A remi dalla Capraia, l’impresa di Lulli per la verità
Sulla sua barca "Fuocoammare" Lulli ha ricordato anche il giovane Jacopo Pieri sulla cui morte rimangono ancora troppi interrogativi sospesi
Con sé porterà una busta impermeabile dove saranno racchiusi tutti i nomi di quelle 140 persone che 26 anni fa, il 10 aprile del 1991 persero la vita in quell’inferno sul mare che passò alla storia come “la strage del Moby Prince”. Saranno le loro voci, i cuori di quei familiari che ancora sperano e credono in una verità, il coraggio di credere e la voglia di lottare, a spingere la barca a remi di 6 metri per 33 chili del giornalista in pensione Sandro Lulli (64 anni) che sabato 8 aprile, alle 6 del mattino quando ancora tutto è buio, dal porto di Capraia salperà in direzione dell’Andana degli Anelli a Livorno. Una traversata di 67 chilometri circa fatta tutta a bordo della sua Jole Costal Rowing, l’imbarcazione che lo stesso Lulli ha denominato “Fuocoammare”, nome che riecheggia purtroppo quanto accaduto nel “porto delle nebbie” in quell’incidente tra l’Agip Abruzzo e il traghetto della Moby Prince.
“Una traversata per non abbassare la luce sulla ricerca della verità – ha spiegato Sandro Lulli nella conferenza stampa di presentazione dell’evento svoltasi all’interno del Circolo Arci #iosono141 di via Terrazzini – E’ per questo motivo che ho voluto scrivere anche Jacopo nei nostri cuori su di un fianco della mia Fuocoammare, per non dimenticare la tragedia del giovane Jacopo Pieri, morto a causa di un pirata della strada, che ancora cerca giustizia e verità”.
Una vera e propria maratona del mare, antipasto delle celebrazioni per il 26esimo anniversario della strage, che sarà seguita passo dopo passo anche dal figlio di Lulli, il giovane avvocato Vito Lulli che, insieme al medico Andrea Ciangherotti, seguirà l’impresa del padre a pochi metri di distanza con una barca a motore di otto metri.
“E’ una vera e propria impresa che richiederà circa 10 o 11 ore di tempo – spiega l’avvocato Vito Lulli che ha tracciato e studiato la rotta – Ogni ora circa mio padre dovrà riposarsi per mangiare qualcosa e bere sali e integratori. A metà percorso un pasto energizzante e leggero fatto da riso e ceci. Io con il dottore saremo lì a fare il tifo per lui e a indicargli la via”.
Al porto di Livorno lo stand della Svs per la quale sarà organizzata una raccolta fondi libera e solidale ma anche effettuata attraverso la vendita delle maglie rosse #iosono141 che lo stesso Lulli ha fatto stampare a sue spese come a sue spese sono tutte le imprese compiute fino ad oggi da lui e dalla sua Jole Costal Rowing. Allo stand Svs sarà possibile seguire tramite un maxi schermo l’andamento della traversata di Lulli tracciato tramite un Gps.
L’ex giornalista infatti non è nuovo a queste “maratone del mare”. Sempre per lo stesso scopo, nel luglio scorso la traversata dalla Gorgona, ad ottobre la circumnavigazione di Lampedusa e a distanza di pochi mesi la nuova eroica impresa di remare dalla Capraia alle coste di Livorno.
“Un personale ringraziamento a Sandro Lulli – ha detto Loris Rispoli dell’Associazione 140 vittime del Moby Prince – che con le sue gesta sportive continua a puntare il faro sulla ricerca della verità”.
Rispoli accompagnerà Lulli al traghetto venerdì pomeriggio per poi aspettarlo insieme ai tanti tifosi sul molo di Livorno per poi andargli incontro a poche miglia dall’arrivo fino al suo arrivo in porto.
“Lulli rappresenta a mio avviso l’ideale dell’eroismo civile – ha spiegato Marco Solimano presidente dell’Arci Livorno – in lui si incarnano i valori che rivediamo in Loris in questa sua ricerca della verità: coraggio, fatica, sforzo e determinazione”.
Lulli è atteso dunque a partire dalle 17 al porto di Livorno, quelle stesse acque che pochi giorni dopo abbracceranno 140 rose rosse lanciate in mare da chi non dimentica e da chi non si è arreso e mai lo farà.
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