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Grandi Molini, l’azienda rifiuta incontro in Regione

Martedì 11 Aprile 2017 — 23:44

Dalla Regione incomprensibile la decisione di non voler utilizzare la cassa integrazione straordinaria. A Livorno Nogarin ha sospeso la seduta del consiglio comunale

Nessun passo indietro, da parte dell’azienda, a ritirare i licenziamenti prospettati. E rifiuto anche a prendere parte al tavolo tecnico di trattativa convocato dal presidente Enrico Rossi il 12 aprile pomeriggio a Firenze. Un esame a caldo degli orientamenti del gruppo Gmi è stato al centro dell’incontro, che si è svolto a Livorno, tra i rappresentanti delle organizzazioni confederali e di categoria della Provincia di Livorno (Cgil, Cisl, Uil e Flai, Fai e Uila) al quale ha preso parte il consigliere del presidente Rossi per il lavoro Gianfranco Simoncini.
Incontro che è servito per fare il punto della situazione dopo la notizia del rifiuto, da parte dell’azienda, alla proposta di accordo avanzata dalla Regione e la conferma perciò della volontà di procedere con i licenziamenti. Simoncini ha ribadito il pensiero espresso già dal presidente Rossi, ritenendo inaccettabile ed incomprensibile la decisione di non voler utilizzare la cassa integrazione straordinaria, prevista per le aree di crisi complessa, come nel caso di Livorno. Lo stesso Simoncini ha poi definito inaccettabili le motivazioni addotte dalla proprietà, anche alla luce del nuovo testo dell’articolo 44 del Jobs act, che sembrerebbe scritto apposta per vicende analoghe nelle quali è prevista la continuità dell’attività produttiva. In vista dell’incontro fissato per il prossimo 14 aprile a Livorno i partecipanti di quello odierno, ovvero il consigliere di Rossi Simoncini, l’assessore allo sviluppo economico del Comune di Livorno Francesca Martini del Comune di Livorno ed i sindacati, chiedono perciò alla proprietà un radicale cambio di atteggiamento e la sospensione dei licenziamenti. Questo anche in vista di quello successivo, fissato dal Mise a Roma il 20 aprile prossimo, che coinvolgerà tutte le parti in gioco.
Durante la riunione di stamani il presidente Rossi ha telefonato ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali esprimendo piena solidarietà e disponibilità a portare avanti iniziative di lotta condivise e, allo stesso tempo, ha definito irrispettoso il comportamento della proprietà nei confronti della Regione la quale, ha ricordato Rossi, sta lavorando con l’Autorità Portuale di Livorno per garantire le condizioni di rafforzamento della presenza di Grandi Molini all’interno dell’area portuale di Livorno. Nel corso della riunione odierna, l’assessore Francesca Martini ha informato che il consiglio comunale in occasione del 14 aprile organizzerà iniziative a sostegno dei lavoratori.

Licenziamenti e consiglio sospeso – La seduta del Consiglio comunale del pomeriggio di martedì 11 aprile, è stata sospesa immediatamente dopo la notizia, comunicata dall’assessore allo Sviluppo economico Francesca Martini, che la Grandi Molini ha deciso definitivamente di mettere in mobilità 17 lavoratori e di non ricorrere alla cassa integrazione. Non solo, l’azienda pare anche essere intenzionata a non rispondere alla convocazione di un tavolo tecnico di trattativa convocato dal presidente della Regione, Enrico Rossi a Firenze per la giornata di domani, 12 aprile.
“Questa è una posizione gravissima e incomprensibile – attacca il sindaco Filippo Nogarin – e il fatto che il numero di esuberi su Livorno sia stato ridotto da 30 a 17 persone è solo una magra consolazione. Non ricorrere agli ammortizzatori sociali, che avrebbero permesso ai lavoratori di sopravvivere per 20 mesi in questa fase di passaggio, non ci lascia per nulla fiduciosi sullo sviluppo futuro di questa vicenda”.

“Se, insieme a tutti i consiglieri di maggioranza e opposizione, abbiamo deciso di interrompere immediatamente i lavori dell’aula e recarci subito di fronte ai cancelli della Grandi Molini – aggiunge il presidente del Consiglio, Daniele Esposito -, è per mandare un messaggio chiaro: Livorno è pronta a lottare al fianco di questi lavoratori. Non possiamo più sopportare nuove crisi industriali”.
Anche il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, stigmatizza il comportamento dell’azienda.
“Nel caso delle aziende che stanno dietro al marchio Grandi Molini siamo di fronte ad un comportamento irresponsabile. Spero vivamente che la notte porti consiglio e che si presentino al tavolo che abbiamo convocato con un atteggiamento improntato al dialogo, abbandonando quello di chiusura preventiva fin qui palesato”.
Il presidente della Regione, Enrico Rossi esprime il suo vivo disappunto e la sua ferma condanna nei confronti dei proprietari del marchio Grandi Molini, le aziende GMI e PromoLog che, più volte sollecitate a trovare una positiva composizione della vertenza, hanno invece formalizzato la loro decisione di non accettare la proposta di accordo formulata dalla Regione.
La proposta regionale prevedeva l’utilizzo della cassa integrazione straordinaria, prevista per le aree a crisi complessa, a fronte della disponibilità dei lavoratori e dei sindacati a ridurre gli organici. I proprietari hanno invece fatto presente che intendono procedere a diciassette licenziamenti.
Fino a questo momento non è stata accettata la richiesta di incontro avanzata dal presidente Rossi. Che aggiunge: “E’ gravissimo che la proprietà abbia formalizzato il suo rifiuto della proposta che abbiamo formulato, proprio alla vigilia dell’incontro che abbiamo organizzato. Questo comportamento al limite della provocazione rischia di creare a Livorno una fortissima tensione sociale”.
“Eppure nessun imprenditore – conclude Enrico Rossi – dovrebbe smarrire la strada della ragionevolezza, soprattutto quando di fronte ha organizzazioni sindacali e lavoratori disponibili al confronto e a ricercare, anche a costo di sacrifici, il miglior equilibrio tra le ragioni dell’economia e quelle del lavoro”.
In ogni caso il consigliere per il lavoro, Gianfranco Simoncini mercoledì 12 aprile nella mattina incontrerà a Firenze i rappresentanti delle organizzazioni sindacali del settore.

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