Lo spettacolo “Parassiti” in scena al Vertigo
Separazione. Egoismo. Solitudine. Terrore. Vuoto. Censura. Introiezione. Negazione. Solo alcune delle tematiche di Parassiti, spettacolo teatrale scritto e diretto da Gianluca Arena, che debutterà al Teatro Vertigo di Livorno (via del Pallone, 2) sabato 25 e domenica 26 febbraio, con repliche previste per venerdì 3 e Sabato 4 marzo. Buio e luce, totale e parziale, grido e sussurro, contrasti evocatori di una scena travestita, forse insperatamente, da moderno salotto: spazio della stabilità, della sicurezza, della conquista, dell’accoglienza, delle decisioni. Anime sgretolate, identità ombreggiate da dissacranti controluci, dalle quali emergeranno solchi profondi, pieghe sottili incise su un corpo amalgamato, inquinato, imperfetto, costretto a scendere a patti coi suoi limiti confinanti, cercatore di una labile, formale integrità. Ecco che i personaggi, come quelle ombre, si riversano cinicamente su ciò che incontrano: corpi infranti ai quali aggrapparsi. La trama: erranti in una vita di coppia spoglia e deteriorata, Massimo (Gianluca Arena) e Vittoria (Bianca Santi), sposati ormai da qualche anno, si trovano sull’orlo dell’auto-distruzione. La tensione estetizzante verso un’apparenza perfettamente integra, benestante, sana, non sembra riuscire a compensare i vuoti presenti nella loro vita privata, dove inibizioni, rinfacciamenti, censure e auto-censure si manifestano in gravi, morbose conseguenze. Neanche l’acrimonioso gioco di raggiro tessuto ai danni dell’amica Costanza (Letizia Limitone) recherà più alcuna eccitazione ai due, come nemmeno il controproducente e altero tentativo di Massimo di sminuire, in senso borghese e virile, i valori morali dell’amico di una vita, Diego (Edoardo Iannantuoni), “personaggio-sileno” tutt’altro che ingenuo e astruso. Vittime e carnefici al contempo, i due coniugi decideranno, quindi, di fare un figlio: idolo vuoto di un costretto equilibrio; reliquia di un finale prossimo e rimandato. Spazio di coscienze rimosse, minacciose, implose, la scena si fa pregna di paradossi irrisolti, forse irrisolvibili, in una dinamica di intro-proiezioni che demarca il limite tra luce e ombra, presenza e assenza, pieno e vuoto, libido e destrudo, uomo e bestia. Per prenotazioni chiamare allo 0586/210120. Per ulteriori informazioni consultare il sito www.vertigoteatro.it.
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