoli. È meglio pensare alla partita di domenica e andare a prendere un risultato positivo. Dell’arbitro Giua non parlo, per fortuna stasera oltre a Sportube erano presenti le telecamere Rai e chi poteva aver visto ha osservato quel che è successo in campo. Se il designatore Giannoccaro ha deciso di mandare Giua, che avevamo già avuto contro il Tuttocuoio, non possiamo intervenire per cambiare la designazione”.
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