Livorno-Francavilla 0-0. Avanti a fatica
di Riccardo Campopiano e Simone Panizzi
A Firenze si è svolto il sorteggio dei quarti di finale di Lega Pro. Il Livorno ha pescato la Reggiana. Gli amaranto giocheranno la prima gara in casa mercoledì 31 maggio (calcio di inizio alle 18.30). Il ritorno al Mapei Stadium il 4 giugno. Qualora il Livorno passasse affronterà la vincente di Alessandria-Lecce. Gli altri accoppiamenti: Parma-Lucchese, Lecce-Alessandria, Pordenone-Cosenza.
La partita con il Francavilla – L’immagine più bella l’ha regalata il pubblico livornese al triplice fischio: applausi a scena aperta ai giocatori del Francavilla che a loro volta hanno ricambiato. Già perché i tifosi amaranto hanno riconosciuto la supremazia degli avversari in queste due partite e hanno voluto rendere loro merito. Giustamente aggiungiamo noi perché se c’era una squadra che meritava il passaggio del turno era quella pugliese (LA CRONACA). In due partite è riuscita a mettere alle corde il Livorno senza concedergli neanche un tiro in porta. Non è un caso se nelle due sfide i migliori in campo sono sempre stati Mazzoni e Borghese. Le uniche note positive di questo 0-0 sono: il passaggio del turno e l’aver mantenuto imbattuta la porta. Adesso, dopo un giorno di riposo, la squadra tornerà ad allenarsi per preparare al meglio la sfida dei quarti di finale (LE INTERVISTE). Una cosa però è sicura: se il Livorno giocherà ancora così la sua corsa è destinata a finire.
Lo 0-0 in terra pugliese permetteva agli amaranto di avere due risultati utili a disposizione su tre. Ecco forse Luci e compagni si sono troppo adagiati su questo aspetto e hanno pensato solo e soltanto a difendersi. E fortuna che Mazzoni e la difesa erano in giornata di grazia altrimenti ora staremo a scrivere un’altra cronaca. Per certi versi è sembrato di rivedere il Livorno di inizio stagione: lento, impacciato e che si affidava soltanto a lanci lunghi per le sponde degli attaccanti. Il Francavilla ha attaccato tanto sulle fasce specie con Ayina e Pastore, due autentiche spine nel fianco. L’unico neo della sua partita è stato quello di non essere stata cinica in area di rigore.
Foscarini cambia – Il tecnico, un po’ a sorpresa, ha cambiato modulo accantonando il 4-3-1-2 in favore di un più accorto 3-5-2 lasciando fuori Venitucci, Vantaggiato e inserendo Calil e Franco. L’idea era quella di chiudere gli spazi al Francavilla pressando alto e cercando di colpire alla prima occasione possibile. Gli avversari tuttavia non erano dello stesso avviso tant’è che hanno giocato con il coltello tra i denti per tutti i 90 minuti costringendo gli amaranto nella loro area di rigore. Non a caso il possesso palla è stato nettamente a favore dei pugliesi. Dalla panchina Foscarini si è sgolato cercando di spronare i suoi a salire ma per i primi 45 minuti non c’è stato verso.
L’assedio – La musica non è cambiata nella ripresa tant’è che nei primi dieci minuti il Francavilla ha avuto due ghiotte occasioni per passare in vantaggio ma le ha sprecate malamente. Foscarini ha provato a cambiare inserendo Vantaggiato al posto di un evanescente Calil. Poco dopo dentro anche Venitucci per Franco con il conseguente ritorno al 4-3-1-2. I pugliesi, come era logico, hanno iniziato ad accusare un po’ di stanchezza e l’espulsione a dieci minuti dalla fine di De Toma ha complicato maledettamente i piani. Il Livorno a quel punto si è chiuso ancora di più rischiando solamente in pieno recupero con un tiro deviato da Mazzoni. Al triplice fischio tanti sospiri di sollievo e qualche perplessità. Qual è il vero Livorno? Quello grintoso contro il Renate o quello difensivista di queste due sfide?
