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Intossicati dal monossido di carbonio.
Era la caldaia, i consigli dei vigili del fuoco

Domenica 8 Gennaio 2017 — 17:01

Via Puccini: i rilievi effettuati con strumentazione specifica hanno accertato che il monossido di carbonio si è sprigionato dalla caldaia a seguito di un suo probabile malfunzionamento

Una squadra di vigili del fuoco è intervenuta in una casa al secondo piano di via Puccini, a Colline, su richiesta del 118, per intossicazione da monossido di carbonio che ha interessato un nucleo familiare di 4 persone, marito moglie e due figli. Sono state trasportate al pronto soccorso dalla Svs e qui sottoposte alle terapie del caso (sono fuori pericolo dicono i pompieri).
I rilievi effettuati con strumentazione specifica hanno accertato che il monossido di carbonio si è sprigionato dalla caldaia a seguito di un suo probabile malfunzionamento. I pompieri hanno provveduto ad inibire temporaneamente il funzionamento dell’impianto fino a nuove verifiche di personale qualificato. Con l’occasione ed in relazione al particolare periodo, caratterizzato da temperature particolarmente rigide, si ricorda la necessità di porre particolare attenzione circa l’uso di apparecchi di produzione calore, alimentati a combustibili di qualsiasi natura, con particolare riferimento a quelli che prelevano l’aria necessaria alla combustione dall’ambiente ove sono collocati (caldaie tipo “B”, stufe portatili, ecc.) garantendo per gli stessi adeguati ricambi d’aria sia per il mantenimento della combustione che per l’evacuazione dei prodotti della stessa (per apparecchi privi di condotti di scarico verso l’esterno dei gas di combustione quali, ad esempio, le stufe portatili alimentate da bombole di gas GPL).
Da evitare nel modo più assoluto l’uso di bracieri e simili in ambienti chiusi e di stufe portatili alimentate a combustibile liquido o gassoso in locali adibiti a camere da letto o bagni.
Infine, si ricorda che il manifestarsi di sintomatologie comuni ad uno stesso nucleo familiare quali emicrania, nausea, torpore, possono essere segnali di incipiente intossicazione da ossido di carbonio e sono “campanelli di allarme” che non devono essere in alcun modo sottovalutati, provvedendo ad inibire il funzionamento di eventuali impianti termici, aerando abbondantemente i locali e richiedendo l’intervento del 118 e dei vigili del fuoco.

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