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Pagelle gara 3. Armillei “mano calda”, Massoli alza i giri della Pielle

Lunedì 29 Maggio 2017 — 00:10

Si chiude con un netto tre a zero la serie della finalissima di serie C Gold che ha visto protagoniste due grandissime squadra: la Officina Opus Libertas e la Pielle Livorno.
Ecco le pagelle di gara 3
Officine Opus Libertas Liburnia Livorno
Marchini 6 – L’eroe di gara due riatterra sul pianeta terra e si scontra con una realtà dura e difficile dove non esistono solo i tiri da tre sulla sirena. Prende botte e cerca di condurre il gioco contro una difesa dura, fisica che lo riesce a far giocare poco. Se la cava.
Dell’Agnello Giacomo 6,5 – Finché gli arbitri non lo caricano di falli sta dentro e lotta come un leone. Dopo è un felino in gabbia a bordo campo. Si alza, strepita e urla. Nonostante la partita penalizzata dai fischi arbitrali la sua mano si sente sia in attacco che sotto le plance.
Armillei 7,5- Bum bum bum e la retina si infuoca. Diciotto punti in un match non caldo, infernale. Nove su nove, 100% massima realizzazione dalla linea della carità che sembra banale ma con un muro biancoblù davanti che ti urla contro non lo è per niente. Dal campo è 4/9 totale con una tripla. Armillei suona l’Aida. Il popolo gialloblù risponde. Toreador.
Mariani 7- Quindici punti parlano da soli. Fondamentale nella salita finale quando mette il rapporto corto e sale sui pedali portando per mano la squadra nell’ultimo infuocato quarto. Decisivo.
Nesti 7 – Il capitano imita Alexis e sale sul tabellone “rubando” la retina che si mette simbolicamente al collo. I due liberi a 6 dal termine mettono il sigillo gialloblù alla serie. Freddezza,  tecnica e leadership. Nesti c’è. E nel dopo partita dedica la partita la nonno scomparso a dicembre. Condottiero.
Congedo 6 – Come al solito si mette a disposizione ed esegue le direttive di coach Pardini. Sedici minuti di buona intensità al servizio del gruppo. Il Gregario Rosso.
Ristori s.v. – Neanche due minuti di gioco e una tripla che rimbalza sulla parte alta del tabellone. Non giudicabile.
Brunelli s.v. – Vedi sopra.
Beltran 6 – L’argentino colleziona basse percentuali dal campo ma è sempre lì, lì nel mezzo come cantava Ligabue. Prende sportellate e non molla fino alla sirena. Guerriero.

Pielle Livorno

Buzzo 6,5 – Il cuore oltre l’ostacolo. Mori lo mette dentro nel finale nonostante sia al 40 per cento di condizione fisica ottimale a causa del brutto infortunio subito in gara 2. Fa quel che può e rivederlo in campo è una bella carica per i biancoblu. Indomito.
Malvone 6,5 – E’ il top scorer Pielle con 17 punti realizzati anche se le percentuali dal campo parlano di un 6/16 totale. I punti li mette ma tira come se non ci fosse un domani. Il merito più grande è quello di caricarsi la squadra nei minuti finali verso una rimonta che, purtroppo, rimane però bella ma impossibile. Top gun arena.
Dell’Agnello Tommaso 6,5 – Carattere e talento. E’ lui uno dei motori di stampo biancoblù che mettono in ansia la retroguardia della Officine Opus Libertas. Nono solo per le scorribande ma anche per il carattere messo sul campo. Alla fine però pesano quei liberi sbagliati che impacchettano la vittoria agli avversari con un nastro colorato di gialloblu. Motore a scoppio.
Venditti 4,5 – Il gigante biancoblu si perde nella Terra di Mezzo del PalaMacchia tra gli hobbit gialloblù. In diciotto minuti le percentuali sono davvero basse: 1/6 dai liberi e cinque rimbalzi. Tutto il resto è noia. Giornata no.
Massoli 7- Alla fine la palma come migliore in campo Pielle se la merita lui e la sua continuità spalmata come un Philadelphia Light su tutti e quattro i tempini. Dodici punti segnati 5/11 dal campo con un buon 50% da tre. Di più…ninsò.
Bertolini 6,5 – Rivelazione della serata con 4 punti segnati ma con una tripla dal peso specifico importante messa a segno in un momento clou del match. Chiude con 10 minuti e 4 punti. Applausi per lui.
Burgalassi 5 – Troppo poco in una serata dove  uno come lui doveva portare più acqua al mulino biancoblu. A secco.
Vannini 5-  Sei minuti giocati, 0/2 ai liberi. Evanescente.
Sidoti 6 – Parte a razzo, 7 punti nei primi cinque minuti di gioco. Poi…si ferma lì. Nei rimanenti 13 minuti di gioco in campo fa poco altro e come Diogene cerca il suo se stesso fuori dalla botte. Ac/dc, corrente alternata.
Capobianchi 6 – Tanto sudore, tanta intensità messa sul legno del PalaMacchia dal capitano piellino. Due buoni assist, 3 punti in carniere. Il resto lo fa la maglia intrisa di cuore. Orgoglio biancoblu.

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