Il tabellino
Livorno: Mazzoni, Lambrughi, Borghese, Gonnelli, Toninelli, Giandonato (45′ Marchi), Luci, Valiani, Franco (71′ Venitucci), Calil (59′ Vantaggiato), Maritato. A disp: Vono, Romboli, Morelli, Gasbarro, Gemmi, Ferchichi, Galli, Del’Agnello, Murilo. All. Foscarini
Francavilla: Albertazzi, Idda (29′ Pino), De Toma, Abruzzese, Finazzi (79′ Salatino), Prezioso, Galdean, Alessandro, Pastore (88′ Turi), Abate, Ayina. A disp: Casadei, Montagnolo, Albertini, Monopoli. All. Calabro
Arbitro: Robilotta di Sala Consilina
Note: angoli 5-1 per il Francavilla, ammoniti Galdean, Lambrughi, espulso Da Toma all’81’, recupero 2′ + 3′, spettatori 5.374
Mazzoni 7,5: tiene in piedi la baracca con due parate decisive e una serie interminabile di prese e respinte su tiri da fuori.
Gonnelli 6: centralmente il Livorno tiene, disinnesca Abate.
Borghese 6,5: solito punto di riferimento sulle palle alte, sfiora anche il gol. Un muro su cui sbattono gli ospiti.
Franco 6,5: buona prova finché ha benzina, impreziosita da un paio di chiusure importanti (71’ Venitucci 5: avrebbe gli spazi per far male, invece rimane un incompiuto).
Toninelli 5,5: da esterno di centrocampo soffre, trova poco il fondo ed è abbastanza impreciso nelle giocate.
Giandonato 5: si allarga troppo sulla destra e gioca poco e male il pallone (46’ Marchi 5: si presenta con uno scivolone che manda in porta la Virtus, dopo fa poco altro per migliorare il voto).
Luci 6,5: il più lucido in mezzo al campo, oltre al solito lavoro di rottura prova un minimo a dettare il ritmo.
Valiani 6: prestazione sufficiente, anche se avrebbe potuto gestire diversamente alcune ripartenze. Ma ad avercene di Valiani.
Lambrughi 5: da qualche tempo ha perso la freschezza di gambe necessaria a coprire la fascia, lo dimostra anche stasera soffrendo da matti Ayina.
Calil 5: ancora una bocciatura, con una prestazione scialba e incolore non ripaga la fiducia di Foscarini (59’ Vantaggiato 5: non stava bene fisicamente, si è visto. In mezzora combina poco, sprecando anche una buona punizione dal limite).
Maritato 5,5: gioca da solo o quasi davanti, non ha grossi aiuti dai colleghi di reparto. Furbo a causare l’espulsione di De Toma.
All. Foscarini 5: sbaglia la formazione di partenza, e i suoi giocatori non trovano mai le misure per spezzare il gioco della Virtus. Neanche con i cambi inverte l’inerzia del match.
VIRTUS FRANCAVILLA
Albertazzi 6: una parata su Valiani e poco altro.
Idda 6: si fa male a una spalla dopo 10’, tiene finché il dolore glielo permette (29’ Pino 6: entra e si adatta a centrale, senza sudare troppo limita Maritato).
De Toma 5,5: sorpreso centralmente, spende il rosso su Maritato. Unica macchia in una partita ordinata.
Abruzzese 6,5: fa valere l’esperienza e domina sui palloni alti.
Ayina 7: vivo e pericoloso dall’inizio alla fine, mette alle strette Lambrughi.
Prezioso 6,5: produttivo nelle due fasi di gioco, lucido fino al novantesimo.
Galdean 6,5: sfrutta bene la libertà concessagli per impostare il gioco da dietro.
Finazzi 6: quello che a centrocampo si dedica di più al lavoro nell’ombra (79’ Salatino sv).
Pastore 6,5: esterno sinistro di prospettiva, ha un ottimo piede (88’ Turi sv).
Alessandro 6,5: gira intorno all’unica punta sottraendo certezze alla difesa del Livorno.
Abate 5,5: il meno convincente, non ha occasioni nitide e si perde tra i centrali di casa.
All. Calabro 7: non era facile venire a Livorno e fare la partita, la Virtus Francavilla mostra un calcio veloce e efficace ed esce tra gli applausi del Picchi
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