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Immigrati in corteo: “Esseri umani, non merce”

Sabato 28 Gennaio 2017 — 18:03

La manifestazione "Senza Paura", promossa dal sindacato Asia Usb, ha avuto un buon seguito e si è sviluppata tra piazza Grande e le vie limitrofe fino ad arrivare a piazza del Municipio

Una manifestazione per le vie del centro cittadino targata Asia Usb, il sindacato che da sempre lotta insieme ai cittadini per il diritto alla casa e alla dignità delle persone (clicca sul link in fondo all’articolo per vedere la fotogallery a cura di Simone Lanari). Anche in questo caso, una cinquantina di immigrati africani sono scesi in piazza per manifestare il diritto ad una vita civile e dignitosa chiedendo lavoro, diritti  e volendo così scacciare, insieme ai tanti livornesi presenti in corteo insieme a loro, i tanti luoghi comuni che spesso si sentono sulla situazione dell’immigrazione nel nostro Paese.
“Siamo qui per chiedere che ognuno ragioni con la sua testa e non con i luoghi comuni – spiegano i manifestanti – per chiedere di avere un lavoro dignitoso e un permesso di soggiorno senza complicazioni e lunghi tempi di attesa per il rinnovo. Nessuno di noi vive in alberghi a 4 stelle con wi-fi e cose simili. Siamo spesso sempre in luoghi di accoglienza da 200 posti, ammassati senza alcun privilegio e senza prospettive di integrazione”.
La manifestazione denominata “Senza Paura” dal sindacato Asia ha avuto un buon seguito e si è sviluppata tra piazza Grande e le vie limitrofe fino ad arrivare a piazza del Municipio.
Sull’evento facebook creato per l’occorrenza si poteva leggere l’elenco dei motivi della protesta pacifica che andiamo a riportare qua sotto:

Dalla pagina facebook di Asia Usb:

Noi denunciamo:

• La vergognosa campagna strumentale e razzista secondo cui i richiedenti asilo e i migranti ricevono dai 25 ai 35 euro al giorno! Questi soldi non li abbiamo mai visti.
• I tempi lunghi di attesa per il rinnovo dei permessi di soggiorno.
• Il diniego sistematico delle domande di protezione internazionale.
• La condizione di chi lavora nei centri di accoglienza: sottopagati, con contratti precari e turni di lavoro massacranti che invece di svolgere un servizio di accoglienza verso i richiedenti asilo, rifugiati e migranti sono ridotti a effettuare solo mansioni di portierato e controllo.
• Il sistema di sfruttamento e arricchimento da parte di soggetti che hanno fatto dell’accoglienza un business sulla pelle dei profughi spesso “parcheggiati come pacchi” per mesi, senza i servizi minimi di assistenza.
• La collaborazione, volta a tenere insieme questo sistema, tra i vari soggetti gestori “dell’accoglienza”: dirigenti di cooperative, avvocati, Questura e Prefettura.
Chiediamo:
• Un’accoglienza dignitosa e un lavoro dignitoso per tutti!
• Il rilascio di un permesso di soggiorno umanitario per tutti!
• La stabilizzazione e la reinternalizzazione dei servizi e dei lavoratori che operano nei centri di accoglienza!
• L’abolizione della tassa sui permessi di soggiorno e il rimborso per quelle già versate!
• La rottura del vincolo tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro!
• La libertà di movimento per tutti e tutte!

Siamo esseri umani, non merce né pacchi postali”

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