“Livorno vivo, si rialzerà”

L’inizio di stagione di Borghese è stato come quello del Livorno: in sordina. Per il difensore tanta panchina e pochi minuti in campo. Poi l’ex Como è riuscito a ritagliarsi il suo spazio e piano piano è diventato insostituibile sia in campo che come uomo spogliatoio. Non a caso Foscarini lo ha definito uno dei leader della squadra. Il centrale infatti è il primo che difende i compagni e il primo a spronarli se non li vede concentrati al 100%. Ci vorrebbero undici Borghese in campo per la grinta con la quale gioca.

C’è ancora amarezza per la sconfitta di domenica?
“Non mi piace piangermi addosso, ma dopo Como abbiamo perso l’ennesima occasione per lottare per la serie B diretta. Bisogna guardare avanti nonostante sia stato un brutto passo falso”.

Cos’è mancato contro la Giana?
“La gara l’abbiamo preparata bene e siamo partiti a mille. Il loro gol è stato su punizione ma poi non hanno creato altri pericoli. Dopo essere passati in svantaggio è partita la paura di aver perso l’ennesimo treno. Fa parte del bagaglio e dell’esperienza della squadra. Noi dobbiamo pensare solo a noi senza stare a considerare i risultati dei nostri avversari”.

L’Alessandria dista ancora sette punti?
“Purtroppo noi ci abbiamo messo tanto a trovare la giusta quadratura. Qualche giocatore ci ha messo un po’ per capire in che ambiente è arrivato. Stavamo andando alla grande, poi è successa la disgrazia contro il Como con tutti quegli infortuni. Vediamo comunque a maggio dove saremo perché secondo me l’Alessandria perderà altri punti”.

Chi pensi che sia la squadra più in forma? 
“Quando è venuta qui l’Alessandria ero felice perché bisognava dimostrare che noi non eravamo quelli di settembre e li abbiamo massacrati sotto ogni punto di vista. Non mi sento di dire che ci sono squadre superiori a noi. Intanto pensiamo a vincere domenica e vediamo cosa viene fuori dallo scontro tra Arezzo e Cremonese”.

Cosa pensi della tua stagione?
“Venivo da un infortunio alla caviligla e dovevo recuperare la condizione. All’inizio quando non giocavo stavo male perché oltre al progetto ho preso a cuore anche la situazione più in generale. Di questo devo ringraziare gente come Mazzoni o Lambrughi che mi hanno fatto capire veramente per cosa stavo lottando”.

Pensi che ci sia un problema in fase realizzativa?
“Cellini era un top player più forte anche di un Gonzalez. Maritato e Murilo sono fortissimi. Il primo anche se non segna ti crea molti spazi. Il brasiliano è giovane e si è ritrovato l’attacco sulle sue spalle. Gli serve fiducia e noi gliela stiamo dando. Inoltre c’è Calil che appena tornerà in forma ci darà sicuramente una mano”.

Ti senti un livornese acquisito? 
“Se stai bene nella città insieme alla tua famiglia allora tutto è più facile. Ammetto che mi sono arrivate diverse richieste, ma ho sempre detto di no perché non mi voglio muovere da qui e se possibile voglio finirci la carriera. Se non sudi per la maglia a Livorno non ci puoi stare perché è questo che vuole il tifoso. L’anno scorso sono stato messo da parte per scelta tecnica, poi stavo tornando per il finale di stagione ma mi sono infortunato. Sono voluto rimanere per ricambiare quell’affetto che ho ricevuto”.

Che Livorno vedremo agli eventuali playoff?
“Gli spareggi sono un campionato a parte. Saranno determinanti gli stimoli e la carica dei tifosi. Livorno ha questa potenzialità e dovrà sfruttarla. Negli altri gironi ci sono squadre difficili da affrontare ma noi siamo una rosa che si carica queste situazioni”.

Ti manca il gol?
“Non mi ci devo tanto fissare anche se mi dispiace non aver ancora segnato. Arriverà anche se l’obiettivo principale è non non subire reti. Speriamo che un mio gol arrivi nel momento più importante della stagione”.