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Livorno-Giana 0-1. Sconfitta amarissima

Domenica 19 Febbraio 2017 — 17:37

di Riccardo Campopiano e Simone Panizzi

Foscarini, nel presentare la partita, aveva detto che la Giana Erminio era una squadra ostica e da trasferta. Purtroppo previsione migliore non poteva farla. I lombardi hanno sbancato il Picchi con una prestazione concreta e cinica. Il Livorno con oggi, a prescindere dal risultato tra Cremonese e Alessandria, ha forse detto addio definitivamente alle speranze del primo posto (LA CRONACA). E forse è meglio così. Troppe energie mentali si sprecano per cercare di raggiungere un traguardo che, onestamente parlando, pare irraggiungibile (LE INTERVISTE). Forse conviene conservare le energie e pensare al miglior piazzamento possibile per i playoff giocando anche con la possibile griglia degli spareggi promozione (LA CLASSIFICA).

Peccato, perché con una vittoria si poteva riscrivere un altro campionato. Come ha ammesso anche il tecnico, il Livorno quando deve fare il salto di qualità fallisce. E’ successo contro il Como (con l’attenuante degli infortuni), è successo anche oggi. Due partite che potevano dare nuova linfa e che invece hanno messo in evidenza le problematiche di questa squadra. Foscarini dovrà essere bravo a capire cosa non ha funzionato e intervenire per tempo perché contro il Renate serve una vittoria per ritirare su il morale.

Sfortuna – La fortuna, ancora una volta, non ha certamente dato una mano al Livorno, anzi. Nel primo tempo i legni hanno fermato prima la punizione di Galli, poi il tiro di Valiani. Se uno di questi due palloni entrava allora forse si poteva scrivere un’altra cronaca. Fatto sta che la Giana, dopo aver colpito anche lei un legno con Perico, ha trovato il vantaggio con una punizione pennellata di Pinardi, nata da un fallo di mano molto dubbio di Machi. Sotto di un gol, il Livorno ha provato a pareggiare prima del duplice fischio, ma le idee erano visibilmente confuse e così a parte qualche pallone buttato in area di rigore, Viotti non ha dovuto compiere particolari interventi.

Poche idee – La ripresa ha evidenziato le difficoltà del Livorno nel riuscire a segnare con i propri attaccanti. Maritato è fermo dal gol alla Carrarese di un mese fa, Murilo addirittura dalla trasferta di Cremona. Venitucci, ora che ha perso il posto da titolare, non riesce più ad incidere e anche quando è entrato nella ripresa è sempre stato evanescente. Calil è in evidente ritardo di condizione così come ha ammesso anche Foscarini. Da quando si è rotto Cellini, il Livorno è andato a segno con soli centrocampisti: Jelenic, Galli, Valiani e Marchi. Se a questo aggiungiamo anche i due rigori falliti da Maritato ecco che la situazione si fa davvero complicata. Contro la Giana infatti, sotto di una rete, gli amaranto non sono riusciti a creare un solo pericolo dalle parti di Vioti nonostante Foscarini abbia schierato i suoi con il 4-3-3 prima e con il 4-2-3-1 poi. D’accordo che non è facile sostituire una punta come Cellini però da qui alla fine del campionato serviranno maledettamente i gol delle punte altrimenti sarà notte fonda.

Il tabellino
Livorno: Mazzoni, Toninelli (52′ Venitucci), Borghese, Franco, Galli (85′ Morelli), Machi (69′ Calil), Luci, Valiani, Lambrughi, Maritato, Murilo. A disp: Vono, Romboli, Vittorini, Gemmi, Ferchichi, Dell’Agnello. All. Foscarini
Giana E.: Viotti, Perico, Bonalumi, Montesano, Iovine, Chiarello (74′ Pinto), Pinardi (85′ Biraghi), Marotta, Augello, Bruno, Gullit (71′ Perna). A disp: Sanchez, Rocchim Sosio, Greselin, Appiah, Ferrari. All. Albè
Arbitro: Dionisi dell’Aquila
Rete: 23′ Pinardi
Note: angoli 6-4 per il Livorno, ammoniti Borghese, Gullit, Luci, Pinto, recupero 1′ + 4′, spettatori 4.257

Mazzoni 6: sfortunato sulla punizione di Pinardi, arriva sotto l’incrocio ma il palo non gli è amico. Poi più rinvii coi piedi che parate.

Toninelli 5,5: inizia con un brivido su Gullit, poi tiene botta seppur con qualche affanno (52’ Venitucci 5: non cambia la partita, anzi indispettisce i tifosi per alcune giocate approssimative).

Borghese 6: ammonito in avvio, gioca frenato dal rischio rosso. Guardia attenta su Bruno.

Franco 6: controlla sul centrosinistra della difesa, prova senza acuti ma anche senza sviste.

Galli 6,5: uno da Livorno, che corre finché ne ha e mette sempre la gamba. La traversa gli nega il bis su punizione dopo il gol all’Olbia (85’ Morelli sv)

Valiani 6,5: il migliore tra gli amaranto, canta e porta la croce per novanta minuti più recupero. Gioca con qualità, si inserisce (prende un palo) e dà copertura.

Luci 5: giornata no del capitano, non trova i tempi giusti e spreca una quantità inusuale di palloni per quel che è il suo standard.

Marchi 5,5: gara onesta, ma senza quel qualcosa in più che sarebbe servito dopo lo svantaggio (69’ Calil 5,5: calamita qualche pallone, però trova schierata la Maginot della Giana).

Lambrughi 5: parte timido e impreciso, sale appena di tono dopo l’intervallo. All’ultimo secondo si mangia il pari con una giocata incomprensibile.

Maritato 5,5: si sbatte moltissimo, ma gioca solo di sponda. Mai pericoloso in area.

Murillo 5,5: svaria di più del compagno, ma tolto un tiro da fuori non trova mai spazio per colpire.

All. Foscarini 5,5: Livorno vivace in avvio e sfortunato sui due legni, però manca la reazione dopo lo svantaggio. La rosa è quel che è, però dovrebbe trovare con convinzione soluzioni alternative davanti perché la squadra fatica a creare nitide occasioni da gol.

GIANA ERMINIO

Viotti 6,5: sicuro sulle conclusioni che arrivano nello specchio.

Perico 6,5: tiene a bada Lambrughi e si rende pericoloso colpendo una traversa di testa.

Bonalumi 6,5: controlla i due attaccanti di casa senza dar mai l’impressione di soffrire.

Montesano 6: qualche errorino in più dei compagni ne abbassa leggermente la valutazione.

Iovine 6: si piazza sulla destra, concede poco o niente al diretto avversario.

Chiarello 6: una buona occasione sciupata nel primo tempo e tanto dinamismo in mediana (74’ Pinto sv).

Pinardi 6,5: gioca da fermo o quasi, però che piedi. Fa girare la squadra e su punizione la mette sotto l’incrocio (85’ Biraghi sv).

Marotta 6,5: abbina qualità e quantità, uno che in mezzo al campo fa la differenza.

Augello 5,5: dura star dietro a Galli, lo limita come può. Da quel lato la Giana soffre un po’.

Bruno 6: punto di riferimento davanti, le attenzioni della difesa di casa gettano acqua sul fuoco.

Gullit 6,5: gira intorno a Bruno, nel breve crea pericoli ma è poco preciso nelle conclusioni in porta (71’ Perna sv).

All. Bertarelli (Albè assente per motivi di salute) 6,5: squadra organizzata nei minimi dettagli e a cui piace giocare a calcio e non solo difendersi a oltranza.

 

 

 

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