Disegnate delle svastiche. Condanna del sindaco
Vogliamo sperare che sia un gesto sconsiderato, non pensato, gravissimo alla stessa maniera ma non collegato al credo religioso del commerciante, Piero Disegni, titolare del negozio dove, a pochi metri dalla sua vetrina al Mercato, in questi giorni sono comparse delle svastiche e dei simboli (SS, e l’88 richiamante l’HH di Heil Hitler) che richiamano al periodo nazista. Simboli che solo a vederli vergati su di un muro fanno rabbrividire, peggio ancora se in qualche maniera si pensa possano essere collegati per una minaccia o un avvertimento razzista al commerciante appartenente alla comunità ebraica. E’ per questo che, pur nella gravità estrema del gesto in sé, la speranza è che siano stati dipinti lì a caso.
Su queste scritte sta indagando la Digos che è stata avvisata prontamente del fatto. Non è chiaro quando di preciso siano state effettuate. Ma una cosa è chiara: in una società civile non devono mai più comparire su nessun muro, su nessuna maglietta, da nessuna parte se non essere relegate ai libri di storia e ai musei per ricordare gli orrori che questo regime totalitario impose all’umanità.
Il sindaco Nogarin sulla sua bacheca fecebook: ” Tu che hai sfregiato la facciata di un palazzo proprio a fianco di un negozio gestito da un commerciante ebreo, disegnando una svastica, il simbolo delle SS e inneggiando al Fuhrer, lasciati dire una cosa: sei un razzista e un ignorante. Non solo non hai la minima conoscenza della storia e neppure un briciolo di rispetto per le persone. Ma non sai nemmeno come si disegna una svastica, visto che l’hai fatta al contrario. Ma questa è la minore delle tue colpe”.
Lo sdegno di Aned – L’Aned l’associazione nazionale ex deportati nei lager nazisti in rappresentanza per il Comune di Livorno, Petrucci Dario e Ettore Carpenè, esprimono la loro solidarietà al Sig Disegni.
Sentiamo fortemente il dovere morale di continuare ancora di più il nostro impegno di fare nelle scuole la conoscenza e la memoria per i milioni di vite umane cadute sotto la tirannia del Nazifascismo. Ci uniamo alla Comunità Ebraica, e a tutte le associazioni della Resistenza, ricordando un breve stralcio di un volantino del gruppo tedesco non violento ” La Rosa Bianca ” che denunciava i crimini del Terzo Reich: “Noi siamo la voce della vostra cattiva coscienza, la rosa bianca non vi lascerà mai in pace” .
Il sindaco di Collesalvetti Lorenzo Bacci: ” No, non siamo sul set di “La vita è bella”, il film capolavoro di Benigni, bensì a Livorno, oggi. Premettendo che mi auguro anch’io che si tratti di “un gesto all’insegna della pazzia”, come dice il commerciante colpito, non è la prima e temo non sarà l’ultima volta in cui un “pazzo” compirà un gesto del genere. Ecco perché bisogna sempre tenere alta l’attenzione, ricordando che questa storia non è quella di “altri”, ma la “nostra”, e che in termini storici sono vicende che il nostro popolo ha vissuto “ieri”, sulla pelle dei nostri nonni, non certo ai tempi dei Guelfi e Ghibellini. Nell’esprimere solidarietà al commerciante colpito, da convinto iscritto ANPI, continuerò a denunciare questi atti ignobili e, da rappresentante delle Istituzioni, a valorizzare in tutti i modi possibili momenti che, purtroppo, ancora oggi, non vedono tutte le forze politiche unite, come nel caso del 25 aprile. Ecco perché parlare di fascismo e antifascismo è ancora oggi necessario. Conoscere la nostra storia contemporanea. Riflettere sulle ragioni che portarono un’intera nazione, la nostra, con la larga maggioranza dei suoi abitanti, a sposare l’anti-ideale dell’odio razziale e a macchiarsi le mani del sangue innocente di propri concittadini, magari fino al giorno prima amici, considerati poi “diversi” solo perché appartenenti a un altro partito politico, o perché di religione ebraica, o anche solo perché omosessuali”.
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