Esselunga a Livorno, i 5 stelle brancolano nel buio: un nuovo supermercato nel posto sbagliato
Il M5S livornese ci ha abituato a molte cose, per esempio a rapidi cambi di opinione, dettati da convenienza politica .
Così, la svolta epocale del governo 5Stelle ha prodotto a Livorno l’apertura di un nuovo supermercato e l’abbandono del progetto di un nuovo e moderno Ospedale. Gli elettori forse si aspettavano cambiamenti rivoluzionari, nuovi paradigmi urbanistici, un modello di sviluppo alternativo basato su innovazione, green economy, nuove tecnologie, industria 4.0. Invece?
Si propone la ripresa della rendita fondiaria come avveniva nel secolo passato, ripercorrendo gli stessi errori. Come si fa infatti ancora a pensare che il cosiddetto “volano anticiclico” rendita-edilizia sia sufficiente a sostituire le migliaia di posti di lavoro persi nell’ industria e nelle attività manifatturiera?
Invece qui si continua a dire tutto ed il contrario di tutto, ma non delle scelte strategiche in grado di indicare una via d’uscita dalla crisi che attanaglia questa città. E le contraddizioni non si contano.
A noi ci sembra che il sindaco di Livorno abbia intenzione di fare di una battaglia politica, in modo da spostare l’attenzione dagli atti amministrativi alla chiacchiera politica.
Parla del passato, ma non spiega chiaramente gli atti amministrativi relativi a quello che realmente si propone fare.
Ad esempio non ci spiega perché si approva una variante urbanistica – con cambio di destinazione d’uso- per un’area già di proprietà di un privato (Esselunga) e che con questa variante trasforma un bene secondo i desiderata della sua proprietà.
Dov’è l’interesse pubblico in tutto ciò? Dove sono gli atti che dimostrano in cosa consista l’interesse pubblico di questa variante? E che valore possono avere gli strumenti urbanistici (Piano strutturale, Regolamenti) se ogni imprenditore viene a chiedere varianti ad hoc per i propri beni fuori dal piano di governo della città?
Una scelta di questo tipo avalla un modello di città che si priva degli strumenti di governo ed abdica alla propria funzione. Ma anche sul piano tecnico ci sono dei vuoti da riempire.
Crediamo che nessuno abbia voglia di schierarsi pregiudizialmente contro l’apertura di Esselunga, ma il nostro sindaco dovrà pur spiegare come si integra un immenso attrattore di traffico con la presenza dell’Ospedale e del Pronto Soccorso. Lo studio sulla mobilità fatto da Esselunga (non dagli uffici tecnici del Comune) non spiega come si collocano le modifiche proposte nel quadro complessivo del comparto. Totalmente assente, per esempio, uno studio del logista dei mezzi pesanti. Perché?
Sempre in questo ambito rileviamo le criticità per la situazione della sosta dei residenti. Dove saranno parcheggiate le auto a causa delle modifiche alla viabilità imposte dalla presenza del supermercato? Anche qui non si comprende come sia tutelato l’interesse pubblico.
Ultima questione i nuovi posti di lavoro. Si parla di 140 nuove assunzioni. Ma quale sarà il saldo tra nuove assunzioni e perdita di posti di lavoro provocati dalla presenza del supermercato in quell’area?
È bene ricordare che Esselunga è una grande azienda, molto efficiente con una redditività per metro quadrato di esposizione molto alta – si stima circa 1.600 euro/giorno contro una media di 800 euro/giorno di altre catene- quindi ci chiediamo quanto siano precise le previsioni sulle attività che chiuderanno a causa della presenza del supermercato, e quante di queste saranno le piccole unità produttive su scala familiare.
Lo vorrà spiegare Nogarin alle associazioni di categoria e ai commercianti dei quartieri di Coteto e Colline?
Se come cittadini potremmo essere tendenzialmente favorevoli all’apertura di Esselunga a Livorno, non capiamo, non accettiamo e non ci interessa la battaglia ideologica che Nogarin vuole imporre alla città.
Chiediamo però, che una scelta come questa – come del resto ogni importante decisione riguardante lo sviluppo del territorio urbano – avvenga nella massima correttezza amministrativa, dopo attenti studi sulle conseguenze urbanistiche e sociali.
E soprattutto che, alla base di tutto, ci siano solide ragioni di interesse pubblico generale
Se quindi una “nuova Esselunga” non è sicuramente un scelta strategica in grado di indicare alla città una via d’uscita dalla crisi, anche la sua localizzazione alla ex Fiat , tra le soluzioni possibili, è indubbiamente la peggiore.
Per il Circolo Ecodem
Renato Gangemi
Simone Maltinti
Daniele Morelli
Maurizio Bettini
Luca Biagiotti
Alberto Mencacci
Francesco Menicagli
Renato Bianchi
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