Gli studenti dell’Iti esplorano le paludi di Grecciano
Sabato 25 marzo gli studenti della 4 A Biotecnologie Ambientali dell’Iti Gallilei di Livorno hanno studiato sul campo l’ecosistema di palude con i propri docenti, professoressa Rossella Lombardo e professor Leonardo Lofrano, e la Polizia Provinciale di Livorno a Grecciano.
Il vicecomandante Rossano Del Rio ed i suoi collaboratori hanno illustrato con molta professionalità l’ambiente dell’area umida soffermandosi sugli aspetti floro-faunistici del luogo e dello storico ambientale.
Sotto la guida di un esperto ornitologo della Polizia Provinciale, gli studenti hanno potuto osservare, muniti di binocoli, uccelli palustri come folaghe, garzette, alzavole, aironi bianchi, germani, cavalieri d’Italia, e perfino un falco di palude ed un frullino, quest’ultimo alzatosi inaspettatamente in volo proprio al passaggio di uno studente. Durante il percorso sono state osservate gallerie scavate nel limo dal gambero della Louisiana, specie alloctona, ma molto presente nella palude di Grecciano. Lo scompenso prodotto all’ecosistema dalla comparsa del temuto gambero, noto per la sua aggressività, non è stato così impattante, grazie all’intervento degli aironi piuttosto ghiotti del terribile ospite americano. Gli studenti, infatti, hanno trovato tra il fango numerosi resti dei malcapitati crostacei. Oltre ai resti dei gamberi della Louisiana, durante il percorso sono state rinvenute molte cartucce di plastica lasciate dai cacciatori di palude: “sicuramente un comportamento da condannare, data la difficoltosa biodegradabilità dei materiali – hanno osservato gli studenti delle biotecnologie Ambientali –non bastano i pallini di piombo e acciaio che disseminano nell’ambiente durante la caccia”.
Nelle acque sono stati effettuati dei campionamenti dagli studenti, sotto la guida dei docenti. I campioni di acqua saranno portati presso i laboratori dell’Istituto Galilei e sottoposti ad analisi chimiche, in particolar modo indagini su metalli pesanti, e microbiologiche per la ricerca dei Clostridi solfito-riduttori.
Gli studenti hanno documentato ogni fase della visita scattando numerose foto, anche con strumentazione professionale, per la presentazione del percorso effettuato. I docenti e la 4A BIA ringraziano vivamente il Corpo della Polizia Provinciale di Livorno, in particolar modo il Comandante Trusendi, per aver dato loro la possibilità di visitare un ambiente così poco conosciuto dalla normale cittadinanza, ma così ricco di spunti di studio e di approfondimenti nell’ambito delle Biotecnologie Ambientali.
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